Capitolo sedici

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Ottobre era ormai alle porte, e con il mese arrivarono anche gli acquazzoni e il freddo. Arianna era sul divano riscaldata da una coperta, mentre stava studiando l'argomento del suo primo esame universitario. Era concentrata, e prendeva in continuazione appunti per ricordare i concetti più importanti.
Diego le passò accanto per andare in soggiorno, e i due non si rivolelsero nemmeno una parola. I due ragazzi erano avvolti da una specie di forza superiore alle loro anime: più si avvicinavano, più discutevano e si allontanavano; ma se si allontanavano, erano estremamente attratti ad avvicinarsi.
Tutto ciò non era sano nel loro rapporto, pensava continuamente Arianna: Diego era impegnato con sua sorella, e benché fosse convinta che in realtà non l'amasse, la trattava con rispetto. Si sentiva tanto dire di uomini e donne che si sposavano con persone che non amavano per i soldi. Non era di certo l'unico. Eppure, la ragazza non aveva mai pensato che lavorasse per qualcuno.
E poi c'era un altro terribile problema: lei stessa. L'afefobia era una barriera contro il sesso opposto, ma non era l'unico ostacolo. Il suo passato incombeva costantemente su di lei, soprattutto di notte. Arianna si accarezzò il ventre e sospirò. Qualcuno l'avrebbe mai amata nonostante quello che le era successo in passato, e che continuava ad influire sulla sua vita? Probabilmente no. Non era pessimista, semplicemente realista.

《Arianna, mi stai ascoltando? Ti sta squillando continuamente il telefono》la risvegliò dai suoi pensieri la voce di Diego, che le porgeva il cellulare.

《Oh.. chi è?》domandò allungando la mano.

《Non lo so, non ho visto》

Arianna rispose alla chiamata.

《Ciao Arianna, ti disturbo?》

Era Roberto.
《Ehi, ciao.. ecco. .veramente sto studiando》

《Oh, allora non ti disturbo.. volevo semplicemente chiederti una cosa..》

《Dimmi pure》

Diego guardava insistentemente Arianna e ascoltava la conversazione. Quando la ragazza se ne accorse, fece segno a Diego di allontanarsi, ma lui non si mosse.

《Ti và di incontrarci uno di questi giorni? Mio padre mi ha regalato la sua macchina quindi potrei passarti a prendere》propose Roberto.

Arianna tentennò.

《Ascoltami, io..》

《Non saremo soli, se non vuoi. Desidero solo che ti senta a tuo agio...》

Arianna sorrise.

《Allora non ci sono problemi》

《Bene, ora ti lascio studiare. A presto》

《Ciao, a presto》chiuse la chiamata Arianna con un largo sorriso.

《Cosa voleva quel Roberto?》domandò Diego con le braccia incrociate.

《Come fai a sapere che era lui?》

《Beh. .ecco..l'hai nominato》

《Non ho pronunciato nemmeno una volta il suo nome》

《Ehm. .e d'accordo, l'ho letto prima sul display. Cosa voleva?》

《E a te cosa importa?》

《Certo che mi importa!》esclamò il ragazzo.

《Ah si? E come mai?》domandò Arianna incrociando le braccia al petto.

《P- perché..come perché? Perché sei mia cognata, ovvio.》

《Non sono ancora tua cognata, e poi per l'appunto sono solo la sorella della tua fidanzata, no tua moglie! Smettila di fare il maritino geloso e possessivo!》disse Arianna puntandogli un dito contro.

Ti odio, mi piaci, ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora