Capitolo 5

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Paul e John passavano le notti giocando,componendo musica,dedicandosi sguardi e baci nascosti e parole bisbigliate all'orecchio.
E tutto ciò era all'oscuro del mondo intero.
E questo sembrava piacere sempre di più al minore.
Tutte le volte che non provavano erano da soli da qualche parte;una volta in giardino,una volta in camera da letto.. John era felicissimo in quei due mesi passati a nascondersi,ma voleva di più.

I ragazzi si trovavano tutti in cucina con una tazza di the caldo..
John diede un segnale al più piccolo per fargli capire che aveva bisogno di lui: "io vado in bagno" disse John guardando Paul,per fargli capire che era lì che doveva andare.
Qualche secondo dopo Paul si alzò senza dire niente: "Paul,dove vai?" Chiese George.
"Ah? Chi? Io? Ehm.. V-vado un attimo in camera da letto a.. a sistemare delle cose.."
Gli altri due rimasero da soli.
"John -bisbigliò Paul- sei qui?"
Da dietro la porta spuntarono due mani che afferrarono i fianchi di Paul: "oh Dio,Johnny! Mi hai fatto spaventare!"
"Scusa principessa."
I due si diedero un bacio a stampo ma dolce: "avrei bisogno delle tue labbra in ogni istante della giornata,sai?" Disse John stringendo il più piccolo al petto.
Proprio perché era più piccolo di lui,aveva bisogno di proteggerlo da qualsiasi cosa.
"Già. Anche io ne avrei bisogno" i due si diedero un bacio intenso,forte e bagnato dalla saliva calda di entrambi. John voleva di più che dei semplici baci o tenersi per mano. Non che non volesse stringere le mani lisce di Paul. Impazziva per le sue mani. Ma voleva di più.
Il più grande,piano piano,andò sempre più giù con le mani. Percorse tutta la schiena fino ad arrivare al sedere di Paul e lo strinse così forte che il più piccolo,per liberarsi dalla presa,dovette alzarsi in punta di piedi: "AHI! John,ma che cazzo!" Disse spingendolo via.
"Ehi,amore,ti ho solo stretto un po' il culo,non ti ho stuprato! Quello lo farò quando lo vorrai anche tu.."
John si riavvicinò con quel viso da provocatore,mordendosi le labbra. Dio se era sexy quando si mordeva quelle labbra.
"DEVO RESISTERE" si disse Paul:"meglio se andiamo dai.. Si staranno chiedendo dove siamo andati a finire.."

Quando arrivarono nella sala principale,gli altri due stavano discutendo animatamente: "secondo me è meglio restare qua!"
John si sedette al tavolo con loro: "ehi,state un attimo calmi e fatemi capire che succede. Dopo vi lascio scannare in santa pace.." Paul guardò John disapprovando..
"George voleva restare qui per il tuo compleanno,ma io volevo andar via,sai.. Qui non mi diverto."
"Veramente dovrei divertirmi io,non tu.. -Ringo abbassò lo sguardo- ma hai davvero avuto una brillante idea! -a quelle parole Ringo si riprese all'istante- dove volevi andare?"
"A Liverpool" disse lui orgoglioso.
"RITIRO TUTTO CIÒ CHE HO DETTO UN ISTANTE FA!"
Ringo riabbassò lo sguardo,mentre gli altri camuffarono un risata con le mani!
John,George e Ringo iniziarono a gridare nomi di luoghi e città inesistenti.
Così Paul ebbe un'idea:"Parigi"
Gli altri lo fissarono con aria interrogativa,tranne John. Lui aveva capito.
"CHE PARIGI SIA." Urlò John alzandosi dalla sedia con i pugni stretti e le braccia alzate.

***quella notte***
Tutti dormivano,tranne John,come al solito.
"Dio come sono fortunato ad averti,amore mio -sussurrò John accarezzando i capelli di Paul piano,sperando che non si svegliasse- Paulie,ci sono così tante cose che vorrei dirti,cose che sono seppellite dentro me -cercava di parlare piano,quasi di bisbigliare- tu mi dai tutto,mi dai la felicità con un sorriso e l'amore con bacio e so che questo mio amore,ossessione o qualunque cosa esso sia,non cesserà. Cosa può volere di più un essere umano?
Forse queste sono solo parole al vento,che le stelle porteranno via e che la luna illuminerà soltanto quando tu starai già sognando. E credimi,tu sei davvero un sogno. Ma se è così,se è davvero un sogno,te ne prego,piccolo,non svegliarmi.
Sai non ne reggerei il dolore,il peso. Ed io sarei disperato,capisci? Perché non potrei più baciare quelle labbra così belle,morbide come una nuvola e disegnate così perfettamente.
Non potrei più assaggiarti e no,non ce la farei. No.
Ne ho bisogno. Come ho bisogno dei tuoi occhi dentro i miei. Quel verde profondo.. si,mi fa star bene.
Paul io.. TI AMO.
Ti amo amore,ti amo e vorrei ripetertelo altre 100 volte.
So che non posso e anche se lo facessi non mi sentiresti.
Quindi,sogna le mie mani sul tuo corpo bianco e asciutto. Sogna le tue labbra sulle mie,sogna la tua mano che stringe forte la mia,in mezzo alla gente,perché è tutto ciò di cui ho bisogno. Tutto ciò che vorrei.
Notte piccolo"
John lo disse sussurrando,sperando che non si svegliasse. Gli diede un bacio tenero sulla bocca. Lui si mosse verso John,accarezzandogli gli addominali non troppo pronunciati e strisciando piano la sua guancia paffuta sul suo petto.
John lo abbracciò: "QUANTO TI AMO,PAULIE."

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