Capitolo 16.

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Era la mattina di Natale. Appena mi svegliai pensai subito a Francy. Quando eravamo piccole dormivamo insieme la notte tra il 24 e il 25, cosicché la mattina di Natale avremmo potuto aprire i regali come due sorelle.

Ero ancora nel letto, mi girai e mi trovai la faccia di Louis a pochi centimetri da me. Quando dormiva sembrava un angelo. Ad un certo punto mi sorrise.

L: "Ti piace così tanto fissarmi mentre dormo?" Mi disse senza neanche aprire gli occhi.

B: "Come hai fatto a capire che ti stavo guardando?"

L: "Mi è bastato sentire il tuo respiro accelerare!"

B: "Mi fai questo effetto!"

Finalmente aprì gli occhi. Il mio cuore si fermò per qualche istante.

L: "E ora è ancora più veloce."

B: "Grazie, riesci sempre a trovare sempre un motivo per mettermi in imbarazzo!"

L: "Scusa, stavo solo dicendo la verità!"

Per evitare nuovi complimenti, gli presi il viso tra le mani e gli stampai un bel bacio sulle labbra. Quel bacio durò un eternità, non volevo più staccarmi da lui, non volevo lasciarlo andare, non volevo che le mie labbra si staccassero dalle sue. Avevo paura di dimenticare il suo sapore non appena lui si fosse staccato. Mi piaceva quando si lasciava andare a questi baci passionali, a questi eterni momenti di contatto, a questa dolcezza. Mi piaceva quando eravamo solo io e lui. Solo noi e i nostri silenzi, i nostri sguardi che esprimevano tutto quello che stavamo pensando. Passammo il resto della giornata girando per il centro della città indisturbati. Come ho già detto, la maggior parte delle persone lasciavano la città per andare in 'vacanza' e quindi potevamo passeggiare per il centro senza dare troppo nell'occhio.

Due giorni dopo decisi di uscire di casa, da sola. Avevo bisogno di andare all'agenzia di viaggi per prendere il biglietto per Londra. La mattina stessa avevo chiamato l'agenzia per sapere se c'era ancora posto e saltai di gioia quando la ragazza mi disse che ce ne erano a volontà, il viaggio era completamente disponibile.

X: "Buongiorno!"

B: "Buongiorno! Sono Elisabetta, la ragazza che ha chiamato stamattina per il volo di Londra del 29 dicembre."

X: "Si, mi ricordo di lei."

B: "Sono venuta per ritirare il biglietto!"

X: "Si, aspetti un attimo che glielo trovo... Glielo stampo... Ed eccolo qua!"

Mi diede in mano un biglietto bianco con scritto in alto 'Destinazione Londra'. Ero felicissima. Avrei raggiunto Louis a casa sua, avremmo passato il capodanno insieme. Pagai e, salutando la ragazza, uscii dall'agenzia per tornare a casa.

L: "Dove sei andata di bello?"

B: "Sono andata da Marta, dovevo sistemare delle cose per il lavoro. Tu?"

L: "Ho fatto un giro per i negozi in cerca di qualche regalino-ricordo da portare a i ragazzi, sai quanto amano l'Italia e quanto avrebbero voluto venire con me."

B: "Si, immagino... E cosa hai preso ad ognuno di loro?"

L: "A Harry ho preso una fascia per capelli, a Liam ho preso degli adesivi per la tavola da surf con scritto 'I Love Italy', a Niall ho preso dei plettri con la bandiera italiana e a Zayn non so che prendere... Dovrei regalargli qualcosa che c'entri con quello che gli piace fare. Allora... Lui ama i tatuaggi e i graffiti ma non posso regalargli nessuno dei due. Come faccio?"

B: "Se vuoi ci sono dei graffiti bellissimi fuori città, puoi fotografarglieli e ragalargli un album di foto. Almeno può usarlo per prendere spunto per i suoi prossimi disegni."

L: "Mmm... Buona idea. Quando ci andiamo?"

B: "Se vuoi possiamo andarci anche oggi pomeriggio."

L: "Eh eh, io pensavo di usare il pomeriggio per fare le valige. Domani ho il volo alle 13.00, non so quando riuscirò a preparare le valige se oggi vengo con te."

B: "Allora, se vuoi possiamo fare ora le valige e poi andare alle mura."

L: "Mi aiuteresti? Davvero?"

B: "Perché, non dovrei?"

L: "No no... Va bene... Non pensavo fossi in grado di preparare delle valige."

B: "Scusa?!"

L: "No, dico... Visto il tuo disordine..." Si guarda in giro e trattiene una risata. "Non credo che tu sia in grado di preparare una valigia ordinatamente."

B: "Guarda che io sono ordinatissima ... nel preparare le valige!"

L: "Facciamo così: tu mi passi i vestiti e io li metto in valigia!"

B: "Okay. Se non ti fidi..."

L: "Ma sto scherzandoo... " Mi disse abbriacciandomi e stampandomi un bacio sulla guancia.

Salì in camera con la valigia di Louis, che avevo lasciato nel sottoscala per non avere troppa roba in giro. Arrivata in camera la appoggiai su letto, la aprii, mi diressi verso l'armadio, lo aprii e tirai fuori i vestiti di Louis. Li appoggiai sul letto e lo guardai.

B: "Tieni, questi sono i pantaloni... Qui ci sono le magliette ... E qui le felpe!"

Prese tutte le tre pile di vestiti e li mise in valigia con ordine e precisione, dividendo i vestiti per stagione. Ogni capo era perfettamente piegato, riposto nella valigia e bloccato con gli elastici neri. Tra le felpe c'era anche quella del lago, quella con la scritta 'FREE HUGS'. La prese, la guardò e la rimise nell'armadio. Andai a riprenderla e gliela rimisi in mano.

L: "Che fai? Questa è tua!"

B: "Tienila, ti prego!"

L: "..."

B: "Non ti dico di metterla, ma almeno tienila nell'armadio. Tutte le volte che la guarderai penserai a me e a questi giorni fantastici."

L: "Grazie Beth. Grazie tante!"

Lo guardai aprire la valigia e mettercela dentro, prese una scatolina e mi guardò.

L: "Avevo pensato di dartelo domani, all'aeroporto ma ho cambiato idea. Questo è per te."

B: "No, Louis. Non voglio piangere. Non posso accettarlo!"

L: "E invece si. Mi hai accolto in casa tua senza chiedermi nulla. Mi hai voluto bene a prescindere dal mio nome e cognome, nonostante io sia una persona famosa. Mi hai voluto bene senza stare a guardare quanto io sia ricco o conosciuto in tutto il mondo. Questo è il minimo."

Presi il pacchettino, lo guardai e sciolsi il fiocchettino che lo chiudeva. Era un pacchettino blu, piccolo piccolo, con un fiocco argento. Appena lo aprii quasi mi misi a piangere. Era una semplice collanina con una piccola carotina come ciondolo.

B: "Lou, ma è bellissima."

L: "Così mi avrai sempre con te."

B: "E tu saresti una carota?!"

L: "Non volevo regalarti la classica collana con iniziali o cuori incisi, volevo qualcosa di diverso!"

B: "È il regalo più dolce che io abbia mai ricevuto."

L: "Sai quanto amo le carote ... tutti sanno quanto io ami le carote, soprattutto le ragazze che mangiano le carote – disse sottovoce – ho deciso di regalartene una da appendere al collo!"

B: "Beh, ormai so tutto di te. Probabilmente so anche quante volte respiri in un giorno." Scoppiai a ridere, fortunatamente. Grazie a quella risata riuscì a non scoppiare a piangere. Louis mi prese la collana dalle mani e me la mise al collo.

Lo guardai, mi avvicinai e gli sussurrai dolcemente "Ti voglio bene, sei speciale!".


Angolo di Beth:

Ed eccoci arrivati alla partenza di Louis... Secondo voi come andrà a finire? Beth riuscirà a raggiungerlo a Londra? Lui come reagirà? Vedremo nei prossimi capitoli come andrà avanti questa relazione quasi impossibile tra un famoso cantante e una semplice ragazza di città...

- Beth

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