~Capitolo 2

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Dopo l'ennesima gridata di mia madre, decido di alzarmi. Prima però, devo stare un po seduta sul letto perché la testa mi gira fortissimo, Colpa della mia "Malattia" perché questa, purtroppo è una malattia vera e propria con cui dovrò conviverci tutta la vita. Una bella doccia fredda, e poi dritta dritta ad aprire l'armadio. Come al solito non sapevo che mettere, poi trovai il maglioncino leggero di Franci, ho l'armadio pieno di cose sue che un giorno "Dovrei" ridargli. Cosa ovviamente impossibile, e poi adoro i suoi vestiti perché mi stanno grandi. Metto un paio di leggins neri, altro problema. Adoro i leggins, e odio i Jeans. Infatti ne ho pochi e niente, perché con i leggins sto comodissima e mi piacciono come mi stanno. Con il maglioncino di Fra che è nero con le strisce grigie, che lui mette sempre con sotto una camicia. E poi metto le mie converse grigie, perfetto. Il maglioncino, mi sta lunghetto. Proprio come piace a me, che mi copre il mio sederino, anzi sederone. Accendo la piastra, e piastro 10 minuti i capelli, poi metto un po di matita nera di sotto, un po di mascara e fard e sono pronta. Prendo lo zaino, do un bacino a mamma e a papà che tra un po andranno a lavorare, do un bacino al piccolo Leonard, il mio fratellino che tra due settimane compie un anno. È la gioia della mia vita, ha gli occhi del mio stesso colore, e solo che i suoi occhi verdi non cambiano mai. Con dei bellissimi ricciolini biondissimi, è stupendo.
Sono le 7.45, la scuola è vicinissima. Entriamo alle 8.15, e come ogni mattina io e Fra abbiamo il tempo di fare colazione nel bar vicino  scuola. Purtroppo io devo farla per forza, arrivata davanti il cancello di scuola, entro e ci sono già un po di ragazzi, io vado alla ricerca di Fra. La scuola che frequentiamo è l' alberghiero, Ricevimento. Perché nonna e nonno hanno dei vari alberghi sparsi per tutta la Sicilia. E ci lavorano tutti i miei zii, compresi mamma e papà, e i miei Cugini che già hanno terminato la scuola. Nonno non ci diceva altro, se volete lavorare nei miei alberghi dovete avere il diploma se no niente. Molto spesso io e Fra andiamo li per aiutare, e quindi sappiamo già cosa fare. E ovviamente prima di scegliere che scuola fare, abbiamo sempre visto se ci piaceva fare quel lavoro o meno. E a me mi è sempre piaciuto, stare a contatto con la gente, assegnare le camere. E poi è bellissimo quando viene qualche straniero, e tu inizi a parlare con lui. Mi piace davvero, e sono felice che in futuro farò questo lavoro. Molti dei miei Cugini, hanno scelto anche l' alberghiero per fare cucina, e anche chi ha scelto sala come mio padre. Mia madre nell'albergo intestato a loro, sta al bancone, mentre mio padre in sala.
Per fortuna da lontano trovo subito Fra, è vicino all'albero, ormai nostro da 5 anni.
Appena mi vede mi sorride, e mamma mia quanto è bello il mio cuginetto. È alto più di me, 1:80 super giù, Ha i capelli neri, con un paio di occhi verdi, la maggior parte abbiamo tutti occhi verdi, e poi con quel fisicaccio che si ritrova. L'ho visto tantissime volte senza maglietta, e vi posso dire che adesso è stupendo. Non solo viene a correre con me ogni pomeriggio, ma dopo va anche in palestra. La famosa "tartaruga", si nota anche quasi con i vestiti. Indossa un maglioncino nero, con un paio di Jeans stretti come sempre e le converse nere. Ormai facciamo a gara a chi ne ha di più, li abbiamo quasi di tutti i colori.

Arrivo vicino a lui e gli do un bacio in guancia, lui mi solleva da terra e io allaccio le gambe attorno al suo bacino.

«Mi sei mancata un sacco ieri cuginetta»

Ieri sono dovuta rimanere a casa, avevo il diabete troppo alto. E non me la sono sentita di andare a scuola.

«Fammi scendere scemo, mi fai girare la testa. Dobbiamo andare a mangiare, subito. E anche tu mi sei mancato, tantissimo»

Mentre mi fa scendere, lo abbraccio fortissimo. E questi sono i nostri solito momenti di dolcezza, perché durante il Giorno, ne abbiamo tanti.

«Si però tu sei una ladra di maglioncini, non è giusto»

«Certo che è giusto, non mi sta bene? »

E giro su me stessa per farmi vedere, ma mi gira troppo la testa e sto quasi per cadere a terra ma lui mi afferra in tempo per fortuna.

«Ti sta benissimo, sta meglio a te che a me»

Mi dice quando sono ancora fra le su braccia, ecco cosa intendevo quando dico che è il mio angelo custode.

~Un amore sbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora