Capitolo 14

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Lia's pov

Ho paura di Marco, di quello che mi ha confessato ieri. Non avrei mai immaginato che il vero motivo per cui continuava a prendermi in giro fosse il fatto che non voleva far sapere agli altri i "sentimenti" che prova per me. Ma forse è proprio per questo che penso che il Marco conosciuto da tutti sia il vero Marco, quello che si vergogna di farsi vedere con me se non per torturarmi.

Entro in mensa cercando di non farmi notare con i libri in mano per coprirmi il volto. Mi metto in fila per prendere il pranzo. Lucas mi viene in contro urlando -Lia!-

Ecco piano "non farsi notare" fallito. Marco si volta e mi fissa con un sorrisino appena accennato sul volto. Distolgo lo sguardo per puntarlo su Lucas e dargli un pugno sul braccio.

-Cretino non urlare sono in incognito- dico sottovoce riportando i libri sul volto.

-Perchè sei in incognito?-

-Emh vedi ieri quando sei andato via Marco mi ha invitata a uscire e poi, bè dopo ti racconto-

-Dai ma io voglio sapere tutto- mi prega con il labbruccio e gli occhi dolci.

Sento una mano posarsi sul mio fianco e istintivamente mi irrigidisco. Lucas ha gli occhi sbarrati, titubante mi volto ritrovandomi davanti Marco con una rosa in mano. Accanto a lui ci sono le oche che non si scrolla di dosso e Sean che mi fissa confuso. Tutti in mensa si sono voltati verso di noi e stanno guardando divertiti la scena.

-Lia, so che ieri ti sei arrabbiata e non ti biasimo. Dopo tutti anni passati a renderti la vita impossibile ti confesso una cosa del genere ma vedi io non posso più tenermelo dentro. Ho pensato che magari essendo soli credevi che non fossi vero, perciò ecco in testimonianza di tutta la scuola io ti confesso che mi sono perdutamente innamorato di te e vorrei che tu fossi mia solo mia e di nessun altro-

Mi porge la rosa e io la afferro. Mi tremano le gambe, il cuore ha perso di battiti e tutti mi fissano in attesa di una risposta. Ho la gola secca e non ho la forza di formulare anche solo una sillaba. D'istinto mi volto verso Sean, anche se i suoi occhi fremono di rabbia mi fa cenno di si con il capo. Alzo un sopracciglio confusa e delusa. Con la bocca mima "Accetta".

Perchè vuole che accetti? Si vuole liberare di me? Sposto lo sguardo su Marco che sta sudando freddo in attesa della mia reazione.

Annuisco timidamente. Sul suo volto si dipinge un enorme sorriso e subito mi ritrovo tra le sue braccia troppo forti che mi stanno facendo mancare il respiro. Si allontana ti poco e poggia le sue labbra sulle mie, non lo voglio ammettere ma mi sento bene così vicino a lui. Le sue labbra così morbide scivolano sulle mie. Mi sto quasi lasciando andare quando mi ricordo dove sono.

A scuola.

Con Marco.

Sean ci sta guardando.

Mi stacco velocemente, fingo un sorriso e camminando all'indietro esco dalla mensa. Corro in segreteria e firmo il permesso di uscita anticipata. Vado nell'unico posto dove posso essere me stessa: al capannone.

Peccato che la mia fuga non sia stata perfetta, proprio quando sto per salire in macchina, vengo bloccata per un polso. Mi volto e vedo Marco che mi guarda preoccupato.

-Ei perchè vai via? E' per quello che è successo in mensa? Io non volevo metterti in imbarazzo solo...-

-No, tranquillo è solo che non mi sento molto bene. Vado a casa-

-Ma ci sentiamo dopo vero?-

-Sì certo-

Intreccia le nostre dita e fa scontrare le nostre labbra, mi poggia una mano sul fianco. Fortunatamente non approfondisce il bacio e si appoggia alla mia fronte.

- Mi hai fatto il ragazzo più felice del mondo ne sei consapevole?-

-Non lo ero fino a ora- Gli sorrido e finalmente riesco a salire in macchina e a fuggire. Mi pulisco le labbra con il dorso della mano e lascio che le lacrime scendano sul viso. Ma in che guaio mi sono cacciata?

# il capitolo è corto, lo so ma cercherò di aggiornare stasera ♥ lasciate un commento per sapere cosa ne pensate, un bacio al prossimo capitolo#

Ti amo ma non so chi seiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora