HARRY
"Masters! Forza con queste flessioni! Mio nonno saprebbe fare di meglio! Devi tenere il nostro ritmo! Su e giù, su e giù!"
Le urla di incitamento di Niall mi rimbombavano nelle orecchie mentre finivo senza problemi la serie da cinquanta flessioni, stando al passo con Niall. Lo stesso non si poteva dire del povero Masters che si ritrovava a metà percorso, rosso in faccia e con le braccia tremanti.
Il fatto che i ritrovi del gruppo venissero svolti in palestra era molto utile anche dal punto di vista degli allenamenti, che servivano a fortificare i muscoli in vista della sfilata.
"Dai! Ancora venti! Noi non ci fermeremo finché tu non le finirai! Su e giù, su e giù!" gridava il biondo scandendo il ritmo dei piegamenti.
Faticare era un ottimo metodo per scacciare via tutti i pensieri che mi avevano assillato la testa nell'ultimo periodo, tra ricerca, sparatoria e Tomlinson. O forse avrei dovuto dire Louis. O forse avrei dovuto dire quel ragazzo che mi stava fissando le braccia con la bava alla bocca da ormai cinque minuti, incurante del fatto che il suo amico Payne stesse sogghignando alle sue spalle nel vederlo completamente imbambolato.
Ottimo.
Davvero un attore perfetto, se fosse andato avanti così non sarebbe stato difficile capire che le cose tra noi erano segretamente cambiate.
Infatti erano ormai tre giorni che subivo, ben volentieri, i suoi attacchi improvvisi dove venivo trascinato velocemente nel primo posto appartato che ci capitava a tiro -spesso il bagno del terzo piano- per poterci baciare in santa pace. Era divertente, stuzzicante, rischioso, una spolverata di avventura nella solita monotonia della mia vita.
"E ancora tre, Masters! Due, ci sei quasi! Uno... e perfetto! Complimenti!" esclamò Niall, balzando energicamente in piedi, come se per tutto quel tempo fosse stato sdraiato a prendere il sole e non a sudare sette camicie.
Smisi di fare flessioni e mi alzai a mia volta, decidendo che il mio amico se la sarebbe benissimo potuta cavare da solo ad allenare quella specie di cadavere ansimante che strisciava sul pavimento. Provavo decisamente pena per quel ragazzo: sapevo benissimo cosa significasse allenarsi le prime volte con il biondo, ci ero passato anche io, ed ancora le ricordavo con apprensione e dolore.
"Harriccio, dove stai andando? Iniziamo con la corsa ora!" esclamò Niall tutto felice, incurante del piagnucolio sofferto che si era lasciato sfuggire Masters a quelle parole. Se la carriera da modello del biondo fosse fallita sicuramente avrebbe avuto un futuro come personal trainer, aveva tutte le qualità indispensabili: prestanza fisica, capacità di incoraggiare e totale noncuranza di possibili attacchi cardiaci altrui.
"No grazie Ni, per oggi passo. Devo scegliere le canzoni" mi giustificai, vedendo subito dipingersi sul suo volto un'espessione dispiaciuta.
"Ah, ok" si rabbuiò, prima di illuminarsi nuovamente "Holmes! Vieni tu a correre con noi, Holmes! Ti farà bene!" urlò correndo verso il suo partner di ricerca che, avendolo sentito, si incamminò a passo svelto verso l'uscita. "Holmes! Aspetta Holmes! Pensa alla tua salute!"
Sopraffatto dalla pena che provavo per lui, vedendo al suo posto me qulche anno prima, mi avvicinai a Masters, o meglio a ciò che rimaneva di lui, per verificare che respirasse ancora.
"Hei, tutto bene?" domandai accucciandomi al suo fianco.
"Voglio morire" miagolò, la voce soffocata dal pavimento.
Mascherai un risatina in un colpo di tosse "Hai bisogno qualcosa?"
"Acqua, due polmoni nuovi e il fisico di Brad Pitt per evitare tutto questo."
Non riuscii più a trattenermi e scoppiai a ridere, seguito a ruota da lui.
"La cosa più sconvolgente è che io nuoto, pensavo di avere le braccia allenate!" mi confessò tornando serio. "Comunque non penso di essermi mai presentato come si deve, sono Marc, odio che qui dentro mi chiamino tutti per cognome: Masters mi ricorda troppo la tizia rossa che lavorava con il Dottor House! Ti tenderei una mano ma temo di non esserne più in grado" disse velocemente, mangiandosi quasi le parole.
Gli sorrisi, sembrava un tipo simpatico. Non ci avevo mai parlato prima ma sapevo inquadrare da subito le persone in gamba, dote che speravo mi sarebbe risultata utile nel mio futuro da avvocato.
"Harry" mi presentai e lui alzò un pollice in risposta.
"Che succede qui? Non c'è tempo per chiacchierare, abbiamo poco più di tre settimane per finire tutto!" ci richiamò Tomlinson, comparendo all'improvviso alle mie spalle e facendomi sobbalzare dallo spavento.
"Masters sei una donnina, non puoi essere così mal messo solo per un po' di flessioni e... Styles! Devo sceglierla da solo quella dannata musica o pensi di venire a darmi una mano?" domandò sprezzante, incenerendo Masters con lo sguardo.
Mi sforzai di trattenere un sorrisetto spontaneo nel sentire il suo tono infastidito.
"Arrivo Tomlinson, non sia mai che tu debba lavorare un attimo in più del solito" gli risposi alzandomi, guadagnandomi un altro pollice alzato da parte di Masters e un'occhiata divertita ma allo stesso tempo inviperita da parte del mio compagno.
"Dunque dove sono questi CD?" gli domandai una volta raggiuntolo, sedendomi sul materassone blu accanto ad un Parker tutto affaccendato davanti al computer.
"Alza le chiappe, Styles, dobbiamo andare a prenderli nello stanzino degli attrezzi."
Sbuffando sonoramente lo seguii dentro a quel piccolo ripostiglio dove venivano tenute le corde, le racchette, i pesi, le barre e svariati altri oggetti sportivi. Non appena mi chiusi la porta alle spalle me lo ritrovai addosso, le labbra che premevano con ferocia sulle mie e le mani che mi inchiodavano le spalle alla porta.
"Vaffanculo, come faccio a concentrarmi se fai quelle cose davanti ai miei occhi?" mi ringhiò in faccia tra un bacio e l'altro.
"Quali cose?" chiesi colto alla sprovvista, per niente pronto ad uno dei suoi attacchi improvvisi.
"Le flessioni, idiota! Ho dovuto ricominciare da capo quattro volte con il progetto dell'ultima camicia!" sibilò infuriato, massaggiandomi con dedizione le braccia.
"Oh" fu tutto ciò che mi uscì, troppo sorpreso da quello che mi aveva appena confessato.
Ok, dovevo appuntarmi mentalmente che le flessioni gli facevano uno strano effetto, un bell'effetto a dirla tutta.
"Sì! Sei perfino riuscito a distrarmi dall'orrendo colore della tua maglietta, non vedo l'ora di vederti ben vestito con gli abiti che ho disegnato" sputò tutto d'un fiato prima di lanciarmisi di novo contro.
Se una cosa tra noi non era cambiata era il suo disprezzo verso qualunque mio vestito, ma avevo già rinunciato all'idea del gel tra i capelli per colpa delle sue innumerevoli suppliche rivoltemi la sera prima, non volevo dover cambiare anche guardaroba, ne andava del mio orgoglio personale.
"A che punto sei con gli abiti?" gli chiesi staccandomi di qualche centimetro da lui e causandogli un mugugno infastidito.
Mancava davvero poco tempo e l'idea di non poter essere un granchè utile nella realizzazione del progetto mi metteva in soggezione, saremo riusciti a prendere una A? Con quella ricerca c'era in ballo il mio futuro: la Columbus non leggeva nemmeno le domande di iscrizione dei candidati che non avevano una A in ogni materia.
"Stai tranquillo, domani vi prendo le misure e mi metto a cucire" mi assicurò sbrigativo.
"Sei sicuro di riuscire a concludere in tem..."
"Dio mio, sei davvero un rompi palle! Stai un attimo zitto" mi riprese scherzosamente prima di ritornare a baciarmi, ma dopo nemmeno mezzo minuto venimmo interrotti da dei colpi sulla porta. Dalle sue labbra fuoriuscì un piagnucolio disperato.
"LouLou! Sei lì dentro? Vieni fuori ti stai perdendo una scena epica!"
Malik. Mi stava sempre più antipatico quel ragazzo.
Vidi gli occhi azzurri di Tomlinson rivolgersi al cielo, prima di agguantare il sacchetto con i CD ed aprire la porta.
Usciti fuori ritrovammo Niall che correva lungo il perimetro della palestra, seguito da Masters, Holmes, Payne e Parker, intonando la marcia militare.
"Correremo a più non posso!" cantò a squarciagola il biondo.
"Correremo a più non posso!" ripeterono gli altri.
"Così i muscoli avremo addosso!"
"Così i muscoli avremo addosso!"
Scoppiai a ridere insieme agli altri due, com'era riuscito a convincerli tutti? Parker poi, che sembrava non avesse mai fatto un briciolo di sport in vita sua!
Quando ci passarono davanti notai che Payne mi stava fissando con un'aria furba, mi fece addirittura l'occhiolino prima di proseguire nel suo percorso.
Che diamine voleva da me?
Che avesse già capito qualcosa? Era possibile che in soli tre giorni da quel nostro assurdo patto in camera mia, qualcuno ci avesse già scoperti? Dovevamo stare più attenti, più cauti o Liam Payne sarebbe diventato un vero problema.
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A change would do you good || Larry Stylinson AU
FanfictionUn Harry concentrato solo sul dovere. Un Louis che vive una vita incentrata sull'apparire. Una ricerca scolastica sul piacere che porterà questi due ragazzi a relazionarsi con mondi a loro sconosciuti. --- DAL TESTO: "Perché mi hai baciato, Louis?"...