Capitolo 16.

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Bradley's pov

Mi è sempre stato detto che nella vita bisogna rischiare, senza troppo timore delle conseguenze. Con il tempo, però, ho iniziato a pensare di star rischiando un po' troppo. Me ne ricordai quando, per l'ennesima volta, mi ritrovai davanti quel lago alle 23 della sera, mentre iniziavo a spogliarmi lentamente fissando quella palla galleggiante in mezzo all'acqua.

-Devo riuscirci, alla fine non sembra cosí lontano. Sono abbastanza allenato per arrivarci- dico, cercando di apparire il più sicuro possibile. Una volta rimasto in boxer, inizio ad avvicinarmi all'acqua. Sento l'acqua fredda toccarmi i piedi, mentre i miei pensieri si spostano su Alex. La amo, non c'è altro da dire. I suoi occhi di quel colore cosí chiaro e profondo, il suo sorriso, tutto di lei è qualcosa di stupendo. Amo quando mi bacia con quelle labbra cosí soffici. Amo quando stringe le sue braccia al mio collo, come per non lasciarmi andare. La amo e l'ho sempre saputo, sin da quando l'ho vista fra quei muri di scuola, mentre cercava di apparire scontrosa.
Un sorriso appare sulle mie labbra, al solo pensiero che quell'angelo è solo mio, e di nessun'altro. Ma una cosa non sa di me, che è forse quella che ci accomuna di più.
Ero sempre in questo posto, a quest'ora, come quasi ormai ogni sabato. La differenza è che non ero solo, con me c'era Josh, il mio migliore amico che per me ormai era un fratello.
Era diventata un'abitudine per noi venire qui, il nostro obbiettivo era quello di riuscire a nuotare fino a quella famosa palla galleggiante che si trovava in mezzo all'acqua. Quella sera, però, non andò come previsto.
Era da circa un anno che aveva preso a fumare, ed era fin troppo esagerato per i miei gusti. Il problema era che il fumo entrato nei suoi polmoni e nel suo corpo lo aveva rallentato fin troppo. E per quella sera gli fu fatale.
Eravamo quasi arrivati al nostro traguardo, io ero più avanti di lui di qualche metro e lui era troppo affaticato per raggiungermi. Fu per via di quella sua lentezza dovuta alla nicotina che lo uccideva silenziosamente, che non riuscí ad evitare quel piccolo sbalzo di corrente improvviso che lo trascinò nell'acqua, senza permettergli di risalire.
Lo raggiunsi che era troppo tardi ormai, non lo avrei più rivisto, se non inerme su una barella, con il viso sfigurato dall'acqua e circondato da medici che cercavano di determinare l'ora del decesso.
Avevamo solo 16 anni, e niente doveva andare in quel modo. Più ci ripensavo, e più mi rendevo conto che non era successo nulla per cui bisognava convincersi che non era cosí orribile la cosa. Avevo perso mio fratello, l'unico in grado di capirmi veramente. Passai circa un anno in depressione, fin quando James, Tristan e Connor non mi hanno ripescato per puro caso e mi hanno ritirato un po' su.

-Stavolta ce la faccio, per tutti e due- dico acquistando un po' più di sicurezza, e buttandomi in acqua. Inizio a nuotare il più in fretta possibile, spostando ogni tanto lo sguardo sul mio traguardo mentre riprendo aria. Passo accanto al punto in cui Josh mi ha abbandonato, cosí capisco di essere sempre più vicino. Anche se è difficile, continuo a nuotare il più in fretta possibile, cercando di "vincere" per il mio migliore amico.
Ancora qualche sforzo, e senza rendermene conto tocco quel pezzo di plastica. Giusto il tempo di realizzare, che succede l'ultima cosa che mi sarei aspettato.

-ODDIO BRAD, TORNA INDIETRO!!- una voce fin troppo familiare urla impaurita nella mia direzione. Cosa ci fa qui Alex?
La guardo da lontano mentre la vedo avvicinarsi alla riva tremando. A stento si tiene in piedi mentre cammina barcollando sui sassi; anche da lontano posso percepire dei singhiozzi e capisco che sta piangendo.
Non deve entrare in acqua, non cosí, in queste condizioni. Non posso perdere anche lei.

Inizio a nuotare il più in fretta possibile verso la riva, prima che sia troppo tardi. Quando la raggiungo, l'acqua le arriva poco sopra le caviglie nude.

-Cosa cazzo ci facevi li?!- chiede buttando le braccia al mio collo e nascondendo il viso colmo di lacrime nell'incavo del mio collo.

-I...io ti sto bagnando tutti i vestiti cosí- rispondo cercando di sviare il discorso.

-Lo so Brad, ma ora è l'ultima cosa di cui mi preoccupo. Mi spieghi cosa ci facevi la in mezzo? Potevi morire cazzo!- impreca fra i singhiozzi. Lo so, so benissimo cosa può succedere in quell'acqua.

-Ora non ho voglia di raccontarti tutto, ma ti prometto che lo farò presto. Come facevi tu a sapere che ero qui?- le chiedo con un misto di preoccupazione e curiosità.

-N...non lo so. Ero a casa e ad un certo punto ho sentito come il bisogno di chiamarti, sentivo che stava succedendo qualcosa. Non rispondevi cosí ho provato a mandarti un messaggio, ma quando ho spostato lo sguardo sul tavolino di fronte a me ho visto un fogliettino con questo indirizzo. Non so chi ce l'avesse messo, so solo che mi sono fatta portare qui...poi il resto lo sai- spiega tranquillizzandosi un po' e guardandomi negli occhi.
È stato Josh, me lo sento.

Le accarezzo dolcemente una guancia, poi la stringo forte a me per farla senire al sicuro. Per farle capire che sono ancora qui con lei e che non la lascio andare.

-Brad- mi chiama piano dopo qualche secondo di silenzio.

-Dimmi-

-Non voglio perderti-

-Non me ne vado- rispondo con sicurezza. Perchè si, ora so quello che voglio. Non me ne voglio andare. Lei è l'unica ragione per restare, e magari per qualcuno è troppo poco o niente. Ma per me è tutto, e sarebbe da codardi andarsene quando si ha tutto ció di cui si ha bisogno.

I'm here again!! Vi sono mancata?! Finalmente ho chiuso con gli esami e con le scuole medie, sono molto contenta e soddisfatta dell'8 che mi sono tenuta fino alla fine. Per molti magari è un po' poco, ma per me va benissimo cosí.
Tornando alla storia...cosa ne pensate di questo capitolo? Abbiamo scoperto una cosina in piú su Brad, anche se penso che sia un po' poco come capitolo. Cercheró di fare i prossimi piú movimentati, e cercheró di essere un po' piú attiva quest'estate.
Nel mese di agosto forse saró un po' assente dal momento in cui me ne andró per 20 giorni a Bangkok e ad Hong Kong. Sono abbastanza contenta di questa vacanza, anche se ho un po' paura per quanto riguarda gli aeroporti. Ma cerchiamo di pensare positivo, no?!
Vabè, non staró qui a raccontarvi tutta la mia vancanza, per questo vi mando un bacione e vi aspetto al prossimo capitolo. Bye!

Alive.//B.W.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora