Capitolo 10 Nel labirinto

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La sera prima
Sarah

Le porte si chiudono con un tonfo. Io e Thomas ci guardiamo attorno: i corridoi sono coperti da folte piante d'edera e i pavimenti sono ricoperti di graffi come delle lame ci fossero passate sopra.
- Allora, che facciamo?- mi chiede Thomas
- incamminiamoci ma facciamo molta attenzione e meno rumore possibile. Ecco tieni il tuo coltello- dico porgendogli il coltello rubato dalla cucina di Frypan.
Con cautela ci incamminiamo, andando sempre a destra in modo da ricordarci la strada per ritornare la mattina dopo.
Dopo qualche ora che camminiamo decidiamo di fermarci e sederci su un muretto.
- Non ti senti un po' in colpa?- mi chiede ad un' tratto Thomas
- Che vuoi dire?
- voglio dire che Newt ci ha avvertiti e noi ce ne siamo fregati.- ha perfettamente ragione. Ma io devo vedere questo posto.
- Lo so. Penso che dopo questo non mi parlerà più.
- ora rimpiango di non essere tornato indietro. Questo posto mette i brividi
- Gia- concludo. Dopo qualche minuto di silenzio decidiamo di ritornare in marcia. Sentiamo un ruggito alle spalle ma in lontanaza. Come il sogno.
- Stiamo attenti- dico
Giriamo ancora a destra quando ci troviamo in un vicolo cieco. Il sogno si sta avverando. Manca solo il dolente. Un ruggito ci annuncia che è arrivato.
Dall' angolo spunta una creatura mostruosa. Ha degli occhi piccolissimi, tre file di denti che sembrano coltelli, delle zampe affilatissime con delle specie di braccia meccaniche.
Io e Thomas non ci pensiamo un secondo e iniziamo a scappare ma il dolente è molto veloce e ci sta per raggiungere. Ci ritroviamo in un altro vicolo cieco. Il dolente ci raggiunge in pochi secondi avanzando ferocemente verso di noi. Forza Sarah pensa! Fortunatamente mi viene un' idea.
- Thomas arrampicati sull'edera più in alto che puoi!- gli urlo. Lui annuisce. Ci arrampichiamo abbastanza in alto. Pensiamo di aver fregato il dolente ma questo si sa arrapicare. Va verso Thomas. - Thomas! Scendiamo!- gli urlo.
Appena riusciamo a scendere il dolente ci blocca ancora una volta. Avanza verso di noi. È vicinissimo a me. Sta per aggredirmi. Vedo i suoi denti ad un metro dalla mia faccia. Fortunatamente Thomas lo distrae lanciandogli il coltello nel muso. Questo ci lascia il vantaggio di scappare anche se la bestia continua a seguirci. È dietro di noi. Come se non bastasse, il muro che ci avrebbe fatto trovare la strada dell'entrata si stava chiudendo. Thomas si trova giá dall'altra parte ma io resto ferma.
- Che aspetti?! Corri ci sta raggiungendo!- mi urla. Ho un'altra idea. Il dolente mi raggiunge. Le porte si stanno per chiudere. Ho intenzione di far rincorrermi dal dolete nello spazio che rimane e farlo schiacciare. Ma nel mentre che penso la bestia con una delle sue lame mi colpisce sul petto, poco sopra il seno. Brucia, ma inizio a correre e il dolente inizia a inseguirmi. Ha abbocato. Le porte sono ad un metro dal chiudersi. Sono a metà strada. Arrivo e la porta si chiude. Mi giro. Ha funzionato. Il dolente è ridotto in poltiglia
- Sei un genio!- esclama Thomas. La ferita. Sta sanguinando. La maglia è tutta ricoperta di sangue. Non mi sento bene e mi accascio a terra. Thomas mi prende in braccio.
- È un brutto taglio. Vieni ti porto via da qui. È quasi mattina e le porte non sono lontane.
- Thomas, ce l'abbiamo fatta!- dico con un filo di voce. Lui sorride e annuisce.

•Beautiful disaster•.// maze runner ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora