Capitolo 15

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Lorenzo pov.

Le eliche continuano a girare rumorosamente dietro di me, nonostante l'elicottero si sia fermato già da un po'.
Abbasso lo sguardo verso la lurida cantinola che mi ritrovo davanti, e sospiro.
Sarà squallida, ma per un po' saremo al sicuro.
-Lorenzo entra a darci una mano invece di guardare questo posto come un deficiente.-

Apro lentamente la porta di legno e dò un occhiata veloce all'ambiente.
Tende ingiallite e vetri rotti rendono il luogo poco accogliente.
Le assi scricchiolanti e impolverate rendono l'idea che siamo i primi a varcare la soglia di quel luogo da almeno una cinquantina d'anni.
-Fermi, fermi, fermi- urla Lorenzo Casadei.
Accede improvvisamente una torcia, portata per l'occasione, puntandola verso il soffitto.
-Stabiliamo le regole-
Lo guardo perplesso per un secondo, ma lui continua indifferentemente il suo discorso.
-Non toccate nulla, non spostate niente, e seguitemi senza calpestare i topi-
-I t-t-topi?- sussurra una voce femminile alle mie spalle.
Volto la testa appena, e noto subito Margo con le braccia incrociate e un'espressione di panico in volto.
-Muoviti Margo, ti spiegherò tutto sotto-
-Sotto?- chiedo.
-Pensi davvero che sia questo il posto?-
-Lorenzo, dobbiamo fare una cosa veloce, poche ore... prendere le provviste curarci e arrivare a Milano.-
-Scendiamo- mi interrompe lui.

Le scale a chiocciola scricchiolanti sembrano non finire mai, e più ci si addentra nell'oscurità, più la via d'uscita sembra lontana.
Margo si ferma con la scusa di doversi allacciare le scarpe, e si siede sui gradini, mentre noi continuiamo la discesa.

Minuti, o forse ore dopo, Lorenzo si ferma e illumina con la torcia, quella che sembra una porta di metallo.

-Mi sono preso del tempo per capire cosa fosse successo alla separazione delle due personalità- dice immobile.
-È successo che è diventato reale Lorenzo, e ha preso tutto quello che gli apparteneva- gli rispondo.
-Hai ragionato sul perché ha fatto questo?-
-Volevo chiudere con lui, con youtube e con tutto.-
-E il suo scopo secondo te era solo impedirti di fare ciò, o c'era anche qualche altro motivo che non ti ha raccontato?-
-Non lo so Lorenzo, non mi interessa, rimane il fatto che devo impedirgli di...- mi fermo improvvisamente, rimangiando l'ultima parola che stavo per dire.

Casadei si gira improvvisamente puntandosi la torcia sulla faccia.
-Ora mi racconti tutto dall'inizio alla fine-
Sbuffo e guardo il pavimento.
-E successo pochi giorni fa, non ricordo la data, Favij è uscito letteralmente dai miei video, trasformandosi in una persona reale.
Ha separato la mia vita dalla sua, prendendomi tutto quello che gli apparteneva, dal nome, al canale, alle cuffie, ai fans.
Ci sono cose che non ha potuto prendere, o meglio, persone.
Persone come Margo, che appartenevano ad entrambi.
È qui che è partito tutto.
Margo è diventata la pedina.
Ed io il giocatore.
Il gioco aveva un solo obiettivo: conquistare il suo cuore.
Ha vinto lui.
Ha sempre vinto lui, aveva vinto fin dall'inizio.
Avevamo in gioco la vita, quella vera, e ho perso.
Ha mandato i carabinieri a cercarmi, mi ha raffigurato come un criminale!
Ha giocato sporco, e ha vinto, perché in questo gioco non avevamo stabilito regole.-
-Quando finisce il gioco?- chiede Lorenzo.
-Tra cinque giorni-
-Abbiamo tempo allora-
-No Lorenzo, non si può comandare il cuore di una persona, ha vinto lui, sono morto, devo accettarlo-
-Se ti sei rassegnato allora perché stai facendo tutto questo? Che ci andiamo a fare a Milano?-
Ci penso un attimo.
Cerco la spiegazione negli angoli più remoti del mio cervello, ma non trovo nulla.
-Non lo so-
Mi guarda negli occhi e sorride, posando una mano sul mio petto.
-Ci andiamo perché qui dentro, c'è una cosa che si chiama cuore, una cosa che tu possiedi, e Favij no.
Ci andiamo perché speri che succeda qualcosa, o speri di trovare il modo di batterlo anche senza Margo.
Ci andiamo perché tu non vuoi perdere-

-Cosa vuole Favij?- gli chiedo infine.
-Vuole provare dei sentimenti, si ostina a credere di sapere cos'è l'amore ma non lo sa.
Può provare delle emozioni, ma non può provare dei sentimenti.
Che sentimento provi quando sei arrabbiato?-
-Nessuno, sono arrabbiato e basta-
-Esattamente, pensala così. Lui è arrabbiato e basta.
E sfoga la sua rabbia sugli altri, li rende cattivi, perché è questo che può fare.
Quando è divenuto reale, ha reso reale anche tutto quello che è stato creato intorno a lui, i suoi giochini di merda: Cat Mario, Slanderman...
Ha reso reale i suoi poteri, o meglio quelli che i tuoi, i suoi, i vostri fans definivano poteri.
Cosa potevi fare quando eri lui?-
-Potevo comandare i personaggi dei vari videogiochi, decidere cosa fargli fare-
-Sono questi "poteri" che gli permettono di fare quello che vuole.
Può uccidere, uccidere come uccidevi tu nei videogiochi semplicemente pensando di volerlo fare.
Può comandare, come tu comandavi i personaggi dei videogiochi, lui può governare le persone.-
-Cosa dovrei fare allora? -
-Devi batterti contro di lui, senza avere paura, è quello il suo punto debole.
Sii coraggioso, gioca sui sentimenti, non capirà cosa ti succede, perché non ha mai provato un sentimento.
E così che devi batterlo.-

Un improvviso chiasso ci fa girare impauriti.
La ragazza dai capelli biondi e gli occhi luminosi si presenta sorridente all'ultimo gradino delle scale e ci guarda.
-Mi sono riposata un po', allora?-

Sposto lo sguardo da lei a Casadei, ci basta uno sguardo per capire che il discorso è finito.

-Andiamo- dice Lorenzo aprendo la porta.

Double Sided ||Lorenzo Ostuni/FavijDove le storie prendono vita. Scoprilo ora