Capitolo 14 Chuck

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La mattina ci svegliamo guardandoci negli occhi e sorridendo.
- Buongiorno piccola!
- 'Giorno- rispondo sbadigliando.
Lui si alza trascinadomi fuori dal letto, nonostante voglia ancora dormire.
Ci vestiamo velocemente e usciamo a fare colazione. Come al solito ci mettiamo al tavolo con Thomas e Minho. Io e Newt ci mettiamo di fronte l'uno all'altra.
- Cos'è quel coso viola che hai sul collo, Sarah?- Mi chiede Thomas soffocando una risata.
- Niente- gli lancio un'occhiataccia. Newt ride sotto i baffi.
- Emh... Mi dite che succede?- chiede imbarazzato Minho.
- Niente Minho, Thomas è solo scemo- dico prima che Thomas dica qualcosa.
- Okay... Non faccio domande.-
Quando tutti finiamo ci mettiamo al lavoro. Thomas e Minho sono nel labirinto,Newt ed io cerchiamo un po' di legna nel boschetto.
- Aspetta, ti aiuto- mi dice Newt lasciando la sua legna raccolta. Sto cercando di prendere un legno molto pesante e lui mi viene incontro.
- Ce la faccio grazie- rispondo mettendo il pezzo di legno sulla spalla.
- Dai dallo a me, ti potresti fare male
- Ho detto che ce la faccio! Non considerarmi una femminuccia buona a nulla!- esclamo facendo cadere il pezzo di legno; dalla frustrazione mi siedo su un tronco tagliato.
- Io non ti considero una buona a nulla,anzi... Voglio solo che tu non ti faccia male, tutto qui.- si siede anche Newt. Prende il mio viso tra le sue mani e mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Accenno un sorriso, prima che le sue labbra si uniscono alle mia.
- Ti amo- mi sussurra, facendomi sorridere.

Un mese dopo.

- Piccola! È ora di alzarsi- mi annuncia Newt dandomi un bacio sulla fronte.
- Mmmh! Ho sonno!- dico lamentandomi.
- Dai dobbiamo fare un po' di cose.- dice alzandosi delicatamente dal letto. Mi siedo sul letto e mi stropiccio gli occhi.
- Dove sono i miei pantaloni?- chiede Newt guardando per terra e sotto il letto.
- Eccoli- gli porgo i suo pantaloni che sono in fondo al letto. Lui li prende e se li mette.
Mentre cerca la sua maglia, io decido di alzarmi. Mentre cerco i miei vestiti sparsi per terra, Sento le mani di Newt che si avvinghiano intorno alla mia pancia. Mi giro e lo abbraccio.
- Vorrei stare così tutta la vita- dico mugolando, dato che ho la mia guancia schiacciata contro il suo petto.
- Anche io, ma purtroppo dobbiamo lavorare.- dice dandomi un bacio.
Velocemente mi vesto, poi io e Newt usciamo dalla capanna.
Stiamo per sederci al tavolo per fare colazione, quando sentiamo un rumore familiare, simile a una sirena dell'ambulanza. Tutti noi sappiamo cosa significa. Esatto. Un nuovo raduraio è in arrivo. Immediatamente tutti noi accorriamo alla scatola e attendiamo che il tragitto dell'ascensore finisca.
La scatola piano piano si apre. Quello che vedo è sconvolgente. Un ragazzino di almeno dodici anni se ne sta appollaiato in un angolino tutto tremante con le braccia che gli ricoprono il viso. È un po' grassottello, per questo alcuni di noi ( anche Gally ovvio) lo stanno prendendo in giro.
- Hey, è tutto apposto, non ti faremo del male- dico con tono tranquillo al bambino. Gli pongo la mia mano. Lui tremante la prende e io lo tiro su. Il poveretto si guarda intorno. Sta tremando dalla testa ai piedi.
- Vieni con me, ti do qualcosa da bere, così ti calmi un po'- propongo al ragazzino. Lui annuisce e lo accompagno nella mia capanna. Prendo la brocca d'acqua e un bicchiere. Lo porgo al ragazzino. Lui beve tutto d'unfiato.
- G..Grazie- balbetta, probabilmente ancora spaventato.
- Io sono Sarah, tu ti ricordi mica il tuo nome?-
Ci pensa qualche secondo, poi mi dice di no. Pochi istanti dopo arriva Newt che si siede accanto al bambino. Lui si sposta un po' da Newt.
- Traquillo, non voglio farti del male. Nessuno di noi te ne vuole fare- lo traquillizza, poggiando la mano contro la sua schena.
- D...Dove sono? - ci chiede con la voce tremante. Io e Newt ci guardiamo. Non sappiamo cosa dirgli.
- Adesso è meglio che non ci pensi, domani ti diremo tutto.- gli dico.
- Che ne dici se ti prendo qualcosa da mangiare? Hai fame?- gli chiede Newt. Il ragazzino annuisce debolmente. Newt se ne va.
- Perchè non ricordo niente? Da dove vengo, chi sono i miei genitori, chi sono io-
I genitori. Nessuno di noi ricorda chi sono, le loro facce, le loro voci, i nomi... Niente. Detto da un ragazzino è anche peggio. Perché togliergli la memoria e mandarlo in questo postaccio? Non è giusto.
- Purtroppo ti lasciano solo il nome, tutti si ricordano solo quello, Nient'altro.- dico guardando per terra.
- Chi ci lascia solo il nome?
- quelli che ci hanno mandato qui. Non sappiamo chi sono, ma li chiamiamo creatori- lo informo.
Arriva Newt con un panino per il ragazzino. Lui tutto d'unfiato se lo mangia.
Arriva la sera e tutti siamo nelle capanne. Al piccolo ragazzo è toccata la capanna da solo, visto che le altre sono occupate, però io e Newt lo abbiamo ospitato nella nostra.
- E voi dove dormite?- ci chiede mentre si sdraia sul letto.
- Tu non preoccuparti. Adesso dormi, domani sarà una giornata lunga.- gli dice dolcemente Newt. Dopo che il bambino si addormenta, io e Newt ci mettiamo nel mio letto.
- Notte piccola
- Notte-
E ci addormentiamo abbracciati l'un l'altra.

•Beautiful disaster•.// maze runner ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora