8~Grey

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Quella giornata era iniziata male (togliendo il risveglio con Andy) e,dopo la sgridata da mio padre per essere praticamente sparita nel nulla,avevo solo voglia di rimanermene in camera con le cuffie nelle orecchie.
Ma,c'era qualcuno che si divertiva a rendere quella giornata ancora più pesante di quanto lo era già.
Erano ormai cinque minuti che Luke mi inseguiva avanti e dietro per la casa chiedendomi continuamente cosa avessi fatto con Andy quella notte e oramai ero stanca di trattenermi,cosi scoppiai in lacrime accasciandomi a terra.
"Mi dispiace,non volevo"si scusò il ragazzo per poi avvolgermi con le sue forti braccia.
"Non é per te..."gli confidai continuando a piangere.
"Cosa c'é allora?"mi chiese continuando a stringermi.
"Non lo so,troppe cose insieme"mormorai,prendendomi la testa tra le mani.
"Tipo?"mi chiese,sedendosi accanto a me.
"Mi manca mia madre e anche se c'è mio padre,non potrà mai essere come una volta.
Lui non può coprire il vuoto tutto da solo e tantomeno cercare di coprirlo con regali e soldi.
Non é così che si fa!
Lui crede che facendomi qualche stupido regalo possa dimostrare amore per me,ma non si é mai preoccupato di chiedermi come stavo,di chiamarmi mentre era a lavoro.
Secondo lui dovrei fare tutto io.
Tra qualche giorno sarà il compleanno di mia madre ed io non potrò regalarle nulla visto che sono a chilometri di distanza.
E io sono sicura che non mi accompagnerà mai fino lì."
Era da tempo che volevo dire quelle cose ad alta voce e un po mi sentivo anche meglio,ma dirle a Luke e dirle a mio padre erano due cose diverse.
"Potrei accompagnarti io!"disse il ragazzo alzandosi da terra.
"Davvero?"
Lui annuì e,dandomi la mano,mi fece alzare per poi stringermi dinuovo a sé.
Era per quello che Luke era il mio migliore amico:sapeva aiutarmi sempre e non si tirava mai indietro.
"Ora però devi raccontarmi cos'é successo con Andy!"affermò con un sguardo malizioso.
"Niente di quello che pensi tu!"gli risposi,iniziando poi a ridere.
"Sicura?"
"Si,siamo soltanto amici!"replicai,per poi avviarci insieme fuori casa.
Andammo sederci sulle due altalene nel fondo del giardino.
Si vedeva che erano molto vecchie,ma riuscivano comunque a sostenerci.
Rimanemmo molto tempo seduti lì a parlare e solo in quel momento mi accorsi di quanto fosse bello avere come amico una persona disposta a fare chilometri per starti vicino.
Già...
Non so come,ma mi ritrovai a pensare ad Andy.
Anche lui riusciva a regalarmi un sacco di felicità;solo in modo diverso...
Lui con un solo sguardo riusciva a rendere la giornata più bella.
Mi dispiaceva che non si fosse fatto vedere dopo la sgridata di mio padre,ma non ci feci caso fin quando io e Luke non rientrammo in casa per pranzare.
Lui non c'era e,siccome i ragazzi non erano ancora arrivati,chiesi di lui alla signora Biersack:"Andy dov'e?"
"Ha detto che aveva da fare"mi rispose continuando a riempire i piatti.
Era strano che non fosse venuto a mangiare,ma,se non era in casa sapevo dove trovarlo.
Finito di mangiare,con la scusa di dover andare a fare una doccia,passai dalla cucina e,una volta aver preso del cibo,uscì di casa.
Arrivai velocemente al granaio e,quando vi entrai,trovai Andy sdraiato sul divano che dormiva.
Sul tavolino difronte tantissimi fogli erano disposti in modo abbastanza ordinato e per terra era appoggiata una chitarra.
Sicuramente stava scrivendo qualcosa...
Facendo meno rumore possibile,mi avvicinai al tavolo e vi appoggiai il piatto con l'hamburger.
Era così carino mentre dormiva.
Sembrava un brambino...
Feci per andarmene,ma inciampai in una sedia provocando un rumore assordante e per lo più facendomi anche male alla mano.
Mi faceva molto male e stava anche perdendo sangue.
Allora mi alzai da terra per tornarmene a casa così da medicare la ferita,ma una mano mi prese il braccio facendomi fermare.
Mi voltai,trovandomi due grandi pozze d'acqua che mi fissavano.
"Dovresti stare più attenta"sussurrò il ragazzo prendendomi la mano ferita.
"Già! E pensare che non volevo nemmeno svegliarti..."ammisi,incontrando il suo sguardo.
Lui annuì per poi farmi sedere sul divano.
Andò sul fondo del granaio,tornado poi con una cassetta del pronto soccorso.
"Hai proprio tutto qui dentro"osservai mentre lui mi medicava e fasciava la ferita.
Dopo aver finito,riprese la chitarra da terra e si sistemò un foglio con degli accordi davanti.
"Dimmi se ti piace!"mi disse,iniziando a cantare:

" The best things in life,
Come with a price.
The star that burned so bright,
Faded the fastest.
You'll always feel it's right,
even when you're in the fights.
Welcome home,
Home tonight.
Singing oh oh.
Welcome home tonight.
Oh oh.
Tonight.
Words they don't know how to make amends,
And all they do is push you to the edge.
But it's not wasted,
It's all done for you.
It's all done for you.
Oh oh.
It's all done for you.
It's all done for you."

Quando finì di cantare,ero senza parole.
Era bellissima.
"Allora?"mi chiese il ragazzo,posando la chitarra.
"É...wow..."
Non sapevo davvero che dire...
Andy si avvicinò di molto a me,fino a sentire i nostri nasi sfiorarsi.
Iniziò ad accarezzarmi il viso.
Sentivo il suo respiro confondersi col mio e il suo bisogno nel riavere quel contatto.
Ma io lo volevo davvero?

The Reason Is...You ||Andy Biersack||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora