Qualcuno mi tira a se e mi circonda il collo con un braccio, mentre mi tappa la bocca con l'altra mano. Cerco di mettere a fuoco ció che ho davanti, e solo dopo diversi tentativi quello che vedono i miei occhi sono dei ragazzi che danno dei calci continui al torace di Brad che è a terra.
-Ecco, hai visto? Fai del male a tutti quelli che ti vogliono bene. Guardalo, è tutta colpa tua- mi urla un ragazzo indicandomi Brad, ormai incosciente.
Josh. Il mio ex migliore amico. Mi ha preso per il culo per cinque anni facendomi credere che ci teneva davvero a me, ma in realtà lo stava facendo per conoscermi fino in fondo e sapere tutti i miei punti deboli. È stato il mio tormento per anni, ma ormai era un po' che non lo vedevo. Ora peró me lo ritrovo qui, che mi rovina ancora un po' la vita.
Guardo il riccio che non da segni di vita, poi riguardo di nuovo Josh.
-Tu non ti immagini nemmeno un po' quanto mi fai schifo- gli urlo in faccia cercando di trattenere le lacrime e dopo aver morso la mano esile del ragazzo dietro a me. Affondo le dita nella pelle del suo braccio e lo sento urlare, continuo finchè non sento una piccola goccia di sangue sulle mie unghie e lui toglie il braccio. Lascio un bel pugno in faccia a Josh che cade a terra, poi mi precipito verso Brad.
Vedo Connor, James, Tristan e Lea venirmi incontro e mi aiutano a tirarlo su, Connor e James lo tengono per un braccio e lo portano fuori, mentre noi li seguiamo. Tutto questo in meno di due minuti sotto gli occhi di tutto il locale.
-Connor, Tristan e Alex andate con la mia macchina insieme a Brad, mentre io e Lea andiamo con la sua macchina- spiega James e noi facciamo cenno di si con il capo.
Connor è alla guida mentre Tristan è accanto a lui, io invece sono dietro, con la testa di Brad sulle gambe. Il viaggio è un po' lungo perchè dobbiamo arrivare dall'altra parte di Londra.
Porto lo sguardo fuori dal finestrino e appoggio la testa sul vetro, mentre una piccola lacrima mi riga il viso. Le parole di Josh non fanno altro che frullarmi in testa..."Fai del male a tutti quelli che ti vogliono bene". E forse ha ragione. Tutti quelli che si affezionano a me finiscono per stare male o morire, e magari era davvero colpa mia.
Immersa nei miei pensieri, mi rendo conto che la mia mano è finita fra i ricci di Brad, che si è sveglieto da non so quando e mi guarda con un leggero sorriso. Ritiro la mano imbarazzata e mi asciugo velocemente le lacrime che mi erano scese.
-Perchè stavi piangendo?- chiede con un filo di voce e noto che deve sforzarsi per parlare.
-N...niente. Ero solo immersa nei pensieri- rispondo sussurrando. Sposto lo sguardo verso Connor, che parla tranquillamente con Tristan. Nessuno dei due si è accorto che Brad si è svegliato, così decido di avvertirli.
Apro la bocca per parlare, ma la mano di Brad mi blocca.
-Ti prego non dire niente, voglio rimanere ancora un po' qua con te- spiega abbassando la voce. Annuisco freneticamente e sento lo stomaco sotto sopra.
Rimaniamo in silenzio per un po', poi Brad si alza faticosamente e si mette a sedere, per poi appoggiare la testa sulla mia spalla. Mi faccio un po' di coraggio e gli prendo la mano, stringendola forte.
-Scusa- sussurro appoggiando la testa sui suoi ricci.
-Di cosa?- chiede senza muovere un muscolo.
-Di esistere- rispondo con sicurezza, poi chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo dopo essermi accorta di aver trattenuto il fiato.
Nessuna risposta. Si sentono solo le voci di Connor e Tristan che si mischiano con la musica ed il rumore del motore, ma noi rimaniamo lì, immobili. Io con gli occhi chiusi e lui pure, forse.
Mi soffermo su noi due senza usare la vista. Posso sentire ogni minimo particolare anche senza vederlo: la sua guancia sulla mia spalla e la mia sui suoi capelli. Le nostre mani che si stringono, come se non volessero lasciarsi andare. I nostri respiri quasi impercettibili che si uniscono.
Poi mi soffermo su di me: così piccola e indifesa, ormai senza nessuna speranza. Pensavo di potercela fare, e invece sono sempre al punto di partenza. Al buio. Da sola.
Ripercorro con la mente ogni mia parte del corpo, immaginandomi a volte diversa. Mi immagino i miei capelli, con quelle punte così bizzare ma fantastiche, e solo in quel momento mi rendo conto che ho ancora il cappello di Brad sulla testa. Ripenso a quel momento, su quel letto, in cui le sue agili mani lo hanno poggiato sui miei capelli, poi ripenso all'obbligo. Io che scappo, lui che mi insegue e poi mi bacia. Un bacio vero, uno di quelli non obbligati. Un bacio voluto, credo.
Strizzo gli occhi per cercare di pensare di meno, anche perchè comincia a farmi male la testa. Faccio respiri profondi e comincio a rilassarmi, senza muovermi. Poi una frenata improvvisa mi fa aprire gli occhi.
-Arrivati- annuncia la voce di Connor. I due sportelli anteriori si aprono e i ragazzi scendono. Brad si mette a sedere per bene ed io apro lo sportello, scendendo.
Entriamo in casa dei ragazzi, e James e Lea sono già arrivati. Appena ci sentono arrivare si girano verso la porta preoccupati, ma si sollevano appena vedono che Brad sta meglio. Riesce a camminare senza l'aiuto dei ragazzi, ma si vede comunque che si sforza parecchio.
Si precipita sul divano e ci si sdraia il più in fretta possibile, gemendo dal dolore mentre sforza gli addominali.
-Oh no Brad caro, io non ti porto in braccio fino alla tua camera- dice James indicandogli le scale. Brad fa gli occhi dolci, ma James e gli altri rimangono impassibili. Non li immaginavo così cattivi...
Il riccio sbuffa e si alza delicatamente, dirigendosi verso le scale, mentre gli altri scattano in bagno (credo) per prendere acqua ossigenata, ovatta e fasce varie. Lea segue James, mentre io vado verso Brad.
-T...ti aiuto io- gli dico mettendomi un suo braccio intorno al collo e cingendogli la vita con il mio. Mi guarda e mi sorride, poi ci dirigiamo nella sua camera da letto.
Appena arrivati si sdraia sul letto e chiude un attimo gli occhi per rilassarsi. Mi siedo accanto a lui e lo guardo, sorridendo.
-Grazie- mi sussurra aprendo gli occhi. Rimango a fissare quelle iridi color caramello così perfette, finchè non entrano i ragazzi con tutto l'occorrente.
Poggiano tutto accanto a me e senza pensarci due volte comincio a medicare Brad. Passo un pezzo di ovatta imbevuto di acqua ossigenata sul suo sopracciglio spaccato e geme per il dolore.
-Alex brucia- sussurra strizzando gli occhi. Mi avvicino leggermente al sopracciglio e comincio a soffiare per alleviare il bruciore, e lo vedo rilassarsi. Faccio la stessa cosa con il labbro anch'esso spaccato. A quel punto sento i ragazzi che ridono leggermente alle mie spalle, così mi giro verso di loro e li guardo male.
-Noi andiamo...- dice Connor con un sorriso malizioso, così se ne vanno tutti e quattro facendo l'occhiolino. Roteo gli occhi infastidita, e mi rigiro verso Brad facendo un piccolo sorriso imbarazzato.
-Il viso sta apposto, ora fammi vedere...il torace- dico abbassando lo sguardo e arrossisco leggermente. Si mette a sedere ed io gli sfilo la maglia, poi lo faccio riappoggiare sul materasso.
Guardo con attenzione ogni livido e graffio che ha sul torace, mentre una piccola lacrima mi riga una guancia per poi cadere sul suo addome.
-È tutta colpa mia- sussurro mentre continuo a guardarlo.
-No, non è vero. Tu non hai fatto niente- mi sussurra e mette delicatamente le mani dietro la mia testa, facendomela poggiare sul suo petto. Comincio a piangere più forte, mentre le sue mani accarezzano i miei capelli per tranquillizzarmi.
Quando mi sono calmata, mi toglie il suo cappello e mi fa sdraiare al suo fianco. Piano piano comincio a sentire le palpebre sempre più pesanti, fino ad addormentarmi.
Prima riesce a farmi ridere, poi riesce a farmi mostrare la mia fragilità e mi rimane accanto, facendomi sentire al sicuro. Forse quel ragazzo è la prova che la mia vita puó riuscire a cambiare. In meglio.
Buongiorno! Scusate tantissimo il ritardo ma non trovavo mai tempo per scrivere. Entro domani cercheró di pubblicare il prossimo capitolo, perchè poi saró per due settimane in Spagna e non so se riusciró a postare, ma spero di farcela😅. Detto questo...un bacione e alla prossima!

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Alive.//B.W.S.
FanfictionAlexandra Smith ha 17 anni quando la sua vita cambia. Cambia forse in meglio, o forse in peggio. Cambia dopo quasi due anni di straziante agonia. Cambia dopo continui sforzi nell'apparire ció che non è mai stata. Cambia perchè probabilmente il desti...