Capitolo 10.

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Tornammo al tavolo e ordinammo il dolce. Io avevo deciso di prendere una semplice torta paradiso, Louis aveva deciso di provare una sorta di torta millefoglie con tre strati di sfoglia e, tra uno strato e l'altro, due diverse creme. Come abbia fatto a mangiarla tutta, lo sa solo lui. Finito il dolce, la testa mi iniziò a girare, probabilmente lo spumante mi aveva fatto un brutto effetto. Presi le chiavi della macchina e supplicai Louis di guidare. Lui accettò senza fare troppa resistenza, aveva visto lo stato in cui ero. Se avessi guidato, saremmo finiti sicuramente in fondo al lago.

L: "Ma quindi dove andiamo a dormire?"
B: "Boh, decidi tu. Tu guidi, tu decidi."

In quel momento non capivo molto di quello che stavo dicendo, quindi salii in macchina e lo lasciai fare, senza dire altro. Accese l'auto e, senza dire una parola, si diresse verso il molo. Arrivammo davanti a casa, non avevo le forze di scendere dalla macchina, meno male che Louis venne ad aprirmi la portiera e, prendendomi per mano, mi accompagnò fin dentro.
Diciamo che io e l'alcol non avevamo mai avuto un buon rapporto. Tutte le volte che andavo ad una festa e bevevo, finivo sempre per costringere qualcuno ad accompagnarmi fino a casa. Questa volta però ero stata più fortunate: colui che mi aveva accompagnato a casa dormiva da me, almeno mi sarei sentita meno in colpa, non avrebbe dovuto fare la strada due volte.
Mi prese le chiavi dalla borsa e aprì la porta. Mi accompagnò fino dentro e mi lasciò sedere sul divano. Fortunatamente avevo addosso un paio di leggins nero, una maglietta lunga fino alle ginocchia e sotto una semplice canotta. Mi ricordo solo di essermi addormentata sul divano, che mi ha svegliato Louis e mi ha portato in camera mia.

L: "Heii, non è meglio se ti cambi?"
B: "mmm... Forse! Ma non ne ho le forze." Dissi tenendo gli occhi chiusi.
L: "Cosa hai sotto la maglietta?"
B: "Boh, non ricordo ... Forse ho la canotta nera."
L: "Va bene se dormi con quella?"
B: "...Si!"
Probabilmrnte feci una faccia strana perchè Louis mi prese le mani, mi fece sedere e provò a togliermi la maglia.
B: "Ma che fai?"
L: "Ti aiuto. Se alzi le braccia ti aiuto a togliere la maglietta, almeno poi puoi andare a dormire tranquilla."

Alzai le braccia, mi tolse la maglia e mi ributtai a letto. Ricordo di aver avuto un sonno incredibile. Ricordo di non essermi neanche messa un cuscino sotto la testa ma la cosa che ricordo meglio è stata la buonanotte di Louis.

L: "Allora vado a dormire!"
B: "E dove?"
L: "Boh, il divano va benissimo!"

In quella casa c'erano due stanze. Solo che, da quando solo io e Francy frequentavamo quella casa, avevamo trasformato la seconda stanza in una sorta di sgabuzzino. O meglio una cabina armadio. C'era di tutto in quella stanza, dalle scarpe agli stivali, dai cappotti ai costumi da bagno.

B: "No, stai qui con me. Non voglio dormire da sola. Ho paura!"
L: "Ma non sei abituata a dormire da sola?"
B: "Si ma non qui."
L: "E allora dove mi metto?"
Mi spostai un pò più in là, il letto era grande e potevamo benissimo stare in due, se non in tre.
L: "Ti da fastidio se dormo in boxer? Non ho un pigiama e dormire con i jeans è abbastanza difficile."
B: "..." Non risposi, avevo veramente bevuto troppo.
Si tolse la maglia, i pantaloni e si sdraiò affianco a me. Lo gurdai come si guarda un Dio, come se davanti a me ci fosse una di quelle luci che, anche se forti, le guardi fisse come ipnotizzata.
L: "Ma devi proprio fissarmi come se fossi un maniaco?"
B: "No, stavo solo osservando i tuoi tatuaggi. Mi piacciono tantissimo."

Passai il dito su tutti i suoi tatuaggi, come se seguissi tutte le righe durante una delle mie letture. Ecco, era come se stessi leggendo il corpo di Louis. Per me era un libro, pagina dopo pagina stavo vivendo la sua storia, ora dopo ora stavo conoscendo un Louis che non sapevo esistesse. Spesso i cantanti famosi, come gli attori, non riescono a farsi conoscere per quelli che sono. Forse per il fatto che le persone giudicano sempre e solo l'aspetto esteriore e non quello interiore, così facendo costringono l'altro a chiudersi in se stesso.

L: "Beh, allora buonanotte."
Louis si gira verso di me, appoggiandosi su un gomito, mi guarda neglio occhi e mi stampa un bacio su una guancia.
B: "Buonanotte, Louis!"
L: "Buonanotte, Beth!"
E si mette a dormire, voltandomi le spalle.

Dopo neanche dieci minuti, si rigira. Evidentemente non riusciva a prendere sonno. Fortunatamente neanche io.

L: "Non riesci a dormire?"
B: "No. E' come se il sonno che avevo prima se ne fosse andato. Tu?" La sbronza se ne stava andando lentamente, e fortunatamente.
L: "Neanche."
B: "Posso farti una domanda?"
L: "Dimmi..."
B: "Però devi rispondermi sinceramente. Posso farmi i fatti tuoi riguardo la tua vita sentimentale?"
Penso proprio che, in quel momento, fosse quel poco di alcol rimasto in corpo a parlare per me. Non mi sarebbe mai saltato in mente, se fossi stata totalmente sobria, di fare questo tipo di domande e tanto meno a Louis Tomlinson.
L: "Mi sono lasciato con la mia ragazza qualche tempo fa, non è molto recente. È per questo che ho deciso di passare le vacanze in una città diversa da Londra!"
B: "Mi dispiace. Ma lei è di Londra?"
L: "Si. Purtroppo."
B: "Ah."
L: "Tu?"
B: "Niente, dopo Gabriele, non ho più avuto nessuno. O almeno nessuno ha più voluto me."
L: "Quindi siamo single entrambi!?"
B: "Si. Evidentemente."

I momenti di imbarazzo, in presenza di Louis, non mancava mai. Ci guardiamo negli occhi. Mi persi nei suoi. Si perse nei miei. E senza accorgermene, lo stavo baciando. Si staccò da me sorridendo.

L: "Ma l'alcol ti fa sempre questo effetto?"
B: "Più o meno ..."
L: "Bastava dirlo, da domani vino ad ogni pasto." Scoppiai a ridere.
B: "Ma anche no. Sai il mal di testa che avrò domani mattina?! Sarà atroce!"

Mi addormentai abbracciato a lui. Probabilmente stavo sognando. Probabilmente era l'effetto dell'alcol. Probabilmente mi sarei svegliata da sola, con Louis addormentato sul divano, ancora vestito. Avevo paura che tutto questo fosse solamente uno dei miei fantastici viaggi mentali. Uno di quelli talmente reali da sembrare veri.

Mi svegliai e, come avevo previsto, era tutto un sogno. Il letto era vuoto, i vestiti di Louis non c'erano, lui non c'era, ero sola. Scesi le scale per andare in cucina. Presi una tazza e mi versai il caffè bollente. Il caffè bollente? Chi aveva preparato il caffè? Non feci in tempo a scoprire chi avesse preparato il caffè che mi sentii abbracciare da dietro. Amo gli abbraccia da dietro. Sono la cosa più bella del mondo. Sono ancora meglio delle sorprese. Era come 'volevo farti spaventare ma dolcemente', come 'voglio abbracciarti ma non mi devi vedere'. Erano il miglior buongiorno di sempre. Il tutto non poteva concludersi se non con un bel bacio sul collo. Quello si che fa venire i brividi.

L: "Buongiorno, sweet!"
B: "Buongiorno, Lou!"

Mi scappò un sorriso. Probabilmente involontario, probabilmente voluto. Non so, so solo che sorrisi. Mi scappò uno di quei sorrisi che dicono tutto, uno di quesi sorrisi che fanno stare bene il cuore.

Mi girai, lo guardai. Aveva addosso solo I boxer ...
... Okay, non era un semplice sogno, era tutto vero!

... continua!!

Angolo di Beth:

Eccomi di nuovo... spero di riuscire a caricare tanti capitoli almeno da arrivare fino al 15! E come sempre, vi lascio il link di facebook... Correte a mettere like e qualche commento: https://www.facebook.com/LoveForOneDirection/photos/a.708145282581650.1073741835.132541850141999/945591732170336/?type=3&theater

- Beth

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