My Pass Now Is My Present

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Quando la vita ci mette ad un bivio, l'unica cosa cosa che si può è ricominciare sperando di non finire più in un vicolo cieco. È così che mi sento. Sbaglio, ricomincio da capo e la vita però continua a sbattermi in faccia il mio errore, come se cercasse di farmi capire che devo trovare una soluzione... un rimedio ad un'errore che io non posso svelare.
Se dopo 6 anni gli dicessi che ha 3 figlie non mi perdonerebbe mai e io lo amo, non riuscirei a vivere sapendo che lui mia odia. Lo so avrei dovuto dirgli tutto all'epoca e non scappare, ma quando la paura si impradonisce del nostro corpo, non ci fa più ragionare,il terrore si impadronisce di ogni singola vertebra del nostro corpo e l'unica cosa che importa è scappare dalla nostra paura e da ciò che ci fa timore, per rifugiarti in luogo dove nessuno potrà mai ferirci, dove essere per sempre felici, peccato che questo posto non esista.
Dovunque andrai, con chiunque andrai ci sarà sempre qualcuno che ti ferirà nel profondo e si sa alcune ferite si cicatrizzano, ma restano... per sempre indebili dentro di noi. Ma nonostante le cicatrici che ti porti adosso cerchi di continuare... di andare avanti sapendo che potrebbe accadere qualcosa che le riapra, riaccendendo quel vecchio dolore che noi pensavamo fosse cancellato, ma invece non era così. Pensavamo fosse sparito quel dolore, ma l'avevamo mascherato, rinchiuso nel profondo sperando che non ritornasse a galla, convincendoci di averlo superato, ma non era così.

Potevo fare solo ora, scappare come continuo a fare da 3 anni o restare, affrontare le mie paura e risultarne vincitrice. Ed io scelgo la seconda ipotesi, perché con posso continuare a scappare per tutta la vita.

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Ci stavamo preparando per andare alla festa ma ormai la voglia di andarci era pari a zero. Dopo aver fatto la doccia a me e alle piccoline, guardai l'orologio ed erano le 18:30 del pomeriggio e la festa sarebbe iniziata alle 19:00.
In realtà non era una festa, era più che altro una riunione fra amici, almeno così mi ha detto lui.
Misi un vestito rosa pallido molto corto e dei tacchi neri, a Hope infilai un vestitino fucsia e delle vance rosse e a Lily misi un vestitino lila con della converce bianche ed infine a Scyler un vestitino viola con delle ballerine azzurre.
Sentì qualcuno suonare al campanello e andai ad aprire «ciao» «ehy, ciao Chris cosa ci fai qui? La tua festa o riunione non dovrebbe iniziare fra 20 minuti» «sì, infatti sono venuto qui per portarvi via» «perché noi ci abbiamo già una macchina. Non c'era bisogno che ti scomodassi a venire » «e ok mi hai scoperto. Mi mancavate e non riuscivo ad aspettare un momento di più volevo vederti.. cioè vedervi» oh, che dolce«veramente? Beh a casa nostra sei sempre il benvenuto » «grazie piccola» aveva preso questa strana abitudine di chiamarmi piccola ed anche se non ne capivo il perché sinceramente non mi dispiaceva.

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Presi le chiavi e le bambine e uscimo di casa.
Feci sedere le bambine nella macchina ed io mi accomodai davanti con Chris, che mise in moto e partì.
Il silenzio nella macchina fece affiorare in me i ricordi e solo ora iniziavo a farmi delle domande.
Cosa ci faceva in Italia, Harry e la band? E perché fra tutti gli stati dell'Italia, lui... loro sono dovuti venire qui a Forlì? Perché dopo tanto tempo il destino a voluto farci rincontrare? Perché dovevo essere ancora innamorata di lui dopo tutto questo tempo? Perché il mio cuore non voleva semplicemente dimenticarlo? Perché i suoi occhi riuscivano ancora a suscitare in me sentimenti che io cercavo di reprimere da tempo? Perché non potevo essere semplicemente felice con lui al mio fianco?
Lo so, molto probabilmente era colpa mia, ma all'epoca pensavo di fare la cosa giusta e non l'errore più grande della mia vita. «ehy, mi ascolti? » e solo ora mi ripresi dai miei pensieri «ah, no. Scusa. Puoi ripetere» mi dispiaceva, lui aveva fatto molto per me ed io non ero nemmeno in grado di essere una buona amica e starlo ad ascoltare «stavo dicendo che alla festa ho invitato poca gente quindi sta tranquilla, lo so che non ti piace stare in posti troppo affollati» lui che mi conosceva bene«oh, grazie» «e tu? » mi chiese «io cosa? » «a cosa stavi pensando? » «ah, no niente» pensavo solamente al ragazzo che amo, non che padre delle mie figlie. L'ho incontrato oggi dopo anni nonostante 3 anni fa mi sia trasferita dall'altra parte del mondo per non incontrarlo mai più, ma non è andato secondo i miei piani. Quindi insomma sai niente di che, cose che capitano. Ma chi prendo in giro è una cosa importantissima, ma non potevo parlarne nemmeno con lui, perché nonostante fosse il mio migliore amico, non mi sentivo in obbligo di raccontargli cosa è accaduto prima che venissi a vivere qui in Italia.

Ok lo ammetto la prima parte della storia è un po' melodrammatica ma è quello che provo. Ah prima che me ne dimentichi per favore COMMENTATE e ditemi se secondo voi Ambra ha fatto bene a scappare o no

Il Ragazzo Che Mi Mise Incinta Tre VolteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora