Capitolo otto

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《Come hai potuto! Lasciarmi a quella festa da sola! Senza neanche avvisare! E perché poi? Per quella stupida di Arianna!》esclamò Asia furiosa nella stanza di Diego, mentre lui la ascoltava annoiato.

《Cosa avrei dovuto fare? Lasciarla lì mentre stava male?》

《Se la sarebbe cavata da sola》

Diego aggrottò la fronte.

《Non posso credere che tu sia così tanto meschina! È tua sorella!》

《Che mi ha fatto sfigurare! Sono sicura che i Dipace non ci inviteranno più a nessun ricevimento》

《E chi se ne importa!》esclamò Diego, accompagnando la sua esclamazione con un gesto brusco della mano destra.

《Diego, se vuoi restare con me devi convincerti di una cosa: l'apparenza è tutto》

Diego scosse la testa ed uscì dalla stanza adirato.

《Dove stai andando?》chiese Asia inseguendolo.

《Vado via, ho bisogno di prendere aria! E non seguirmi!》esclamò lui uscendo dalla villa, mentre lei urlava.

Diego era stanco. Stanco di mentire, di stare con quella vipera, stanco di vederla umiliare sua sorella.. stanco di tutto. Cominciò a pentirsi di aver accettato la proposta del capo.

Dopo un attimo di indecisione, si avviò verso i quartieri popolari per parlargli. L'uomo non lo accolse come tutte le altre volte: era freddo e scocciato.

《Che ci fai ancora qui? Non dovresti essere con la tua bella fidanzatina?》chiese il capo accendendosi una sigaretta.

《Vorrei chiederti di lasciare questo lavoro. Non voglio più andare avanti》

《Mi stai prendendo per il culo? Ma con chi credi di parlare, con un tuo amico?》tuonò l'uomo adirato.

Diego estrasse dei contanti dalla tasca dei suoi jeans e li gettò sul tavolo.

《Sono cinquecento. Puoi tenere questi》

《Cosa credi che me ne faccia di questi spiccioli? Ascoltami, ragazzino. Tu ora torni alla villa, ci dai dentro con la tua vittima e tra qualche mesi te la sposi. Voglio quei soldi nelle mie tasche, no quei spiccioli! 》esclamò tirandogli la guancia.

《E se dovessi rifiutare?》si azzardò a chiedere Diego.

L'uomo rise ed estrasse dalla tasca posteriore una Rivoltella.

《Allora.. bang bang! È chiaro?》

Diego deglutì e annuì.

《Bravo ragazzo. Ora sparisci》disse l'uomo gettando a terra la sigaretta.

Diego se ne andò e girovagò per la città. Era nella merda.
Doveva riappacificarsi con Asia e sperare che l'avrebbe perdonato.
Arrivò alla spiaggia e si sedette sulla battigia. Erano circa le sette e mezza di sera, e il sole stava tramontando, lasciando nel cielo tante sfumature di rosa e azzurro.
Si sentiva solo, impotente e il mare agitato rispecchiava i suoi pensieri.

《Ehi》sentì improvvisamente.

Diego si voltò e vide Arianna accanto a sé. Portava un pantaloncino di jeans ed una maglietta bianca, e aveva i lunghi capelli ricci sciolti.

《Ciao》la salutò lui, stupito di vederla lì.

La ragazza si sedette accanto a lui e incrociò le gambe.

《Sei solo?》chiese lei guardandolo.

《Sì. Tu?》rispose lui ricambiando il suo sguardo.

《No, sono con i miei amici. Sono laggiù》disse indicando con l'indice un gruppo di ragazzi.

Ti odio, mi piaci, ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora