Entrai nella sua stanza e trovai un paio di medici che parlottavano tra loro.
“E’ successo qualcosa?” Chiesi allarmato.
Uno di loro si voltò verso di me. “I livelli stanno scendendo, e non è nella norma, potrebbe aver subito davvero un trauma o avere qualche lesione interna, e di conseguenza porterebbero anche alla morte.”
Rimasi inerme a quelle parole, e dischiusi leggermente le labbra. “Q-quindi come farete a vedere se ne ha..?” Lo guardai.
“Abbiamo già iniziato a fare i primi controlli, ma i risultati non si sapranno per almeno due giorni.” M’informò guardandomi.
“Va bene va bene..potete lasciarci soli..?”
“Certo.” Uscirono sempre parlando tra di loro.
Posai il vaso sul comodino di fianco a lei. “Ci dai molto da fare a tutti piccola eh..ti ho portato dei fiori, spero che ti piacciano, so che li vedrai, non andrà come dicono loro, tu ce la farai, è una promessa.” Borbottai andandomi a sedere a fianco a lei, come d’abitudine.
Era inutile aspettare una risposta.
Ireland mi aveva lasciato alcuni numeri, tra cui quello di Judy, ed un cellulare, che non sapevo di chi fosse.
Lo afferrai e presi anche il foglietto dei numeri, composi quello di Judy e le mandai un messaggio.
“Sono Zayn, questo non è il mio numero, ma rispondimi lo stesso.
Non so se hai saputo cos’è successo ieri, beh,
in ogni caso rispondimi appena puoi.”
15.05
“Io non so come fai a sopravvivere con tutti questi cavi attaccati, che hanno di speciale? Non vivresti meglio con me attaccato?” Chiedevo col gomito poggiato al lato del letto, e la testa sorretta dalla mano, guardandola.
Il telefono cominciò a squillare in ripetizione, lo presi sbuffando e risposi. “Pronto..”
“Zayn..? Sono Judy..”
Mi tirai per bene a sedere sulla sedia. “Grazie per aver chiamato..senti..ehm..”
“Che è successo?” Chiese quasi preoccupata e mezza scocciata, sicuramente, di sentirmi.
“Devi venire in ospedale..” Sussurrai quasi.
“Cosa?! Che ci fai in ospedale?”
“Brooklyn..lei..è in coma..” Dissi portandomi una mano tra i capelli.
“C-che? S-stai scherzando spero..”
“No..ieri abbiamo fatto un’incidente..”
“Arrivo subito.” E riattaccò.
Riposi il telefono e tornai a guardare la mia..ragazza. “Sai, ormai tutti ti classificano come la mia ragazza, ho iniziato a farlo anch’io, mi piace dai, forse è diventato il tuo nuovo titolo, ‘la ragazza di Dj Malik’, mm suona bene.” Sorrisi carezzandole i capelli.
Guardai un attimo tutta la stanza. “Forse dovrebbero metterci qualche quadro però..” pensai ad alta voce “è così spenta, non va bene per te piccolina mia, a te ci vuole una stanza piena di colori sgargianti, come sei tu.” continuai.
15.30
Judy spalancò la porta scioccata, e si fiondò di fronte a me, dall’altro lato del letto. “Tesoro mio..no..non può finire così..” Ripeteva con le lacrime. Altri pianti.
Con lei c’era un ragazzo, alto di poco meno di me, capelli castani e senza cresta, ed occhi..solitamente..blu, non era possibile. Mi alzai dalla sedia e andai verso di lui. “Tu sei..?”
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Revival
Fanfiction*tratto dal testo* Non c’era altro da fare, se non farsene una ragione, io la amavo, così tanto da perdere la testa, ed era una cosa che senza di lei, col tempo, sarebbe successa, ne ero certo, droga, alcool, emarginazione, o di nuovo puttane, quell...