"Che bel panorama..."sussurai,attirando l'attenzione di Andy che si voltò verso di me.
"Eppure c'é un posto dove le stelle si vedono ancora meglio!"mi disse per poi alzarsi.
"Dove vai?"gli chiesi mettendomi a sedere.
"Ti ci porto"mi rispose porgendomi la
mano per farmi alzare.
Una volta alzata,senza lasciare la mia mano,iniziò a correre portandomi via dal giardino.
In quel momento mi sentivo tanto una bambina e con lui più che protetta.
Corremmo per un po fino a fermarci davanti al vecchio granaio.
"Sarebbe questo il posto?"chiesi,alzando un sopracciglio.
"Non proprio...dobbiamo salire al piano superiore del granaio!"mi rispose,entrandocici.
"E questo coso avrebbe un piano superiore?"
Lui annuì semplicemente per poi aprire una botola sul basso soffitto facendone uscire una scala.
Ci salimmo entrambi,ritrovandoci in piccola stanza con una grande finestra sul soffitto spiovente,sotto la quale era posizionata con cura una coperta.
"Non sono l'unica ragazza che hai portato qui..."dissi continuando a girare quella stanza.
"Sei la prima a cui ho detto di questo posto"mormorò per poi sdraiarsi sulla coperta.
"Ti interessa saperlo?"
"No."risposi per poi stendersi accanto a lui.
Certo che era proprio vero.
Le stelle di li si vedevano davvero bene.
"Tutte le stelle per noi!"ammise,accendendosi una sigaretta.
Mi voltai a guardarlo...
Per un attimo mi soffermai sulle sue labbra,ricordando con piacere quel piccolo bacio che mi aveva dato quattro anni prima.
A quel pensiero arrossì così,per non far notare il rossore sul mio viso,mi girai dinuovo verso la finestra.
Non sò per quanto tempo restammo svegli a guardare le stelle,sò solo che la mattina dopo mi svegliai tra le sue forti e calde braccia.
Avevo la testa poggiata sul suo petto e riuscivo a sentire alla perfezione i battiti del suo cuore.
Il sole non era ancora sorto ma sarebbe stato meglio tornare a casa.
Così,con un movimento lento e dolce mi divincolai dalle sue braccia,ma,a quanto pareva,non avevo fatto abbastanza piano visto che il ragazzo si svegliò subito.
"Dove vai?"mi chiese quasi sussurando.
"Gli altri capiranno che abbiamo dormito insieme,quindi é meglio tornare a casa"risposi prendendo il mio cellulare.
"Okay..."rispose alzandosi dalla coperta.
Uscimmo velocemente dal granaio per poi arrivare con altrettanta velocità a casa.
Entrammo cercando di non fare molto rumore e una volta arrivata davanti camera mia presi Andy da un braccio per farlo fermare.
"Che c'é?"
"Che gli diciamo?"gli chiesi,cercando di parlare piano.
"Faccio io,tu stammi al gioco"mi rispose facendomi l'occhiolino.
Stava per andarsene,ma lo fermai ancora.
Lui mi guardò con aria interrogativa e io lo abbracciai di colpo.
"E questo?"mi sussurrò all'orecchio.
"Per la bella serata..."risposi per poi staccarmi dall'abbraccio ed entrare in camera.
Mi fermai per un attimo dietro la porta;il cuore mi batteva all'impazzata e non sapevo perché lui mi facesse quell'effetto.
Eravamo solo amici,giusto?
Non potevo provare niente per un amico,anzi non dovevo...
Poco dopo sentì vibrare il mio telefono dalla tasca e quando lo presi vi trovai un messaggio:"Ricorda:quando vuoi le stelle sono tutte per te..."
-Andy XoXoSorrisi a quel messaggio,capendo che forse io e Andy saremmo potuti tornare gli amici di una volta.
Solo quando uscì dai messaggi notai dieci chiamate perse:quattro da mio padre e sei da Luke.
Si erano sicuramente preoccupati molto per me.
Mi sarei scusata dopo.
Lasciai il telefonino sul letto e andai in bagno.
Chiusi la porta a chiave e riempì la vasca di acqua calda e sapone.
Legai i capelli e,una volta spoglia,mi distesi in essa.
Quando ero bambina,mi piaceva scoppiare le bollicine di sapone e giocare con le bambole in acqua.
La mamma mi sgridava sempre,poiché gli bagnavo i capelli e poi volevo usarle da subito.
Mia madre....
Quanto mi mancava.
Le lacrime una dopo l'altra iniziarono a rigarmi il viso.
Allora uscì dalla vasca,mi avvolsi in un accappatoio e la svuotai,tornado poi in camera.
Mi distesi nel letto e continuai a piangere tenendo tra le mie braccia un cuscino come se fosse una persona.
Ricordo che mio padre me ne metteva sempre uno accanto quando dovevo addormentarmi dopo la sua morte.
Mi faceva sentire meno sola.
E anche se erano passati anni,quella era una ferita che non avrebbe mai potuto rimarginarsi.
L'unica cosa che riusciva ad affogare il dolore era la musica:la mia unica ancora in un mare in tempesta.
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The Reason Is...You ||Andy Biersack||
Fanfic"Ti amo"sussurrai sulle sue labbra. Il ragazzo teneva le sue mani ancora strette alle mie. Lo aveva detto che non mi avrebbe più lasciata e stava mantenendo perfettamente la sua promessa. Ogni cellula del mio corpo era incondizionatamente innamorata...