STUPID

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HARRY

Quella mattina era decisamente una di quelle mattine dove non ci si ripete altro che forse sarebbe stato meglio starsene a letto invece che alzarsi ed affrontare la giornata. Avrei dovuto leggere i segni che il destino mi aveva inviato: la sveglia che per la prima volta in vita mia aveva deciso di non suonare, il mio maglione preferito immettibile in quanto la mia gatta aveva deciso di passarci sopra la notte, il barattolo del tè completamente vuoto e come ciliegina sulla torta il mio primissimo ritardo immotivato a scuola.
Entrai in aula con ben 7 minuti e 54 secondi di ritardo, o almeno così segnava il mio orologio regolato con precisione svizzera secondo la campanella scolastica.
"Mi scusi il ritardo professoressa, non mi è suonata la sveglia. Prometto che non riaccadrà mai più un simile errore da parte mia" esclamai velocissimo con le mani congiunte davanti alla faccia come se stessi pregando, ed effettivamente era proprio quello che stavo facendo: pregavo Maria, Giuseppe, Gesù, Buddah, Ra, Anubi, Zeus, chiunque, purché impedissero alla professoressa di scrivere sul registro il mio ritardo. Anni e anni di duro lavoro buttati al vento: la mia carriera scolastica doveva essere perfetta, un ritardo immotivato non rientrava assolutamente nella mia definizione di perfezione.
"Tranquillo Styles, diciamo che un ritardo in cinque anni che ti conosco può passare inosservato" disse lei sorridendomi e facendomi cenno con la mano di sedermi al mio posto e così, ringraziandola almeno una decina di volte, mi sedetti nel banco in terza fila.
"Non riaccadrà mai più un simile errore da parte mia" mi scimmiottò una vocetta da bimbo piagnucolone alle mie spalle. Non dovetti nemmeno girarmi per capire a chi appartenesse quella voce.
"Dai Liam, non essere così indelicato, il nostro povero compagno ha appena vissuto un trauma orribile, non è vero Lou?"
"Orribile!" singhiozzò una terza voce prima di fingere di soffiarsi il naso per il pianto, facendo sghignazzare i suoi due compari e anche parecchi altri compagni. La professoressa si sbrigò a richiamare la classe all'ordine e le mie guance si tinsero puntualmente di un rosso profondo.
Stupide guance, stupida sveglia. Ma soprattutto stupidi quei tre caproni ignoranti che occupavano i posti dietro al mio e che corrispondevano ai nomi di Liam Payne, Zayn Malik e Louis Tomlinson.
Mi aggiustai gli occhiali che come al solito mi erano scivolati lungo il naso e prestai attenzione alla lezione, ignorando completamente i commenti di quei tre. Non dovevo distrarmi, quello era il mio ultimo anno, l'ultima occasione di vincere la borsa di studio per la Columbus, la più prestigiosa facoltà di legge in Inghilterra. Un'università per gente seria, appassionata allo studio, ai diritti e ai doveri della gente, dove sarei potuto diventare un avvocato, dove avrei potuto incontrare qualcuno come me, qualcuno che mi capisse, un'università che, soprattutto, era a sette ore di distanza da dove mi trovavo ora.
"Quindi vorrei mettere in pratica ciò che questi studiosi hanno così fermamente affermato" stava dicendo la professoressa. "Vi dividerete in coppie a seconda dell'ordine alfabetico e insieme lavorerete ad un progetto di vostro gradimento che rientri nel tema "IL PIACERE". Non voglio darvi degli indizi, stupitemi con qualcosa di innovativo. Sappiate solo che voglio la presentazione tra un mese e mezzo e metà del vostro voto finale dipenderà da questo."
Beh perfetto, seguendo l'ordine alfabetico sarei stato in coppia con Suzi Thomas, una ragazza con una media di A-. Non era ai miei livelli ma certamente era una delle migliori in quella classe di zotici ignoranti, mi sarei trovato bene a lavorare con lei. Anche se comunque il tema del compito mi lasciava un po' perplesso.
"Un'ultima cosa ragazzi" aggiunse la professoressa "Come saprete le coppie miste, formate cioè da un ragazzo e una ragazza, risultano più efficienti rispetto alle coppie formate da membri dello stesso sesso. Perciò, onde evitare disuguaglianze tra i gruppi, le coppie dovranno essere formate o da due ragazze o da due ragazzi. Mi raccomando all'ordine alfabetico."
No aspetta... cosa? Questo stava a significare che...
"Hey Styles, a quanto pare questa è proprio la tua giornata fortunata eh? Non poteva capitarti un compagno migliore di me" mi mormorò una vocetta acuta all'orecchio: Louis Tomlinson.
Stupido alfabeto. Stupidi mio padre, mio nonno, tutti i miei discendenti fino al capostipite della famiglia Styles: era tutta colpa sua se io avevo quello stupidissimo cognome che cominciava con una stupida "S". Stupido Tomlinson che mi avrebbe fatto sicuramente impazzire per finire il compito. E, per finire, di nuovo stupida sveglia colpevole di aver iniziato questa catena di sfortunati eventi.

LOUIS

"Oh LouLou, piantala di lamentarti" sbottò Zayn, interrompendo il mio monologo su come sarei stato costretto a passare il prossimo mese e mezzo con Harry Styles, alias il topo da biblioteca più sfigato della scuola.
Eravamo seduti sulle poltroncine attorno al nostro tavolino preferito del Bar della scuola, la prima parte delle lezioni era finita e noi eravamo soliti a trascorrere lì i nostri intervalli.
"Esatto, poteva andarti peggio: io sono in coppia con Parker!" esclamò Liam facendo una smorfia di disgusto. "Andy-Dita-Nel-Naso-Parker! Che schifo. Che schifo" continuò con tono lamentoso, dondolandosi avanti e indietro con il busto come se stesse cercando di riprendersi da qualche trauma.
"Ma almeno Parker parla normalmente" gli risposi io "Styles usa certi termini che Dio solo sa cosa vogliano dire!" piagnucolai "Insomma, la prima volta che mi rivolse la parola fu alla lezione di Arte, durante il primo anno, quando mi chiese se gli potevo prestare il color lapislazzulo. Che cazzo di colore è il lapislazzulo?" domandai retorico con un tono che spaziava tra l'esasperato e l'infastidito.
E mentre stavamo ridendo come pazzi a quel ricordo, una voce bassa mi colpì alle spalle:
"Azzurro" ringhiò mister Lapislazzulo, facendoci ridere ancora più forte.
"Qual buon vento ti porta qui, Styles?" gli domandai asciugandomi una lacrima che mi era scivolata lungo la guancia a causa del riso.
"Dobbiamo scegliere l'argomento della ricerca."
Cosa? Avevo capito bene? Dio mio, quel ragazzo aveva seriamente bisogno di prendersi una camomilla: con sei settimane davanti per svolgere il compito lui voleva iniziarlo proprio in quel momento? Quale persona sana di mente avrebbe mai fatto una cosa del genere?
"Styles" dissi con voce calma, controllata, come se stessi parlando con un pazzo psicopatico -e non era da escludere l'ipotesi che lo fosse davvero- "Styles, abbiamo un mese e mezzo per pensarci. Perché ora non te ne torni da dove sei venuto e mi lasci godere il mio intervallo in santa pace?" gli chiesi dolcemente, accarezzando ogni parola e sfoderando uno dei miei migliori sorrisini bastardi.
"Sì Styles, perché non ci lasci in pace e torni a limonare con il libro di storia?" mi appoggiò Zayn con un ghigno.
Lui ci guardò prima con aria sorpresa, poi ferita ed infine mi lanciò uno dei suoi famosi sguardi assassini che provocavano di tutto tranne paura.
"Tomlinson, non ho intenzione di abbassare la mia media scolastica solo perché la professoressa Carr mi ha assegnato un compagno con un quoziente intellettivo pari a quello di un Homo Erectus, con qualche squilibrio mentale e psicologico che..." Bla bla bla ma quanto blaterava questo qui? E poi i miei amici definivano me come logorroico!
Alzai gli occhi al cielo sbuffandogli apertamente in faccia.
"Styles forse non mi hai capito: vattene."
E Zayn quando usava quel tono e quello sguardo incuteva davvero timore, più di un capo mafioso, più del pugile biondo in Rocky Balboa quando dice "Ti spiezzo in due!". Io stesso sentii dei brividi percorrermi la colonna vertebrale, perciò non potei biasimare il Quattrocchi quando se ne andò con la coda tra le gambe. Quelle gambe fasciate da ridicoli pantaloni marroni a vita alta da nonno - anzi mi correggo: mio nonno si sapeva vestire decisamente meglio dopo i miei consigli.
"Seriamente, dove andrà a comprarseli certi abiti?" domandai ai miei amici ancora sconvolto dalla sua apparizione, un po' per la sua richiesta, un po' per il suo abbigliamento -un po' tanto per il suo abbigliamento a dir la verità-.
Zayn alzò le spalle finendo di bere il suo caffè mentre Liam borbottò un altro paio di "Che schifo" pensando ancora alle caccole di Parker. E a me tra il look di Styles e il pensiero del moccio di Parker passò la fame, così lasciai a malincuore la mia brioches praticamente intatta.
Stupido euro speso per quella stupida brioches ormai immangiabile. Stupido Parker e il suo stupido vizio. Stupida la mia malsana attenzione per i vestiti. Stupida ricerca. E naturalmente stupido Styles.

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Ciao! Ho recentemente scoperto questo sito perciò ho deciso di provare a pubblicare "Change" anche qui.
La storia è già stata scritta interamente perciò gli aggiornamenti saranno frequenti.
I primi "capitoli" sono un po' più corti rispetto agli altri... diciamo che si allungano con il proseguire della storia. ^^'
Scusate eventuali errori/orrori,
Alla prossima!
N.

A change would do you good || Larry Stylinson AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora