Capitolo 11

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La mattina seguente John si svegliò con un terribile mal di testa.
"Buon giorno,Johnny."
Paul era già sveglio e vestito: "Dai svegliati,così andiamo a casa."
"Hm,si"
"Ok,io vado da Ringo e George. E sbrigati che voglio tornare a casa."
"Paul"
"Si?"
"Sei arrabbiato con me vero?"
"No."
"Paul non mi hai dato nemmeno un bacio."
Paul pensò con attenzione alle parole da dire:
"Ah.. Beh. Si,beh.. Ieri sera mi sono asciugato la mano su quel cuscino..
non avevo altro con cui asciugarmi,tu piangevi ed io.. Scusa amore,ma almeno così siamo pari." Paul uscì chiudendosi la porta alle spalle.
Solo allora John aveva realizzato.
"Oh,Cristo. Mai più Parigi. Mai più."

John affondò di nuovo nel cuscino,che scaraventò subito a terra pensando a quello che aveva fatto il più piccolo la sera prima. Così prese quello di Paul,che odorava ancora di lui.
Chiuse gli occhi e ispirò tutta l'aria che riusciva a far entrare nei polmoni e con essa anche il profumo dolce del più piccolo.

"Come ho fatto ad essere così bastardo?"
John ancora non si capacitava di tutto ciò che era successo la sera prima. Non intendeva fargli del male. Alla fine non aveva fatto niente di male,quella ragazza era davvero carina,ma Paul non ha mosso un dito. L'ha solo guardata.

"Come ho fatto ad essere così ingiusto nei confronti di un ragazzo come Paul?"
La gelosia,l'alcol e la paura di perderlo da un momento all'altro hanno fatto emergere il lato più oscuro di John,un lato che Paul non doveva scoprire.
I suoi occhi erano pieni di lacrime che rotolarono giù per le guance fino sotto il mento.

John si alzò dal letto con molta fatica. Non aveva dormito tutta la notte. È rimasto sveglio a piangere e a guardare Paul dormire profondamente.
Una volta riuscito ad alzarsi si diresse verso il bagno,per farsi una doccia calda.

Intanto Paul raggiunse George e Ringo,ma trovò solo il più piccolo.
"Ciao George."
"Buon giorno Paul. John?"
"Si sta preparando. Ringo?"
"Ha detto che voleva sgranchire le gambe,non so esattamente per quale motivo. Comunque entra,li aspettiamo qui ok?"
"Ok."
George si voltò per andare verso la camera da letto,ma Paul notò un piccolo livido sul collo di George: "Geo.. Cosa hai sul collo?"
Il più piccolo cercò di coprirlo con la mano.
"Cosa? Quale livido?"
Paul incrociò le braccia e lo fissò per qualche secondo.
"George"
"Ok.. Ok,si ho un livido,lo so. L'ho notato questa mattina."
Paul continuò a guardarlo.
"Prometti di non arrabbiarti?"
"Ok"
"Prometti?"
"Ho detto si."
"No,me lo devi dire. Devi dire pro-"
"George!"
"Ok. Ecco.. È.. è stato Ringo."
"Cosa?! Ti ha fatto male? Non dirmi che è stato per il bacio.. Guarda che se Ringo ti ha fatto del male io-"
"NO! Che razza di persona pensi che sia il mio fidanzato?"

***FLASHBACK***
"Forse è meglio se rientrate in camera e ne parlate,ok? Piano piano stiamo facendo le orge tra di noi. E non lo trovo affatto eccitante." Disse John,stringendo la mano del suo fidanzato.

Ringo entrò in camera seguito dal più piccolo che prese subito a parlare: "Richie,amore,ti prego,non fare così. I-io.."
"Non voglio ascoltarti."
"Ti prego Richie. Non fare così"
Il più grande si voltò per andarsene ma George non glie lo permise. Gli afferrò il polso.
"Richie,ascoltami."
Ringo si voltò di nuovo verso di lui. I suoi occhi erano grigi di rabbia.
"E perché mai,eh,George? Per sentire ancora bugie? No. Adesso lo vedo,sai? Adesso ho capito."
"Che cosa?"
"Che con te tutto è stato una bugia. Tutto un errore."
"Scusa?"
"No,hai sentito bene. Tutto è stato un errore. Persino ieri sera."
Ringo si voltò di nuovo verso la camera da letto.

George non riusciva a credere alle sue orecchie; con quale coraggio riusciva a dire una cosa simile? Come fa a dire che quello che c'era stato la sera prima era stato un errore? In base a quale criterio? Un bacio?
George lo seguì.
"Tutto un errore,Ringo? Tutto un errore?"
"Si. -ovvio che Ringo non lo pensava sul serio,ma era troppo ferito per ammetterlo persino a se stesso- adesso se non ti di dispiace vorrei restare un po' da solo."
I due erano sulla soglia della porta della camera da letto.
"Si che mi dispiace. -George si avvicinava sempre di più verso il più grande,che a sua volta retrocedeva- Tu..tu mi stai dicendo che ieri notte era stato tutto un errore? Mi stai dicendo che i baci che ti ho dato ieri sera,quelli più dolci,erano un errore? Stai dicendo che i brividi che ho provato ieri notte ogni volta che le tue mai sfioravano la mia pelle,era una bugia?
Ringo,ieri notte non eravamo solo noi due a fare l'amore. Non erano solo i nostri corpi a muoversi,non erano solo le nostre bocche che si baciavano. Non erano solo le nostre mani che si intrecciavano.
No,anche i nostri occhi facevano l'amore insieme a noi.
E se sei così codardo da nasconderlo persino a te stesso solo per un mio piccolo e fottutissimo errore.. Beh,allora non rimane che andarmene. Forse è meglio per noi che io me ne vada.
Più di chiedere scusa e pregarti di perdonarmi non posso fare nulla.
Ti amo,Richard.
Sta a te decidere,adesso,se crederci oppure no."

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