Capitolo 25

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Lorenzo pov.

Alzo lentamente il capo cercando di mettere a fuoco le ombre sfocate della stanza.

Non ricordo nulla di tutto quello che è successo.

Non so cosa ho fatto, detto o bevuto.

Sinceramente, non ricordo neppure di questo posto.

Cerco di mettermi a sedere ma un tremendo capogiro me lo impedisce, respiro affannosamente per poi ristendermi sul materasso.

Guardo il soffitto per interminabili minuti finché la strana sensazione non sparisce.

Un rumore di passi m'immobilizza.

Resto in silenzio, mentre la porta della stanza si apre, rivelando un bambino di più o meno undici anni dai capelli color platino e gli occhi di ghiaccio spenti.

Mi guarda per un attimo, poi sospira.

-Come stai?- chiede quasi rassegnato.

-Chi sei?- rispondo diretto, con gli occhi puntati sul soffitto.

-Dobbiamo parlare- risponde chiudendo la porta alle sue spalle.

Tento di rispondere, di fargli delle domande, ma qualcosa me lo impedisce.

Rassegnato, respiro affannosamente.

Se in questo momento questo bambino si rivelasse un serial killer, io non avrei neanche la forza di correre via, e di mettermi in salvo.

Rimarrei qui, ad osservarlo, mentre la lama del suo presunto coltello mi trafigge il petto.

Il ragazzino mi si avvicina e porta una mano sulla mia fronte.

la febbre è scesa, ma sei ancora troppo debole per fare qualsiasi cosa che non sia dormire, dunque se non ti dispiace parlerò io-

Deglutisco, e ignorando la nausea e il capogiro mi metto a sedere.

Porto le mani alla testa, anche sapendo che il dolore non diminuirà.

-Chi sei?- ripeto a bassa voce.

-Lorenzo, stenditi, non devi sforzarti... -

-Ce la faccio- mento.

Si mette una mano tra i capelli e mi guarda per qualche secondo, dopodiché decide di sedersi.

-Pensi che Favij abbia fatto tutto da solo?- domanda.

Lo guardo stupito; effettivamente da quando Casadei si è alleato con me, contro di lui, Favij è rimasto solo.

Solo.

Contro me, contro un agguerrito Casadei, contro una confusa Margo.

Da solo, ha cercato di entrare nel sistema di videosorveglianza della fabbrica, ha convinto i carabinieri ad arrestarmi, ha fatto innamorare Margo...

E tutt'un tratto, ricordo.

Ricordo cosa è successo in quest'ultima settimana.

Cosa è successo ieri.

E cosa succederà, se entro domani, Margo, dichiarerà amore a Favij.

E capisco che non può aver fatto tutto da solo.

-No- sussurro.

-Sono stato io- risponde il bambino dagli occhi di ghiaccio.

Alzo lo sguardo verso di lui, fino ad incontrarli, quegli occhi, e rimango in silenzio.

La tortura peggiore.

-Cosa...hai fatto?-

Ma lui non risponde alla mia domanda, aggiunge solo: -leggi tutti i messaggi di Lorenzo Casadei-

Double Sided ||Lorenzo Ostuni/FavijDove le storie prendono vita. Scoprilo ora