Ci fermammo dieci minuti. Avevo bisogno di avvisare Francy. Quindi la chiamai.
F: "Heii, Beth. Quanto tempo! Come stai?"
B: "Io benissimo. Tu?"
F: "Bene bene. Mi manchi tantissimo. Ma come mai tutta questa allegria?"
B: "Ora non posso dirtelo. Ti racconterò tutto la prossima volta. Avevo solo bisogno un favore. Posso occupare la casa al lago?"
Nel frattempo Louis era in macchina che cantava, io mi ero allontanata un pò, giusto per non fargli sentire nulla. Ma lo tenevo sempre sott'occhio, giusto per controllare che non si togliesse la benda.
F: "Ma certo. Le chiavi le hai. Quella ormai è come se fosse casa tua. Vai a rilassarti per le vacanze di Natale? Oppure mi nascondi qualcosa... o meglio, qualcuno?"
B: "Se ti dicessi chi è, non ci crederesti"
F: "Tu dimmelo, poi decido io se crederci o no."
B: "Pensa ad una persona che tu hai sempre amato e io ho sempre odiato."
F: "Ma ce ne sono tante. I nomi potrebbero essere milioni."
B: "Tu pensa il più impossibile. Ora vado, lui mi sta aspettando in macchina."
F: "No, aspetta..."
Non fece in tempo a finire di parlare che riattaccai. Tornai in macchina. Louis stava ancora cantando. Non si era nemmeno accorto che ero salita in macchina. Appena accesi la macchina si spaventò.
L: "Non mi sono accorto che sei tornata in macchina."
B: "Scusa. Non volevo. Okay, ho avuto il permesso della mia migliore amica."
L: "Perchè devi chiederle il permesso? Dove stiamo andando? Ora sono curioso!!"
B: Tranquillo, tu continua a cantare."
Dopo 30 minuti di viaggio circa, arrivammo. Spensi la macchina e di conseguenza si spense anche la radio.
L: "Heiiii, ma io stavo cantandooo..."
B: "Eheh, siamo arrivatii..."
L: "Allora sei perdonata."
B: "Aspettami che vengo a prenderti."
Scesi dalla macchina e mi diressi verso il lato di Louis. Afferrai la maniglia e aprii la portiera. Lo presi per mano e lo feci scendere. Fortunatamente mi ero ricordata la strada per arrivare fino alla casetta di Francy. La casa era 'appoggiata' su una sorta di molo. Il padre di Francy quando andavano al lago, durante l'estate, si alzava presto la mattina per andare a pescare con i suoi amici. Grazie a questa passione, Carlotta e Francy potevano avere il lago tutto per loro. Erano riusciti a trovare una casa isolata. Era una piccola casetta, di proprietà di un anziano pescatore. Dopo la morte della moglie decise di cambiare lavoro e dedicarsi interamente alla riparazione delle reti da pesca. Quindi aveva deciso di vendere la casa e il papà di Francy ne approfittò.
Appena scesi dalla macchina, presi Louis per mano e lo portai fino alla fine del molo. Prima di togliergli la benda decisi di abbracciarlo.
L: "Vuoi rimanere così, abbracciati, e lasciarmi bendato? Oppure tolgo la benda e ti abbraccio seriamente?"
B: "Prima dimmi dove siamo!"
L: "Come faccio a saperlo se ho gli occhi chiusi?"
B: "Non so, ascolta i rumori.. Senti? C'è anche il vento."
L: "Non so, sento il rumore dell'acqua, ma non credo che tu abbia guidato per mezz'ora per portarmi al mare."
B: "No, infatti. Ma ci sei quasi."
Gli tolsi la benda. La sua faccia era fantastica. Gli si accese una luce strana negli occhi.
L: "Ohmmioddio... Sai che hai realizzato uno dei miei sogni. Ho sempre avuto un debole per il lago. Ho sempre desiderato passarci una giornata, magari con una bella ragazza come te."
Ovviamente. Non poteva evitare di farmi complimenti e, di conseguenza, farmi arrossire.
Ci guardammo per un attimo. Riuscii a leggere tutti i suoi pensieri solamente guardandolo negli occhi. Solo con uno sguardo riuscii a capire che avevo veramente realizzato un suo sogno. Spostai lo sguardo sul lago e poi lo guardai di nuovo.
L: "Grazie!"
B: "E di cosa? Solo per averti rapito e portato in una casetta in riva al lago?"
L: "Se il rapitore è una bella donna come te, mi farei rapire tutti i giorni."
B: "Oh, ma tutta questa dolcezza?"
L: "Mi sto seriamente affezionando a te. E non è da me. Di solito faccio fatica ad affezionarmi alle persone, se non le conosco bene. Invece con te è stato diverso. Con te è stato tutto più semplice. È come se ti conoscessi da tempo. Come se fossi una di quelle amiche di vecchia data, una di quelle con cui hai condiviso gli anni dell'infanzia. Se dovessi ritrovare i due ladri del treno, potrei solamente ringraziarli. Immagina se, quella sera, il treno fosse arrivato in stazione puntuale, se non ci fossero stati tutti quei disagi. Come sarebbe andata?"
B: "Beh, sicuramente non saremmo qui abbracciati, in riva al lago, con una casa completamente a nostra disposizione. Non avrei mai potuto conoscere - meglio - uno dei miei idoli. Non avrei mai potuto ammettere che il detto 'non si giudica il libro dalla copertina' è verissimo."
L: "Perchè?"
B: "Premetto che sono sempre stata una vostra fan, fin da quando vi ho visti a Sanremo. Ma di te non ho mai avuto un'idea ben chiara. A volte pensavo che tu fossi il ragazzo maturo che se la tira solo perchè è il più grande del gruppo. E a volte pensavo che la tua carta d'identità fosse falsa, eri tu il più piccolo. Avevi atteggiamenti strani. Spesso facevi lo scemo per attirare l'attenzione delle ragazzine ma facevi anche la persona seria per far capire al resto del mondo che eravate una band seria."
Sul suo volto scese un lieve velo di tristezza.
L: "Quindi è questa l'impressione che faccio?"
B: "No, questa è l'impressione che hai fatto a me. Francy ha sempre provato a farmi cambiare idea ma io non le credevo. Mi ha sempre detto che sei il suo Peter Pan preferito, che sei un eterno bambino."
L: "Quindi ora cosa pensi di me?"
B: "Che ha sempre avuto ragione lei. L'ho notato da come hai guardato il lago non appena ti ho tolto la benda. Sembravi un bambino a Natale, quando scarta il regalo e scopre che ha ricevuto la tanto attesa macchinina. Nei tuoi occhi c'era lo stupore di un bambino che vede per la prima volta la neve. Ma ho visto anche come ti sei comportato con me in questi pochi giorni. Mi hai trattata come una sorella minore. Come se avessi tu la mia responsabilità. Grazie."
L: "E di cosa? Io non ho fatto nulla."
B: "Invece hai fatto molto. Non mi sono mai sentita così amata come in questi giorni. Mi sono sentita coccolata. Mi sono sentita come in famiglia. Era da tanto che non mi sentivo così, grazie."
Angolo di Beth:
Eccoci qui... scusate per il ritardo ma ho avuto dei problemi con la scuola!!
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Irresistible.
FanfictionCiao, mi chiamo Elisabetta ma tutti mi chiamano Beth, ho appena diciotto anni e vivo in una piccola città italiana. Abito da sola in una piccola casetta nella periferia della mia città, amo fare lunghe passeggiate tra le vetrine dei negozi, ascoltar...