Capitolo 14

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Non sapevo più cosa pensare: se essere delusa, sorpresa, felice, scioccata. Confusa, quello sì. Dentro di me sembrava esserci uno tzunami. Troppe emozioni che vorticavano nella mia testa e troppe domande senza risposta.
Cosa mi ero persa? Perché non mi aveva parlato delle sue intenzioni? E soprattutto, perchè non era venuto a salutarmi? Cosa avevo di sbagliato?
Fissavo ancora quella porta con una faccia da pesce lesso stampata addosso. Giselle al mio fianco che mi parlava, ma io non la sentivo. Nella mia testa risuonavano solo le parole di una canzone che probabilmente stava passando dagli autoparlanti, ma non riuscivo ad esserne certa. Non ero nemmeno sicura di star ancora respirando.

Your eyes are a story
An ocean of memories
Pictures of faces and places

* * *

MICHAEL
Mentre andavo verso la macchina, stringendo la mano di Letisha, potevo ancora sentire lo sguardo di Micole bruciarmi la nuca. Il battito del mio cuore era sproporzionatamente accellerato e per un secondo pensai di cambiare idea.
"Non fare cazzate, Clifford", mi dissi e scossi la testa. Ormai il sole stava calando e la pioggia era diventata leggera e quasi inesistente. Per la prima volta alzai lo sguardo e la mia solita sfiga volle che incontrai quello di Eugene. Andava nella direzione opposta alla nostra: era sorridente e aveva un mazzo di fiori in mano.
Fortunatamente non mi riconobbe e proseguì per la sua strada.
Da una parte ero contento di averlo visto, così ero sicuro che Micole sarebbe stata bene. Era l'unico merito che riuscivo a dare a quel ragazzo. Micole con lui era felice, cosa che con me non sarebbe successa. Tuttavia ogni volta che lo vedevo mi prudevano le mani. Ma avevo poco da lamentarmi dopo quello che avevo fatto.
Aprii la macchina e Letisha mi lasciò un bacio umidiccio sulle labbra prima di lasciare la mia mano e salire in macchina. Presi un respiro profondo e feci altrettanto.
Azionai il motore e quasi potei sentire i pensieri di Micole in questo istante.
"Perchè lo hai fatto Mike?" mi avrebbe chiesto. E io avrei potuto dirle qualsiasi cosa, ma lei non mi avrebbe mai creduto. Ecco perché non cambiai idea nemmeno mentre mi allontanavo da quel posto. Perché lo facevo per lei.
Strinsi le mani sul volante e le nocche divennero bianche. Una canzone risuonò alla radio e provai a non pensare più. Ma era come chiedermi di smettere di respirare per sempre.

And all of the things
that make us feel like we have it all
And all of the times
That make us realize we have it all
We have it all

* * *

MICOLE
Ero prossima a una crisi di nervi. Mi rigiravo sulla sedia, mentre fissavo il vuoto. Improvvisamente tutto si era zittito. Solo quella canzone che arrivava dagli autoparlanti risuonava nella mia testa. Quando però sentii la porta scorrevole aprirsi, alzai lo sguardo e quasi mi venne da piangere.
Eugene stava camminando verso di me.
Sorrideva e tra le mani teneva un mazzo di fiori stupendo. Gli corsi incontro e lo abbracciai. Sentii il ragazzo sorridere mentre ricambiava quella stretta.
Le sue labbra lasciarono un bacio leggero sulla mia testa e per un istante mi dimenticai di tutto. Era tutto diverso, ogni cosa aveva assunto una sfumatura differente, migliore. Sorrisi e sprofondai il viso nella sua giacca leggermente umida per la lieve pioggia. Il suo profumo mi investì e il mio cuore sembrò rianimarsi. Cosa poteva mai importarmene di quell'imbecille di Michael quando potevo avere Eugene?
Decisi di lasciar perdere Mike e che se mi avesse voluto parlare, mi avrebbe cercato lui. In quel momento volevo pensare solo a quel magnifico ragazzo che ero sicura non mi avrebbe mai deluso, che mi avrebbe fatto sorridere e che mi avrebbe fatto solo del bene.

Life is beautiful.

* * *

MICHAEL
-Dove ti lascio?- chiesi a Letisha.
-Beh veramente- iniziò lei. Si sporse verso di me e con una mano iniziò a fare cerchi immaginari sulla mia gamba, facendomi rabbrividire. -Pensavo che potresti stare da me stasera.
-Non so se posso.- cercai una scusa. -Avrei da fare.
-E cosa Mikey?- chiese continuando a graffiare con le sue unghie lunghissime i miei jeans. Deglutii.
-Devo lavorare alla mia canzone.
-Ti prego Mikey- mi supplicò lei, spostando il tocco verso il mio linguine.
Allarmato, presi la sua mano e la spostai, cercando di essere il più bene educato possibile. -Non so se è il caso.
La ragazza fece il broncio e si rimise a sedere composta sul sedile. Pochi secondi dopo le sue dita affusolate abbassarono la zip della sua giacca. La tolse, lasciando intravedere la profonda scollatura della maglietta.
"Oh Cristo", imprecai tra me e me. Deglutii.
-Non ti piaccio, vero Mikey?
Un caldo improvviso mi investì e una goccia di sudore mi scese sulle tempie. Deglutii ancora. -No, ma che dici?- risposi con la voce tremolante. -Mi piaci tantissimo.
-Non è vero.- insistette lei. Le sue mani salirono su, fino ai lunghi capelli biondi. Li alzò, lasciando vedere il collo scoperto. -Tu non provi nulla.
Strinsi maggiormente le mani sul volante e deglutii un'ultima volta prima di premere sull'accelleratore. Un minuto dopo eravamo parcheggiati in uno spiazzo nascosto. Il sole spariva all'orizzonte, portando solo il buio.
Baciai Letisha e lei ricambiò immediatamente. Slacciai la cintura di sicurezza e lei abbassò il suo sedile indietro. Cercando di non spaccare nulla, la sovrastai e la ragazza iniziò a spogliarmi. Più la baciavo, più il mio cuore perdeva la forza di battere. Più la baciavo, più sentivo che era tutto sbagliato.
"Fanculo.", pensai e le note della stessa canzone riempivano ancora la macchina, mentre io e quella semi-sconosciuta stavamo nudi l'uno tra le braccia dell'altro.

Life is beautiful.

* * *

MICOLE
-Come mai quella faccia?- mi chiese Eugene mentre stavamo tornando a casa mia. Mi ero persa a guardare il panorama e a pensare. Era assurdo come i miei pensieri deviassero da un argomento all'altro senza alcun controllo.
-Nulla- risposi. -Sono solo stanca.
Il ragazzo sorrise. -Siamo quasi arrivati.
-Hai già imparato la strada a memoria?- chiesi.
Il ragazzo rise. -Ho una buona memoria.
Sorrisi mentre svoltavamo nel viale di casa. Eugene parcheggiò e scendemmo dall'auto.

A father's love, a wedding dance
New Year's dreams, a toast with friends
A soldier coming home from war
The faith, the hope of so much more.

Il ragazzo mi accompagnò fino alla porta e aspettò che entrassi. Ma non lo feci.
Lo abbracciai con tutta la forza che avevo nelle braccia - sempre facendo attenzione a non rovinare i fiori - e lui ricambiò subito.
-Se hai bisogno- esordì. -Io ci sono sempre per te.
Ci scogliemmo dall'abbraccio e il ragazzo mi lasciò un dolce bacio sulla guancia che mi fece arrossire.
-Buonanotte.- disse e, sorridendomi, si allontanò, abbassando poi lo sguardo.
Come potevo stare male se avevo un amico come Eugene?

A brand new life, a mother's prayer
Shooting stars, ocean air.

Non potevo.

A lover's kiss and hard goodbyes
Fireworks, Christmas lights.

These are the things that make us feel alive.
These are the time that make us realize.
Life is beautiful.

× × ×

EEEEEHY EVERBODY!!

I'm still alive!

Incredibile ma vero ahahah
Vi chiedo venia..

Sono sempre più impegnata e il tempo per scrivere non lo trovo quasi mai purtroppo..

But..

Dopo questo capitolo siete liberi di non parlarmi più... lo capisco. Non solo vi faccio aspettare secoli, ma faccio anche la stronza!! .-.

Anyway

Sopportatemi ancora un po', che ora arriva il bello!

Vi amo, ma se votaste e lasciaste qualche comments mi fareste happy ;)

Lots of love

~Vale

Ps. La canzone che sentono Micole e Mike si intitola "Life is beautiful" dei The Afters! È meravigliosa *-*

Rainy days // Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora