Capitolo 7.

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Una volta entrati in casa. Louis occupò subito il divano, accendendo la tv. Io mi precipitai in cucina per mettere il pranzo nel frigorifero. Mi tolsi la giacca e lo raggiunsi in salotto.

L: "Beth, alla fine non mi hai spiegato il motivo della tua reazione quando hai visto il tuo amico.. Come si chiama... Ah si, Gabriele. Non mi hai ancora spiegato chi è!"

B: "Ecco, io lo sapevo che non ti saresti accontentato di un semplice 'è un amico'."

L: "Non mi hai convinto. Non mi sembravi sincera."

Rimasi in piedi davanti a lui a guardarlo.

L: "Vieni qui e raccontami tutto."

Mi sedetti difianco a lui, feci un respiro profondo, chiusi gli occhi e presi coraggio. Per quel discorso ci voleva tanto coraggio.

B: "In poche parole, Gabriele è il mio ex fidanzato. E fino a qui non c'è nulla che non va. Prima di metterci insieme ho passato quattro anni a morirgli dietro. Ho sprecato quattro anni dietro a un deficiente come lui. Dopo quattro anni, lui si accorge di me. Casualmente, ad una festa, mi si avvicina e mi chiede di ballare. Durante la serata, tra un drink e l'altro, parliamo del più e del meno. Abbiamo parlato tutta sera. Ovviamente, la festa si conclude con un 'ci sentiamo domani'. Il giorno dopo mi ha chiamato. Siamo usciti due o tre volte prima di decidere di metterci insieme. Siamo stati insieme per 7 mesi. All'ennesima festa a cui siamo andati, mi ha tradito. O almeno ci ha provato. Eravamo a casa di amici per un compleanno. Io ero con amiche a ballare in mezzo alla sala, lui era seduto su un divano a ridere e scherzare con altri ragazzi. Ad un certo punto sparisce, non lo trovo più. Sul momento non mi sono spaventata, preoccupata, era normale che ogni tanto spariva, è un ragazzo molto impegnato, il suo telefono suona ogni due per tre. Dopo non molto sento vibrare il cellulare. Apro la borsetta e prendo in mano il cellulare. Ma non era il mio, era quello di Gabriele. Inizio a cercarlo per dargli il telefono. Salgo le scale e mi dirigo verso il bagno. Busso, nessuno risponde. Apro la porta e lo trovo addosso a Francy. Aveva una mano sulla bocca di Francy, per non farla urlare e ..."

Mi fermo, mi torna in mente la scena. La peggiore della mia vita.

L: "Scusa, non volevo. Lascia stare, immagino il resto."

Una lacrima mi riga la guancia. La voce mi si blocca in gola. Gli occhi iniziano a pizzicarmi. Respiro profondamente.

B: "No, okay. Ci sono. Allora, dicevo. Per fortuna sono entrata io. Appena Gabriele mi ha visto ha lasciato andare Francy, che mi è corsa incontro con le lacrime agli occhi. Il telefono che avevo in mano mi cadde a terra e, la mia reazione fu molto pacata. Presi Francy e scesi senza fare scenate. Arrivata di sotto, presi il giubbotto, la borsa, le chiavi della macchina, presi per mano Francy e uscii di casa. Salii in macchina e tornai a casa."

L: "E lui?"

B: "Lui, per sua fortuna, si fece sentire solamente il pomeriggio dopo. Mi chiamò e mi disse che sarebbe venuto a prendere le sue cose la sera stessa."

L: "Abitavate già insieme?"

B: "In realtà no. Solo che quel weekend avevamo deciso di passarlo insieme, dato che a casa sua stavano facendo dei lavori idraulici. Inutile dire che, nel momento in cui venne da me per recuperare i vestiti, io gli feci trovare le valige davanti alla porta con un foglietto sopra 'Non ti fare sentire mai più!'."

Ci fu un momento di silenzio. Fortunatamente Louis non fece altre domande. Si limitò ad abbracciarmi forte, in quell'abbraccio mi sarei sciolta. Avrei voluto rimanere così per molto tempo. Ora che Francy se ne era andata, avevo bisogno di affetto, ne avevo veramente bisogno.

B: "Alla fine Francy mi raccontò come era andata. Io sapevo che lui aveva sempre avuto commenti positivi su di lei ma non avrei mai immaginato ci avrebbe voluto provare così spudoratamente. Ogni volta che la vedeva stava ore e ore a farle complimenti e a osservare come era vestita. Ogni volta si comportava come se fosse lei la sua ragazza. Lei, poverina, non ce la faceva più. Mi ha confessato che lui ci stava provando da un pò di tempo, ma che non voleva dirmelo per non creare problemi dato che sapeva quanto stavo bene con lui e quanto io sia stata male i quattro anni prima... E niente. È chiaramente finita. Solo che lui continua a tormentarmi. Quando lo incontro, e io sono in compagnia di un ragazzo, lui pensa sempre che sia il mio fidanzato. Ho passato tre mesi a ricevere suoi messaggi dove mi diceva che non troverò mai uno come lui, che non avrei mai avuto una persona che mi volesse bene o che mi amasse, che non riuscirò mai a essere felice e che, la causa della mia solitudine, sono solamente io. Ho passato tre mesi d'inferno, ma da quando l'ho 'minacciato' ha smesso di scrivermi dato che, se dovessi denunciarlo, avrei tutte le prove per poterlo sbattere dentro. Adesso ha smesso di tormentarmi via messaggio, si limita a fare battutine e a lanciare frecciatine non appena mi trova in giro."

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