Capitolo 13.

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Misi il vestito e uscii dalla cabina. Louis era rivolto verso lo specchio. Si stava fissando e rifissando, si accorse della mia presenza solo alzando lo sguardo. Mi guardò attraverso lo specchio un attimo, prima di girarsi completamente verso di me per guardarmi meglio.

L: "Sei anche meglio..."

B: "Scusa? Cosa hai detto?"

L: "Che sei anche meglio di come ti avevo immaginata. Questo vestito ti sta veramente bene."

Diventai tutta rossa e, probabilmente, Louis se ne accorse perché distolse lo sguardo dal mio viso. Si mise a fissare un punto oltre le mie spalle. Forse l'armadio, forse l'altro specchio o forse la mia spalla stessa. Lo guardai, per cercare il suo sguardo, lo fissai finché non mi guardò. Ma non appena lo fece, mi girai per andarmi a cambiare. Prima di rientrare in cabina lo guardai un'ultima volta.

B: "Beh, contento?!" Dissi sorridendo 

L: "Si ..." Rimase senza parole

Mi girai e andai a rimettermi la felpa. Uscii dalla cabina con il vestito in mano. Lo misi dentro il mio scatolone e uscii dalla stanza. Mi diressi verso il bagno e urlai a Louis di fare lo stesso, di iniziare a prepararsi. Nel giro di dieci minuti eravamo pronti entrambi. Scesi in salotto e, prendendo le chiavi della macchina, mi diressi verso la porta d'ingresso.

B: "Dai Louis, sbrigati... È tardi, se non vuoi farti vedere da nessuno ti conviene muoverti."

L: "Sto scendendo.."

Chiusi la porta della casa, facendo i soliti quattro giri di chiave e chiudendo la porta di metallo con il lucchetto. Salii in macchina e Louis aveva già acceso la radio. Il viaggio di ritorno sembrava una fotocopia del viaggio di andata: lui che cantava e io che guardavo il panorama. Il viaggio fu molto tranquillo, a parte qualche acuto un pò tirato di Louis. Arrivati a casa, mi buttai sul divano addormentandomi. Mi svegliai verso le 17:00 circa, mi alzai e mi guardai intorno.

B: "Lou, dove sei finito?"

Non ricevetti nessuna risposta. Mi affacciai alla scala e lo richiamai.

L: "Sono in camera tua."

Salii le scale e mi diressi verso camera mia. Entrai e lo trovai sdraiato sul mio letto con le mani dentro uno scatolone appoggiato alla fine del materasso, a me familiare.

B: "Dove l'hai preso quello scatolone?"

L: "È quello che era sul letto, quello nel quale hai buttato il vestito che hai provato. Ricordi?"

B: "Ah, si.. Come hai fatto a sapere che questa era tutta roba mia?"

L: "Ti ho visto, ho visto come guardavi ogni singolo oggetto. Quello era lo sguardo di una persona a cui piacerebbe tornare indietro nel tempo. Era lo sguardo di una persona alla quale manca qualcuno. Tieni, ho preso anche questa."

Louis tira fuori dallo scatolone una cornice, quella con dentro le foto con Francy e me la mise in mano.

L: "Immagino che quella sia Francy?!"

B: "Si. Hai indovinato! Tu neanche immagini quanto mi manca."

L: "Non è vero. Posso benissimo immaginarlo. Tu sai quanta fatica sto facendo a stare lontano dai ragazzi?! So cosa vuol dire vivere insieme ad una persona, 24 h su 24 e poi, di punto in bianco non poterla neanche più vedere."

B: "Succede anche a te?"

L: "Si, tutte le volte che parto e ci separiamo, passo giorni belli visto torno a casa dai miei ma brutti perché mi allontano dai ragazzi!"

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