Capitolo 8.

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Finito di mangiare, passammo tutto il pomeriggio a ridere e scherzare. Scoprii un lato di Louis che non avevo mai visto, che lui non aveva mai fatto vedere. Avevo scoperto che, oltre ad essere un ragazzo di una dolcezza infinita, era anche un gran romanticone. Mi diede ragione. La mia idea di appuntamento ideale era anche la sua. Entrambi avremmo voluto trovarci su una spiaggia, in riva al mare o lago, con un grande sole che tramonta, abbracciato alla propria anima gemella. Qualcosa in comune ce lo avevamo. Saremmo potuti diventare buoni amici, sentivo che con lui mi sarei trovata bene.

Il pomeriggio passò velocemente.

C'era un gran sole. Faceva abbastanza caldo da sedersi sul molo e mettere i piedi nell'acqua. Così finimmo per divertirci a guardare i pesci che nuotavano intorno ai nostri piedi, come per poterli studiare e capire cosa fossero.

Il sole stava per tramontare.

L: "Heii, guarda un pò davanti a te!"

B: "Che bello!"

Rimasi a bocca aperta. Il paesaggio era uno dei più belli. Il lago, il tramonto, le barche all'orizzonte, le montagne e lui, Louis. I suoi occhi erano cambiati, forse per colpa del cielo completamente rosso, forse per il paesaggio che stava guardando, non so. So solo che mi fecero uno strano effetto, come se avessi una colonia intera di farfalle nello stomaco.

L: "Veramente bello. Grazie."

B: "Esatto, veramente bello. Aspetta... Grazie? Per cosa?" Dissi guardandolo perplessa

L: "Per avermi portato qui. È la cosa più bella che io abbia mai visto."

B:  "Mi sono divertita tantissimo."

L: "Anche io!" Ci guardammo per un istante e Louis interruppe quel silenzio fastidioso. "Dove andiamo a mangiare?"

B: "Io conosco una pizzeria veramete buona. Se vuoi possiamo andare lì?"

L: "Sicura? Non vorrei dover interrompere la cena per colpa di qualche fotografo rompiballe o qualche fan impazzita. Mi dispiacerebbe."

B: "Tranquillo, il proprietario è un mio amico. Posso dirgli di darci una saletta riservata, dove nessuno ci può vedere."

L: "Okay, allora andiamo! Sto morendo di fame."

Presi tutta la mia roba e salii in macchina.

La pizzeria non era molto lontana, la cosa più difficile fu trovare un parcheggio vicino. Ma anche quello risultò molto semplice, stranamente. Entrammo.

J: "Buona sera!"

B: "Ciao John! Quanto tempo!"

Erano circa tre anni che non mettevo piede in quella pizzeria, esattamente da quando Francy era partita. Prima che Francy partisse avevamo deciso di fare un pò di soldi e John ci aveva prese come cameriere nella sua pizzeria, ci aveva trattato come se fossimo della famiglia, come se avesse avuto due figlie in più. Quando Francy mi diede la notizia del suo trasferimento, decisi di licenziarmi e trovare un nuovo lavoro. Cosi feci. John mi aveva anche offerto il doppio della paga ma lavorare in un posto che mi portava alla mente così tanti ricordi, non ce l'avrei fatta.

J: "Scusi signorina, ci conosciamo?"

B: "John, sono Beth... Ti ricordi? Io e Francy praticamente vivevamo qui."

J: "Beth? la mia Beth? Quanto tempo, tesoro mio! Quanto sei cresciuta, sei cambiata. Quanti anni sono passati?"

B: "John, sono passati circa tre anni. Mi è mancato questo posto, mi sei mancato anche tu."

J: "Dimmi, qual buon vento ti porta qui?"

B: "Ma niente, diciamo che sono fuggita dalla città, mi hanno dato cinque giorni di vacanza e ho deciso di venire a fare un giro al lago. Da quando non c'è più Francy, non ero mai riuscita a mettere piede qui, se non per passarci qualche ora."

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