Capitolo 8.

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Brad's pov

Ormai è da quasi un'ora che faccio avanti e indietro per la sala della casa di Alex. In quest'ora, oltre a torturarmi i capelli, ho scoperto chi è quell'uomo. Infatti è il padre di Alex, ma l'unica cosa che mi ha detto oltre a quella è che non la voleva portare all'ospedale per motivi che ancora mi chiedo.

Poco fa è salito in camera di Alex per vedere come sta, ed io sono ancora qui, senza fermarmi un attimo per l'agitazione e l'ansia. E se fosse successo qualcosa di grave? Se dovevamo portarla all'ospedale? Se non si sveglierà più?

Ad interrompere i miei pessimi pensieri è la suoneria del mio telefono. Lo tiro fuori dalla tasca e leggo il nome della persona che mi sta chiamando. Connor.

-Hey Brad! Posso parlarti un secondo?- chiede la voce metallica appena rispondo.

-Si ma sbrigati per favore- rispondo ancora nervoso.

-Ma perchè dove sei?- chiede curioso.

-Ora a casa ma fra poco ho un impegno con mia madre e sai com'è...'Bradley William Simpson, staccati da quel coso e torna alla realtà'- invento una scusa abbastanza plausibile ed imito la voce di mia madre, suscitando una risatina da parte di Connor. Mi sento terribilmente in colpa per aver messo di mezzo la mia povera mamma, ma non ho voglia di dire a Connor che sono a casa di Alex. Ultimamente è sempre fra le nuvole, e con un Connor sempre fra le nuvole non puó non esserci di mezzo una ragazza. Ed è come se una parte di me ha il presentimento che quella ragazza possa essere Alex.

La mia ipotesi viene confermata pochi minuti dopo, quando la voce metallica del mio amico arriva al mio orecchio dicendo:"Mi sono preso una cotta per Alex."

Ed è lì che il mio cuore si ferma per almeno tre secondi.

-Insomma, è così bella, sexy e...-

-We amico vacci piano- lei è mia, vorrei aggiungere, ma mi trattengo.

-Si okay hai ragione, ho esagerato, peró..- Connor ricomincia a parlare, ma mi distraggo dalla sua voce appena sento un urlo al piano superiore.

-BRAD!- la voce squillante di Alex mi arriva alle orecchie, ed ora l'ansia sale ancora di più. Ci mancava solo "la confessione di Connor Ball".

-Si va bene amico, sono felice che tu riesca a vivere felice amando le persone, ma ora devo andare. Ti richiamo appena posso- dico in fretta e gli chiudo in faccia senza lasciargli il tempo di prendere fiato prima di poter rispondere. Cattivo Bradley.

Butto il telefono sul divano e corro al piano superiore. Appena entro nella stanza la scena di fronte a me sembra abbastanza normale.

Da una parte è normale vedere una figlia seduta sul letto ed un padre che la guarda in piedi poco distante da lei, ma da una parte non è normale, vista la faccia sconvolta di Alex ed un espressione che è un misto di rabbia e tristezza sul volto del padre.

-Porta questo verme lontano da me- mi dice la ragazza indicando l'uomo davanti a lei, quasi inorridita.

-No piccola Alex, io non me ne vado se tu non vieni con me- dice il padre avvicinandosi ancora di più alla ragazza ed ignorandomi del tutto. No dico, grazie.

-Scordatelo. Tu devi sparire dalla mia vita, hai capito?!- urla di rimando Alex, allontanandosi ancora di più. Scende velocemete dal letto e mi si avvicina, come per chiedere aiuto. Non sapendo cosa fare, la afferro per un braccio e la metto dietro di me per proteggerla.

-Dammela- ordina secco l'uomo, indicando la piccola figura alle mie spalle che continua a tenere le mani e la fronte sulla mia schiena.

-Non so se hai capito cosa ti ha appena detto, ma te ne devi andare- rispondo cercando di mantenere la calma, anche se devo ancora capire il motivo per cui Alex non lo vuole.

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