16~Our Little Corner Of Paradise

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Mi svegliai con un assordante rumore nelle orecchie.
"Ma che?"
"Buongiorno topina"disse Andy,stampandomi un bacio sulla guancia.
"Ma che ore sono?"chiesi,stropicciandomi gli occhi.
"Le sei del mattino"rispose,iniziando a darmi baci.
"Che? Perché mi hai svegliato così presto?!"
"Perché ho pensato una cosa"mormorò,continuando a baciarmi il collo.
"E tu mi svegli solo perché hai pensato una cosa? Buonanotte Andy!" replicai,girandomi dall'altro lato.
"Che ne diresti di fare una piccola pazzia?"mi chiese,rigirandomi verso di lui.
"Di che tipo?"dissi,mettendomi a sedere.
"Tu vestiti e scendi di sotto"sussurò al mio orecchio e,dopo avermi dato un bacio,uscì dalla camera.
Non volevo alzarmi a quell'ora,ma ero troppo curiosa per riaddormentarmi,così mi alzai dal letto e andai in bagno a farmi una doccia.
Quando finì,mi truccai con una semplice riga di eyeliner sugl'occhi e del rossetto bordeaux,per poi tornarmene in camera.
Aprì il mio armadio e presi dei pantaloncini a vita alta con degli strappi,una camicia molto lunga a scacchi bianchi e neri e un top con le spalline nero.
Messo il tutto,indossai i miei anfibi neri e scesi di sotto,dove trovai Andy intento a cucinare qualcosa.
Solo dopo mi accorsi di quanto cibo ci fosse sul tavolo.
"Andy hai invitato un esercito?"chiesi,avvicinandomi a lui.
"No. É per noi quello"rispose,continuando a cuocere i pancakes.
"È troppo per solo la colazione"osservai ovvia.
"Noi passeremo tutta la giornata fuori"mormorò,facendo l'ultimo pancake.
"E dove pensi di portarmi?"
Si girò verso di me e mi diede un bacio sulle labbra.
"Troppe domande!"
Iniziammo a fare colazione e mi sorpresi di quanto Andy sapesse cucinare bene.
Quei pancakes erano deliziosi.
Quando finimmo,lavammo i nostri piatti e scrivemmo un biglietto ai nostri genitori:

"Staremo fuori tutta la gionata.
Non preoccupatevi per noi,in caso chiamate Andy.
-Celeste XoXo"

Prendemmo le diverse borse che aveva preparato Andy,le mettemmo nel cofano della sua auto e partimmo quando erano ormai le sette.
La cosa bella di quella macchina era il fatto che fosse decappottabile:il vento nei capelli e soprattutto la musica metal allo stereo,rendevano tutto perfetto.
Non sapevo ancora quale fosse la nostra destinazione,ma con Andy ero al sicuro.
Dopo quasi un'ora di viaggio,ci fermammo davanti ad una casa nel bel mezzo del nulla.
"Andy dove siamo?"chiesi,scendendo dall'auto.
"Lo vedrai"rispose,avvicinandosi all'abitacolo.
"Chi ci abita qui?"
"Nessuno. Questa casa me l'ha lasciata mio nonno in eredità"confessò il ragazzo,per poi prendere un mazzo di chiavi e aprire la porta.
Quella casa era davvero graziosa:con una carta da parati ricca di fiori,i mobili tutti in legno e il caminetto.
"Vieni,voglio farti vedere una cosa"disse prendendomi per mano.
Attraversammo la casa,fino ad arrivare ad una grande porta in vetro che portava ad una specie di grande balcone che si affacciava su...
"Un lago?"
"Già. É il bello di questo posto"disse,togliendosi la maglia.
"Perché ti stai spogliando?" chiesi,girandomi dall'altra parte.
"Tu non vuoi farti un bagno?"mormorò prendendomi da pantaloncini,così da attirarmi a lui.
"Non ho il costume!"risposi,ovvia.
"Neanch'io"ammise,allontanandosi da me e buttandosi in acqua con solo i boxer.
"Tu non vieni?"chiese,avvicinandosi al ponte dal punto in cui si era tuffato.
"Okay"risposi,lasciandomi convincere.
Tolsi i miei indumenti e mi gettai in acqua.
Per fortuna avevo indossato della biancheria nera,così che non si sarebbe visto niente nemmeno da bagnata.
Iniziammo a schizzarci come dei bambini.
Era bello quel posto e con lui che mi stava accanto,lo era ancora di più.
Mi afferrò i fianchi e iniziò a baciarmi,portando le mie gambe all'altezza del suo bacino.
Lasciai l'accesso alla sua lingua che iniziò a intrecciarsi dolcemente con la mia.
Uscimmo dall'acqua e,dopo avermi presa in braccio,Andy mi portò fino alla camera da letto.
Mi fece stendere sul letto e lui si fece spazio tra le mie gambe.
Iniziò a lasciarmi piccoli baci su tutto il corpo,per poi fermarsi dopo essere arrivato all'altezza del mio viso.
"Voglio fare l'amore con te"sussurrò,guardandomi negl'occhi.
"Voglio che tu sia mia perché...io ti amo"
Quindi mi amava davvero.
Ma io non so se ero pronta per farlo con lui.
"Andy,io non l'ho mai fatto"ammisi,girando il viso di lato per la vergogna.
"Non devi,se non ti senti pronta.
E non devi nemmeno vergognartene"disse,lasciandomi un bacio sulle labbra e stendendosi accanto a me.
"Non voglio che tu pensa che io sia una bambina"
"Sei più donna di quanto pensi"sussurò,abbracciandomi da dietro.
Restammo in quel letto a parlare per tanto.
Così tanto che nemmeno ci accorgemmo che il giorno era passato e il sole stava per tramontare.
Allora,uscimmo dalla camera e ci rivestimmo,dopo aver preso i vestiti dal ponte.
Ci sedemmo sul divano del soggiorno e iniziammo a mangiare quello Andy aveva preparato.
Ed erano davvero buone quelle cose.
Io a suo confronto cucinavo da schifo.
"Dove hai imparato a cucinare così?"gli chiesi,dando un'altro morso all'hamburger.
"Vedevo come faceva mia madre e imparavo"rispose,prendendo una sigaretta dal pacco delle Marlboro.
Lo vidi uscire dalla porta che dava sul ponte,così,dopo aver finito di mangiare,lo raggiunsi.
"Grazie per avermi portata in questo piccolo angolo di paradiso"dissi,stringendolo a me.
"Il nostro piccolo angolo di paradiso"mi corresse,per poi posare le sue labbra sulle mie.
Dopo che ebbe finito la sua sigaretta,prendemmo tutte le nostre cose e,una volta caricate in macchina,partimmo con la luna e le stelle che vegliavano su di noi.

The Reason Is...You ||Andy Biersack||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora