Capitolo trenta

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Arianna stava attraversando il viale che la separava dall'università. Era leggermente in anticipo, ma le andava ugualmente bene: più stava fuori casa, meglio era.
Aveva le cuffie nelle orecchie e l'aria assorta, mentre pensava a quanto le sarebbe piaciuto fare un viaggio con i soldi che aveva risparmiato. Sofia dava ogni mese sia a lei sia ad Asia una specie di mensile, che ricavava dall'assicurazione. Dopo l'incidente di suo padre, Sofia riceveva non solo una pensione, ma anche il resto del denaro dovuto a danni morali.
Il testamento che suo padre aveva scritto sarebbe stato letto solo dopo il matrimonio di una delle due sorelle, e Arianna non sapeva in che modo sarebbe stato spartito.
Mentre pensava a questo, la ragazza si scontrò violentemente contro un ragazzo, facendo cadere la sua cartella dove vi uscirono alcuni fogli con importanti appunti.

《Ahi! Accidenti!》esclamò Arianna chinandosi immediatamente.

《Mi dispiace..》

La ragazza sollevò lo sguardo e vide Diego.

《Diego!》sorrise 《che ci fai qui?》domandò sollevandosi, mentre il ragazzo gli porse dei fogli.

《Devo.. tornare alla villa.. tu vai all'università?》

《Sì》

Diego annuì e chinò lo sguardo, insospettendo Arianna.

《Ehi.. è successo qualcosa?》chiese lei toccandogli il braccio, ma Diego non osò guardarla negli occhi.

《Niente Ari.. lascia perdere》

《C'entra Asia?》

《No》

《Io?》

Diego alzò finalmente lo sguardo.

《No, Arianna, no! È meglio se vai, non vorrei che facessi ritardo》

Arianna lo guardò con sospetto e sospirò.

《D'accordo, ma quando tornerò a casa mi dirai tutto!》disse puntandogli un dito contro.

Diego annuì e Arianna lo salutò con un bacio sulla guancia.
Mentre si voltò, Diego la afferrò per il braccio e gli diede un veloce bacio sulle labbra, per poi sorriderle. Arianna ricambiò e corse all'università, mentre Diego si incupì nuovamente e tornò alla villa confuso e indeciso. Voleva farla pagare a suo padre, abbandonarlo al suo destino.. ma non voleva che i figli che aveva avuto con la nuova compagna soffrissero come aveva sofferto lui.
Quando entrò in casa, domandò a Janelle se Sofia fosse in casa. La donna negò, e Diego entrò nello studio.
Con aria guardinga, si guardò attorno e cominciò ad aprire i vari cassetti della scrivania, trovando solo carte. Imprecò mentalmente ed aprì un piccolo baule posato sulla libreria. Al suo interno vi era una chiave.
La prese frettolosamente e aprì un ennesimo cassetto, posto accanto alla poltrona.
Al suo interno vi trovò i soldi.
Li raccolse e cominciò a contarli, pensando a quanto potesse servire per le cure di suo padre.
Mentre li contava, sentì dei passi. Chiuse immediatamente il cassetto e si nascose dietro il divanetto con i soldi in mano.
Marika entrò improvvisamente dentro lo studio.
Diego trattenne il respiro e aspettò il momento in cui sarebbe stato scoperto, ma la ragazza fortunatamente uscì senza accorgersi di nulla.
Diego tirò un sospiro di sollievo e guardò i soldi, vergognandosi di ciò che stava per fare.

《Ma che razza di persona sono?》si chiese, per poi riporre i soldi al loro posto e uscire dallo studio a viso chino.

《Amore, ti stavo cercando! Ma dov'eri finito?》domandò Asia raggiungendolo e baciandolo.

《Sono uscito per sgranchirmi un pò le gambe.. hai bisogno di qualcosa?》

《Sì, di te. È da molto che non stiamo un pò insieme..》

Ti odio, mi piaci, ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora