Capitolo 17.

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Erano le 10:10 del 28 dicembre. Erano già tre ore che eravamo svegli. Erano già tre ore che Louis girava per casa guardandosi intorno per evitare di dimenticare qualcosa.

L: "Okay, dovrei avere tutto."

B: "Beh, se hai lasciato qui qualcosa te lo porto io..." Mi lascia scappare quell'affermazione.

L: "... E quando? Quando potrai venire da me? Forse tra qualche mese... E io non posso aspettare così tanto!"

B: "Prima non si può, lo sai!" Cercai di riparare al danno.

L: "Va beh... Dai... Mi dovrò accontentare..."

B: "Non è che dovrai accontentarti, non si può fare diversamente..." Lo guardai diventare triste in un attimo. "Beh... Dai... Ora andiamo a controllare di sopra."

Andai in camera, aprii ogni cassetto in cui Louis aveva messo i vestiti, ed ora erano completamente vuoti. Andai in bagno, il suo spazzolino non c'era più, la sua sacca con spazzola e gel non c'era più. Aveva ritirato tutto.

B: "Boh, a me sembra che tu abbia preso tutto... Non credi?"

L: "No, sto dimenticando una cosa..."

B: "E cosa?"

L: "Te."

B: "Come me?"

L: "Ti sto lasciando qui. Da sola. Potrei piegarti e metterti nella valigia!? Che ne dici?"

B: "Seee... Cosa sono? Un soprammobile?"

Louis mi prese per mano e fece finta di trovare un modo per piegarmi e portami via. Ma appena mi prese in spalla iniziai a scalciare e dirgli di mettermi giù.

L: "Bene, ora ho tutto. Posso partire.."

B: "Lou, mettemi giù... Ti prego!"

L: "No, ora posso andare.."

Mi lasciò cadere sul letto. Non feci in tempo a spostarmi che mi si buttò addosso. Mi accarezzò il viso e, prendendomi dietro il collo, mi avvicinò al suo viso per baciarmi. Ogni bacio era come il primo. Ogni bacio mi dava le stesse emozioni del primo. Ogni bacio però era speciale.

L: "Mi spiace interrompere questo momento ma devo andare, se no perdo l'aereo."

B: "No, ti prego. Rimani. Non te ne andare anche tu." Gli dissi quasi supplicandolo.

L: "Ma io non me ne vado per sempre. Ci rivedremo presto. Promesso!"

B: "Promesso?!"

L: "Te l'ho detto, troveremo un modo per vederci. O vengo io o vieni tu." Annuii con la testa, non volevo fargli capire che ci saremmo rivisti presto, praticamente il giorno dopo.

Scesi, presi le valige, le caricai e salii in macchina.

B: "Dai Lou, non possiamo tardare. Se no perdi l'aereo."

L: "Arrivooo.." Urlò dalla cucina.

Lo aspettai per più di dieci minuti ma appena uscì da casa, scoppiai a ridere. Aveva fatto rifornimento di brioche, ne aveva in mano due, due che uscivano dalla tasca della felpa, una che usciva dalla tasca dei pantaloni e ne aveva appena finita una.

B: "Hai paura di morire di fame?"

L: "Ho fame ... il pensiero che devo prendere l'aereo mi fa venire fame."

B: "Se tutte le volte che prendi l'aereo svaligi l'armadio, siamo messi male."

Louis fece finta di non sentirmi. Salì in macchina, accese la radio e partimmo. Il viaggio non fu lungo. Arrivammo in aeroporto verso le 12:00. Louis prese le sue valige e si diresse verso l'entrata, mentre io scesi dalla macchina e non mi mossi.

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