capitolo 5

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Sabato.

Erano le cinque e mezza del pomeriggio, e quello era l’ultimo giorno, deciso, in cui avrei rivisto Zayn. Afferrai velocemente il telefono e mandai un messaggio a Judy.

"Per stasera?"

Mentre le davo il tempo di rispondere, andai all’armadio e tirai fuori il vestito che mi aveva comprato, lui, lo sdraiai sul letto, e lo guardai un attimo attenta, finchè il suono del messaggio non si fece sentire.

"Tu vieni da me con le cose, ci cambiamo e si va."

Bene, apposto, afferrai la busta del vestito e lo misi dentro con cura.

"Okay, sono lì per le otto,

la festa inizia alle nove,

ah e mi dovrai prestare un paio di tacchi xx"

Mi preparai psicologicamente a rivederlo, dopo due giorni, ah a proposito, si ci siamo rivisti, ma non siamo stati a letto, non abbiamo fatto molte cose, mi ha accompagnato da Judy un paio di volte, baciato, toccata ogni tanto,ma finita lì, non parlavamo neanche molto, che bella ‘relazione’ direi.

***

“Perfetto, Brook, stai da dio! Beh direi che è un’ottima scelta, visto che sarà l’ultima volta che ti vedrà.” Ridacchiò, la sua solita risata odiosa.

“Grazie, ma smettila di essere così esaltata..” Dissi mentre finivo di truccarmi.

“Scusami, ma sono contenta che ti sia resa conto che lui ti fa solo male.”

Sbuffai. “Io questo non l’ho mai detto, te lo inventi tu.” Afferrai la pochette.

“Come vuoi, andiamo.” Uscimmo di fretta di casa, essendo abbastanza in ritardo, ed entrammo in macchina.

“Non ti ubriacherai, vero? Sai che non ho la patente.” Pronunciai guardandola.

“Lo so, lo so, ma guarda che lo reggo bene l’alcool.” Mi sorrise e mise in moto, cominciando a guidare.

“Ah si certo..mi ricordo l’ultima volta infatti..” Accennai.

“Eh ma quella è stata un’eccezione!” Rise.

“Va bene va bene..”

Dopo circa dieci minuti arrivammo davanti casa di Zayn, scendemmo, presi un secondo il telefono e mi trovai un suo messaggio.

"Ti aspetto alla porta piccola xx"

“Okay, vieni, ci sta aspettando.” Informai Judy, tirandomi giù il vestito, per quanto mi era possibile, e presi a camminare.

Lui mi sorrise subito. “Sei bellissima, piccola.” Mi diede un leggero bacio, che ricambiai.

“Si, ciao Zayn.” Esclamò Judy.

“Ciao, dai venite.” Mi mise una mano dietro la schiena, appena sopra il sedere e mi spinse piano dentro casa.

Entrammo e l’atmosfera era proprio quella da party, se non per dire party hard, alcolici ovunque, di tutti i tipi, e credo anche qualche droga fulminea, una console per dj proprio in mezzo al salotto, con una scritta evidente ‘Dj Malik’, mucchi di ragazzi e ragazze appiccicati l’un l’altro, se ti giravi trovavi coppie che pomiciavano a tutto andare, e altre a cui serviva proprio una stanza, ed eravamo solo ad inizio serata.

“Che te ne pare?” Mi chiese Zayn sorridente.

“Credo che ci divertiremo.” Sorrisi.

“Brava piccola, così ti voglio, senti, vado un attimo a controllare i cd, voi, beh, fate quello che volete.” Mi baciò e si allontanò.

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