One. Road accident ( Or maybe not ).

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"Una caverna dentro la tua mente, un habitat ostico, gallerie e cunicoli che compongono un labirinto pieno di dolore."

Michele Buti, una caverna dentro la tua mente.


"Potresti stare più attenta?!", sento sbraitare, cosa che mi porta immediatamente dai miei pensieri alla realtà.
Mi guardo indietro e vedo un ragazzo in piedi, con un motorino che doveva essere suo, a poca distanza da lui, per terra.
Volto la testa a destra e vedo che il semaforo per le macchine, o i motorini, in questo caso, sta diventando verde, mentre quello dei pedoni rosso: questo significa che il ragazzo non ha rispettato le regole stradali.
Decido quindi di ignorarlo e continuo a camminare, quando sento una mano avvolgermi il braccio; un forte mal di testa si impossessa di me:vedo immagini sfocate, luci, persone che parlano.
Decido di fare un ultimo sforzo e gli afferro il polso, stringendolo in una morsa dolorosa, e lo lascio solo quando il ragazzo si lamenta per il dolore.
"Mi fa male! Adesso come dovrei fare a tornare a casa?!", chiede bruscamente.
"Prometto che non ti farà più male quando imparerai a guidare rispettando le regole", mi stupisco allo strano suono della mia voce, visto che era da un po'che non parlavo.
Continuo a camminare, cercando di dimenticare quello che avevo visto toccando il ragazzo.
Mi massaggio le tempie, infilandomi in un vicolo,precisamente quello dov'è parcheggiata la mia macchina.
La apro con un gesto veloce e salgo.
"Ehi, tu, occhi color caramello!"
Apro il finestrino e scopro che era stato il ragazzo di prima, a chiamarmi.
"Penso che visto che il mio motorino si è rotto per colpa tua e il polso mi fa ancora male", enfatizza, "dovresti darmi un passaggio".


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