Introduzione

6.3K 409 95
                                    

Passo la mano davanti alla telecamera per accertarmi del suo funzionamento.
Rimango a fissare lo schermo del computer finché il mio riflesso non inizia a copiare i miei movimenti.
Apro la bocca, convinto delle parole che sto dire, ma ancor prima di fiatare, la richiudo e abbasso la testa.
Non sono convinto di ciò che sto per fare.
Giro la sedia ed osservo per qualche secondo la mensola piena di regali infondo alla stanza.
Abbasso lo sguardo verso il letto dove sono riposte decine di lettere, decine di pacchi...
Infine mi rigiro verso il computer e spengo la telecamera che ho lasciato sbadatamente accesa.
Qualcosa mi dice che ciò che sto per fare è sbagliato, ma io non posso continuare così.
Prendo un respiro profondo e accendo la telecamera.
-Bella a tutti ragazzi, io sono Favij e oggi... siamo nel mio ultimo vlog-
La luce della telecamera si spegne di colpo, e insieme ad essa tutte le luci.
Il computer rimane acceso alimentato da una batteria supplementare.
Proprio ora che avevo trovato le parole giuste...
Mi alzo lentamente e poso le cuffie sul tavolo, mi rigiro verso la porta e lentamente inizio a camminare in direzione del corridoio.
Ma qualcosa mi blocca.
L'assordante rumore di un microfono rotto mi attraversa i timpani.
Mi giro di scatto, convinto di aver fatto cadere una cassa.
Ma le casse sono al loro posto, come i microfoni, come il computer, come le cuffie.
Il rumore di una porta che si chiude m'immobilizza improvvisamente.
Molto lentamente giro lo sguardo verso il corridoio.
Ma esso non è visibile, perché la porta è chiusa.
Con un velocissimo movimento torno alla porta e tento di riaprirla, invano.
Una voce mi raggela le vene.
-Dove pensi di andare, Lorenzo?-
Fisso la porta, immobile, e senza reagire inizio ad ascoltare la voce.
Una voce irreale, registrata, quasi comica.
-Non puoi scappare da me lo sai, Lorenzo?-
Continuo a fissare la porta, una mano sulla maniglia, l'altra sul muro.
Se questa porta si dovesse aprire da un momento all'altro, rimarrei schiacciato su di esso.
-Tu mi conosci, Lorenzo-
Più la mia paura si fa grande e più la voce sembra essere realistica, reale, viva.
-Ci conosciamo da tanti anni, e ora? Mi vuoi abbandonare?-
Lentamente abbasso le mani dalla porta, deglutisco, e mi giro.
Davanti a me è presente la più totale oscurità... non riesco neanche a scorgere le cuffie, che so di aver posato sul tavolo.
Improvvisamente lo schermo del computer s'illumina, facendomi saltare e sbattere contro la porta.
Una lunga serie di video inizia ad apparire lentamente sullo schermo, le voci iniziano ad accavallarsi, l'una all'altra, formano una serie di rumori orribili, risate, urla, grida.
-Smettila- urlo in preda al panico.
Pian piano i rumori diminuiscono e iniziano a formare delle frasi di senso compiuto.
Dopo tre minuti d'interminabile tortura, raccolgo tutto il coraggio che ho in corpo e mi scaravento contro il computer levando la batteria supplementare.
Mi siedo sulla sedia e appoggio la testa sul banco.
Gocce di sudore mi ricadono giù per il viso, le mie mani tremano, e il mio cuore batte all'impazzata.
Tiro un sospiro di sollievo.
-Merda-
Prendo le cuffie che avevo posato precedentemente sul tavolo e con un rapido movimento del braccio le butto nel cestino.
-Ho finito con youtube-
Mi alzo rapidamente dalla sedia e vado alla porta, ma quando cerco di aprirla, la trovo chiusa, di nuovo.
Improvvisamente il computer si riaccende.
Nessuna batteria è collegata, non c'è elettricità in casa.
Mi rigiro di colpo e tutti i video che avevo chiuso levando la batteria, riappaiono sulla schermata, uno dopo l'altro, cinque, dieci, cento.
Questa volta però i video ripetono tutti la stessa cosa, la ripetono velocemente, senza controllo, e tutto ciò assomiglia ad un lamento.
Un lamento assordante.
"Bella a tut t i r agazz i i o son o Fa vij Favij Favij Favij"
-IO SONO LORENZO OSTUNI- urlo al buio.
L'ombra di qualcosa compare sullo schermo del computer, oscurando a prima vista i video.
L'ombra di qualcosa, o meglio, di qualcuno.
Sorride,
Poi una mano esce dallo schermo.
Mi rigiro verso la porta e inizio a battere i pugni su di essa, cercando invano di spaccarla.
Quando mi rigiro, una sagoma argenta mi sorride.
Lentamente la sagoma prende vita.
E in quel momento inizio ad urlare, chiamo aiuto, ma nessuno è qui ad ascoltarmi.
Da argentea la pelle diventa color carne, e quella che sembrava solo un'ombra diventa un ragazzo in carne ed ossa.
-Ti sei dimenticato di me?- mi chiede con un sorriso maniacale.
-IO SONO LORENZO OSTUNI- gli urlo.
Ero convinto che volesse me, che volesse farmi tornare indietro.
-Lo so Lorenzo, infatti, sono IO Favij-
Non mi sarei mai aspettato che la mia creatura prendesse vita.

Double Sided ||Lorenzo Ostuni/FavijDove le storie prendono vita. Scoprilo ora