20~Done For You

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Il mattino seguente mi svegliai con le cuffiette ancora nelle orecchie che risuonavano "Your Call" dei Secondhand Serenade.
I raggi del sole filtravano dolci e luminosi dalla tenda che copriva la finestra e creavano nella stanza bianca dei riflessi colorati.
Decisi di scattare la musica,che era rimasta accesa praticamente tutta la notte,e,quando mi girai verso il comodino,vidi due grandi occhi celesti che mi guardavano.
"Ciao"salutai il ragazzo,che subito mi sorrise.
"Buongiorno"disse,ricambiando il saluto.
"Sei diventato mattiniero,Andy?"chiesi,mettendomi a sedere.
"No,ma stamattina mi sono svegliato presto e ho pensato di venire qui.
Da sola ti saresti sicuramente annoiata"rispose,iniziando ad attorcigliarsi gli auricolari tra le dita.
"Grazie"
Non riuscivo a fare a meno di sorridere quando stavo con lui.
Cacciava via tutta la tristezza con niente.
"Allora,hai ascoltato un po di musica?"mi chiese,rovistando nel suo telefono.
"Solo una canzone..."
"Come solo una?!"esclamò,quasi incredulo.
"Solo "Your Call""dissi,riempiendomi un bicchiere d'acqua.
"Perché proprio quella?"
"Mi attirava il titolo e poi mi é piaciuta da subito"risposi,per poi cercare di alzarmi.
Forse però,ero ancora troppo debole,infatti sarei caduta se non fosse stato per Andy.
"Dove cercavi di andare?"chiese il ragazzo,riportandomi al letto.
"Voglio camminare!
Non ce la faccio a stare qui dentro"replicai,iniziando a giocare con la maglia del ragazzo che mi stava difronte.
"Ti stai divertendo?"
Iniziò a ridere e,lo giuro,quella era la risata più bella e adorabile che avessi mai ascoltato.
"Ho avuto un'idea.
Vieni in spalla!"disse,mettendosi di spalle a me.
"Che..."
"Sali!"esclamò,per poi farmi salire.
Aprimmo la porta senza fare rumore,visto che erano solo le sette del mattino,e,a passo svelto,ci infiltrammo nel corridoio e Andy iniziò a correre.
Mi sorpresi di quanta forza potesse avere quel ragazzo.
Percorse ogni minimo punto di quel reparto e,quando non c'era più nulla da vedere lì,visitammo anche gli altri,sfrecciando tra un corridoio e l'altro.
Arrivammo fino al tetto,dove Andy si fermò e mi fece sedere su una delle tante panchine che erano lì sopra.
"Che bello qui!"dissi,stiracchiandomi.
"Già..."sussurò,sedendosi accanto a me.
C'era una vista pazzesca da lì.
L'ospedale era posto su una piccola altura vicino al mare.
Si sentiva il profumo del mare,le onde che battevano sulla collinetta e persino dei gabbiani che svolazzano qui e là.
Era difficile da credere,ma,quell'ospedale era bello,rispetto agl'altri nei centri delle città,dove l'unica compagnia sono le macchine che sfrecciano una dopo l'altra.
Restammo lì per un po di tempo,prima che i ragazzi chiamassero Andy per farci tornare nella camera.
Allora il ragazzo,mi fece salire di nuovo in spalla e insieme rientrammo nell'ospedale.
Continuammo a sfrecciare come dei bambini per tutti i corridoi,fino ad arrivare vicino alla mia stanza dove ci stavano aspettando i BVB e persino il mio gruppo.
"Ciao!"li salutai,mentre Andy mi faceva sedere sul letto.
Uno ad uno vennero a salutarmi,per poi restare nella mia camera,sperando che l'infermiera non li scoprisse.
"Allora Les,come stai?"mi chiese Luke,sedendosi sulla sedia vicino al gruppo.
"Bene."risposi,iniziando a giocare con i fili degl'auricolari.
"Vi siete divertiti stamattina!"disse,Coma dando un colpetto all'amico.
"Abbiamo solo corso per i corridoi dell'ospedale!"gli rispose,prendendo una chitarra.
"Da dove é uscita quella?"chiesi,cercando di ricordare.
"L'abbiamo portata noi e fuori ci sono altri strumenti!"esclamò Lexy,continuando ad essere praticamente appiccicata a Jinxx.
"Abbiamo chiesto al direttore di questo posto,se potevamo suonare qualcosa per i bambini malati..."spiegò meglio Jace,ricollegandosi alla frase dell'amica.
"E ha risposto..."dissi,incitandoli a continuare,elettrizzata all'idea di poter cantare per dei bambini.
"Di si! Ora devi solo prepararti!"continuò Andy,porgendomi una busta.
La aprì e vi trovai dei vestiti e dei trucchi.
Cosi,non appena i ragazzi furono usciti,mi vestì.
Avevano portato la mia maglia porpora dei "Ramones",dei jeans strappati su un ginocchio e i miei fantastici anfibi neri.
Piano mi dirisi in bagno e mi truccai,facendo una semplice riga di eyeliner e mettendo del lucidalabbra.
Dopo,uscì con molta cautela dalla stanza e andai dai ragazzi,che mi stavano aspettando in sala d'attesa.
Insieme arrivammo in una specie di sala conferenze e iniziammo a montare la strumentazione.
A poco a poco,i bambini dell'ospedale iniziarono ad entrare nella sala,portati dalla infermiere,che li fecero sedere tutti al loro posto e,quando anche noi fummo pronti,ci mettemmo d'accordo su cosa suonare e iniziammo.
"Ciao,noi siamo i "The Madness" e oggi suoneremo per voi alcune delle canzoni che noi adoriamo.
Per voi "Last Hope""presentai,per poi iniziare a cantare.

"I don't even know myself at all
I thought I would be happy by now
The more I try to push it
I realize - gotta let go of control
Gotta let it happen
Gotta let it happen
Gotta let it happen
So let it happen
It's just a spark
But it's enough to keep me going
And when it's dark out, no one's around
It keeps glowing..."

Quella era una canzone così perfetta per quel posto.
Rispecchiava in tutto e per tutto il pensiero di tutti quelli lì dentro.
Una volta finita quella canzone,continuammo con "Ain't It Fun","Still Into You" ed altre canzoni abbastanza felici e simpatiche per i bimbi.
Finendo poi con una canzone che avevo nascosto nel mio animo:"The Only Exception".
Era la canzone che più avrei potuto dedicare ad Andy.
Perché lui era davvero la mia unica eccezione.

"You, are, the only exception
You, are, the only exception
You, are, the only exception
You, are, the only exception
And I'm on my way to believing.
Oh, And I'm on my way to believing."

Dopo seguì un caloroso applauso dei bambini che sorridevano e ci chiamavano.
Non era una cosa dal nulla far sorridere così tanti bambini.
Forse era la cosa più bella che avessi mai fatto ed era tutto per loro.

The Reason Is...You ||Andy Biersack||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora