Capitolo 15 Velocista

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Il ragazzino è qui da qualche giorno ed il suo nome è Cuck. Gli è venuto nel ben mezzo della prima notte che era li. Cuck dorme sempre nella nostra capanna perchè è molto timido e  sempre un' pó traumatizzato.
È sera e Io e Cuck siamo seduti sul letto a parlare mentre Newt fa il giro di perlustrazione.
- Anche tu quando sei arrivata qui avevi paura?- mi chiede a un tratto.
- Certo che ho avuto paura... Ne ho tutt'ora anche se non lo do a vedere- rispondo sedendomi accanto a lui.
- Credi che andremo via da qui?
- Questo non lo so Chuck... I velocisti fanno il possibile ma non è facile..
- Lo so...- sospira.
- Io vado a dormire, ci vediamo domattina. Notte Sarah- si infila nel letto.
- Notte Chuck-
Qualche minuto dopo entra Newt e mi bacia.
- Posso parlarti?- chiedo a voce bassa per non svegliare Cuck. Newt accetta e andiamo fuori dalla capanna.
- Che devi dirmi?- prima di iniziare a parlare faccio un respiro.
- So che non sei d'accordo e che di questa cosa non ne parliamo da un mese ma io ci penso ancora...
- Vuoi essere un velocista..- mi interrompe. Annuisco decisa.
- Io non è che abbia fiducia in te, è che ho paura che tu..
- Che tu ti faccia del male, si lo so. Ma io voglio provare a trovare una via di uscita. Lo faccio per noi e anche per Cuck.. Lui ha si e no dodici anni e non merita di stare qui. Nessuno di noi dovrebbe- lo interrompo. Newt butta indietro la testa e sospira.
- Tanto se io dico di no tu andrai lo stesso vero?
- Esatto- Newt mi viene incontro e mi prende le mani.
- Vabbene allora. Ma solo due volte a settimana e accompagnata da Thomas o Minho.- gli sorrido e lo bacio.
- Va benissimo
- Dai andiamo a dormire.-

Thomas
Non so come Sarah abbia fatto a convincere Newt, ma lei adesso è un velocista. È il suo primo giorno oggi e la devo "accopagnare" diciamo. É mattina presto e la sto aspettando davanti alle porte. Le mani iniziano a sudarmi e divento nervoso appena la vedo.
- Buongiorno Tommy!- esclama sorridente. Indossa una cannottiera e dei pantaloni lunghi, i suoi capelli sono raccolti in una treccia che le finisce al lato del collo. La fermo a guardare.
- B...buongiorno- balbetto. Lei sorride.
- Andiamo?
- Cosa? Ah sisi andiamo- mi sono fermato a guardarla un'altra volta. Le indico la strada mano a mano che si corre. La porto sullo stesso posto dove abbiamo visto il dolente e lei si ferma,ma non perché è stanca. Con le sue dita tocca il muro screpolato.
- Tutto bene?- chiedo mettendogli una mano sulla spalla. Lei annuisce anche se vedo che sta pensando a quella notte.
- Dai andiamo. È tutto apposto,davvero- dice riniziando a correre. Passano le ore e, piano piano le sto spiegano come orientarsi ma lei sembra assente.
- Che hai?- gli chiedo vedendola guardarsi attorno. Lei mi zittisce. Si mette in ascolto.
- Hai sentito?- mi chiede preoccupata. Io le rispondo di no.
- Tranquilla, i dolenti non ci sono il giorno. È tutto apposto.- provo a tranquillizzarla. Inspettatamente lei si getta tra le mie braccia. La stringo a me.
- Non pensavo che ritornare qui fosse così traumatico- si stacca. La guardo negli occhi.
- È tutto okay...anche io ci ho messo un po per abituarmi. Traquilla- le sorrido.
- Grazie Thomas-
Non so come mi viene in mente. Lo faccio e basta. La bacio. La stringo a me e la bacio. Sono un cretino. Lei sta insieme a Newt. Infatti lei si stacca e mi guarda male.
- Thomas! Sei impazzito? Perche lo hai fatto?- mi rimprovera.
- Non lo so.. La situazione.. Io.. Non - farfuglio.
- È ora di andare- dice fredda. Annuisco. Senza ne guardarci ne parlarci torniamo alla radura. Prima di tornare nelle rispettive capanne lei mi ferma.
- Di questo dobbiamo dimenticarcene. Nessuno deve sapere niente soprattutto Newt.- guardo per terra e annuisco.
- Bene.- conclude andandosene.

•Beautiful disaster•.// maze runner ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora