~Capitolo 10

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Finalmente siamo scesi dall'aereo, dopo 5 ore a visitare la città di New York, andiamo in Hotel a posare tutto. Prima di darci le stanze, pranziamo. Cose molto disgustose, non mangiamo quasi nulla. Per fortuna ho tantissimo cibo nella valigia, almeno non moriremo di fame. Dopo aver spettato un'altra mezz'ora aspettando che ci consegnano le chiavi, finalmente viene il nostro turno.

3 Piano, stanza numero 308, la prof chiama tutti

«Allora ragazzi, oggi avete tutto il giorno per fare quello che volete. Adesso andate a riposare o andate dove volete, ci rivediamo qui alle 8 per cenare. Dopo le otto, potete uscire il coprifuoco è alle 11:30. Mi raccomando puntuali, se no vi rimando a casa. Ci vediamo stasera, non fate confussione»

E tutti iniziano a salire, noi prendiamo l'ascensore. La stanza è molto bella, c'è un letto matrimoniale, due comodini, tanti quadri, una televisione, e un bel bagno con la doccia è molto accogliente.

«Che facciamo oggi Fra»

«Allora, prima di tutto insulina, vieni qui. Poi vado a farmi una doccia, dormiamo perché ho le occhiaie e non va bene per la mia bellezza, poi andiamo a mangiare, e stasera andiamo in qualche posto»

«Tu sei scemo, Ma va bene»

Cambia l'insulina nel blak-bery, e poi va a fare una doccia. Io mangio un cornetto, e accendo la televisione. Quando esce è soltanto con i box, ci sono abituata a vederlo in mutande ormai. E poi quanto è bello con le goccioline che ci scivolano in tutto il corpo? E poi con quei capelli? Mamma mia.

«Sempre che mangi sei? »

«Ma hai visto cosa ci hanno portato? Era troppo brutto quel mangiare»

«A me è piaciuto»

«Si certo, infatti ti sei leccato pure il piatto di quanto tutto era buono»

«Vabbe dettagli Franci»

«Vado a farmi la doccia »

Prendo un pigiama, quando dormo voglio essere comoda. Poi stasera mi vesto, ho davvero troppo sonno. Prendo il pigiamino azzurro, con gli orsacchiotti. È ha pantaloncino, con il sopra in cannotiera uguale. Lego i capelli e faccio la doccia veloce, quando entro in stanza c'è Fra che mangia i cornetti

«Menomale che sono io quella che mangia sempre vero Fra? »

Lui si mette a ridere, vado sotto le coperte con lui, dopo un po di baci ci addormentiamo. Siamo davvero stanchi, quando apro gli occhi sono le 7:55. Cavolo la cena

«Fra sbrigati è tardi»

Lo muovo con le mani e vado subito a mettermi il reggiseno, e il vestitino che avevo preparato è molto semplice è nero con delle righe verdi. Metto le calze nere quelle pesanti perché c'è molto freddo, le converse verdi, dello stesso colore delle righe del vestitino. Mi ricordo di averle comprato assieme, con un maglioncino verde che ho portato anche qui a New York perché è molto pesante perfetto per questo freddo che c'è qui. Metto anche il giubbotto pesante. Ho già studiato mezza tesina, quindi inizio un po a tranquillizzarmi per l'esame. Anche Fra è pronto, ha messo un maglioncino rosso, con i pantaloni neri, e le converse rosse con anche lui giubotto pesante nero. Sono le 8:20, corriamo subito giù nel ristorante dell'hotel, quando arriviamo i nostri compagni sono messi in fila per prendere il cibo e ci affianchiamo a loro. Prendiamo dei piatti e iniziamo a camminare, ci sono tantissime cose strane. Io prendo delle patatine fritte, e un pezzo di pollo. E poi c'è anche qualcosa che sembra caponata, spero proprio sia quello. Adoro le melanzane, specialmente la caponata. E prendo anche un po di quella. Le patatine sono buonissime, il pollo anche ma quando vado per mangiare quello che a me sembra caponata quasi quasi vomito. Non sono proprio melanzane, è qualcosa di durissimo. Ma non è giusto io ho ancora fame, cavolo in questo momento vorrei un bel panino con le panelle e crochè, o magari un panino con la milza, no una bella cassata dolce dolce. Cavolo quanto mi manca il mangiare della mia città. Quando finiamo, la prof ci da il permesso di uscire. Camminiamo per le vie di new York, la cosa bella è che è molto luminosa anche di sera. Troviamo un bar, e ordiniamo una cioccolata calda. Anche i bar sono aperti di sera, figo. Sono solo le 10:00, ma c'è troppo freddo e alla fine decidiamo di tornare a casa. L'unico problema è che io ho portato ingenuamente i pigiami leggerissimi, mentre Fra mi ha appena detto che lui li ha portato pesanti. Però se io sto vicino a lui, non sento freddo. Corriamo subito nella nostra stanza, ci spogliamo e mettiamo il pigiama. Alla fine ho messo quello suo, è molto grande, però mi tiene calda. Ci mettiamo sotto le coperte e guardiamo un film, ma poi inizia a baciarmi, cosi tanto che quando si stacca ha le labbra rosse. Ma poi, molto lentamente la sua mano, va a finire sotto il mio pigiama.

~Un amore sbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora