Capitolo 17

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Ottobre.

"Brooklyn!" Mi chiamò mia madre dalla cucina.

"Amore, mia madre mi chiama,
ci sentiamo tra poco xx"
Mandai il messaggio a Zayn e andai da mia madre.

"Dimmi." Pronunciai guardandola.

"Devi prepararti per andare all'università."

Cazzo, l'università!

"Ah già, ma dov'è che si trova?" Mi morsi il labbro nervosa.

"Oxford."

COSA!?

"Stai scherzando, vero?" La guardai perplessa deglutendo.

"No, si trova lì, ti trasferirai nell'istituto."

"Ma è a tre ore da qui!" Esclamai esasperata. 

Non avevo più dato peso all'università da quando stavo con lui.

"Lo so, mi dispiace, e so perché hai questa reazione, potrete comunque stare insieme, tornerai ogni tanto, e potrete vedervi, oppure può venire lui da te."

"No, mamma, non può, e lo sai perché?" 

Mi sentivo il cuore a pezzi, e respiravo a fatica, volevo piangere, ecco.

"Perché?" Mi guardò.

Mi trattenevo dallo scoppiare a piangerle davanti. "Sta frequentando dei corsi per poter trovare un lavoro più sicuro di quello che ha adesso, e non può smettere, quindi vuol dire che non potrò vederlo più. Devo lasciarlo.." Mi si strozzò la voce sulle ultime due parole.

Non volevo lasciarlo. Non avrei mai voluto lasciarlo. Ma dovevo.

"Mi dispiace amore mio.." Si avvicinò a me e mi strinse in un abbraccio caldo.

"Non voglio.." Sussurrai sempre trattenendomi.

"Lo so amore lo so.." Mi strinse.

"Scusami io devo stare da sola.." Mi staccai piano spostando lo sguardo in vari punti. 

"Va bene..hai bisogno di pensare.." Mi diede un bacio sulla fronte e mi lasciò.

Annuii e me ne tornai in sala, presi il telefono e salii in camera mia, non trattenni più le lacrime, sbloccai il telefono e gli mandai un messaggio.

"Non me la sento di parlare,
scusa, ti amo,
ricordatelo.
B."

Non mi sarei mai permessa di lasciarlo per messaggio, quello no, ma non a voce, non a quattr'occhi, non ce l'avrei mai fatta, avrei scritto una lettera, ecco.

Bloccai il telefono, ma non feci neanche in tempo a posarlo che mi vibrò in mano.

"Che succede amore?"

"Succede che mi perderai, come io perderò te." Pensavo.

"Niente, ci sentiamo dopo,
scusa."

Mi sentivo una tale stronza.

"Va bene, mi racconterai dopo,
ti amo anch'io,
ricordatelo.
Z."

Quel 'ti amo anch'io, ricordatelo', piangevo sempre di più, ma dovevo riuscire a prendere coraggio. 

Mi asciugai le lacrime e presi un respiro profondo, mi misi alla scrivania, presi un foglio e iniziai a scrivere, con ancora le lacrime che mi rigavano il viso.

***


Finalmente finii di scrivere quella lettera sfiancante, non avevo più lacrime, davvero, mi sforzavo quasi di piangere, ma non ci riuscivo, singhiozzavo, tremavo, mi pulsava la testa, non ce la facevo più, sentivo che sarei scoppiata da un momento all'altro.

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