Capitolo 10

1.8K 205 42
                                    

Favij pov.

Vengo risvegliato dal suono del campanello.
-Lorenzo!- urlo con la voce impastata dal sonno.
-Apri quella dannatissima porta!-
Porto il cuscino sulla testa, in modo da non sentire altri fastidiosi rumori, ma ugualmente non riesco a riprendere sonno.

Il campanello continua a suonare insistentemente e di Casadei non c'è nessuna traccia.
Mi alzo lentamente dal divano, dove mi ero addormentato precedentemente, e con il solo pantalone del pigiama addosso vado ad aprire la porta.

Due uomini corpulenti, in divisa, mi osservano incuriositi.
-Qualcuno vi ha detto che la gente alle sei del mattino dorme?-
Loro si lanciano uno sguardo d'intesa, senza far trasparire alcuna emozione.
-Signor Favij?- chiede il più basso.
-Carabinieri, siamo qui per la segnalazione che ha lanciato, vorremo solo farle qualche domanda- mi diche mostrandomi il cartellino.
Passo una mano tra i capelli grattandomi la nuca, infine sorrido.
-Prego entrate-

Ritorno nel salotto dove avevo lasciato i carabinieri con una maglietta di cotone bianca sopra ai pantaloni del pigiama che non ho avuto il tempo di cambiarmi, e mi siedo su una poltrona.
Loro mi guardano interrogativi, per poi avviare un registratore portatile.
-Le faremo poche domande, nulla di personale, solo il minimo per accertarsi che la sua segnalazione sia fondata-
Sbadiglio e annuisco.
-Prima di tutto, ci serve nome e cognome di questa persona-
-Lorenzo Ostuni- rispondo io.
-Lo conosce?-
-Si-
-Ha avuto contatti con questa persona per un periodo?-
-Ci siamo frequentati per vent'anni, poi abbiamo deciso di intraprendere strade diverse, ma evidentemente, deve essersi pentito, e ora sta cercando di tornare indietro-
-Come fa a sapere che questo ragazzo si presenta alle altre persone con il suo nome?-
-Ne sono certo-
-Signore, deve darci delle risposte ben precise.-
-Penso che le mie risposte siano precisissime- rispondo aggrottando le sopracciglia.
-Non può essere generico-
-Lei faccia quello che le ho detto, lo trovi e lo arresti, possibilmente il tutto entro cinque giorni-
-La prego di essere più garbato o dovremo prendere seri provvedimenti.
Mi alzo lentamente e guardo il più alto dei due negli occhi.
Dopodiché scuoto la testa.
-Sarò io a prendere seri provvedimenti-

Loro si alzano posando la mano destra sulle pistole ai loro fianchi.
Io sorrido.
-Miei cari-
Inizio.
-Questo mondo è costituito da due tipi di persone. Quelle che voi definite "cattive" e quelle buone.
Infondo però, sono due facce diverse della stessa medaglia.
Io non posso definirmi esattamente "buono" ma neanche esattamente "cattivo".
Sapete il perché?
Perché provo ancora delle emozioni.
Ma tra cinque giorni sarà tutto finito, e diverrò finalmente il vero me stesso.-
Loro sfilano le pistole dalla tasca e me le puntano al petto.
Io continuo a camminare tranquillamente fino al tavolo, dove è posato un semplice foglio di carta.
-Conosco Lorenzo Ostuni, perché lui è la mia doppia faccia.
Il mio completo opposto.
Sapete?
Infondo siamo entrambi un solo un disegno su un foglio di carta.-
Dico prendendo il foglio dal tavolo.

Da una parte c'è il disegno, lindo, candido, perfetto.
Dall'altra, solo i punti più marcati, solo gli errori più evidenti.
Ma rimangono la stessa cosa.
Un disegno su un foglio di carta-

Il foglio diventa color argento per poi smaterializzarsi dalle mie mani.

I carabinieri mi guardano immobili, troppo impauriti per muoversi.
-Questo significa che anche voi avete una doppia faccia, ed io, ho bisogno di quella per raggiungere il mio obiettivo.-

Inizio a ridere in modo isterico.
Uno dei due spara.
Il proiettile attraversa lo stomaco senza infliggermi nessun danno.
-Io non esisto ancora-
E in quel momento lascio uscire tutto quello di cui sono fatto.

Ombre nere prendono il possesso della stanza impedendo di far entrare qualsiasi tipo di luce: paura.

Tutto il corpo si colora d'argento impedendo di vedere qualsiasi altra cosa oltre che una macchia sfocata argentea: l'insicurezza.

Davanti all'ingresso un uomo dalla faccia bianca, senza espressione, si materializza bloccando la porta con sei lunghi tentacoli neri: la cattiveria.

Creando ciò di cui sono fatto d'avvero: l'immaginazione.

-QUI COMANDO IO-

I corpi dei due carabinieri cadono a terra, senza vita.
Due ombre nere come la pece escono dalle bocche rimaste aperte, si colorano di bianco, di grigio, finché anche loro non diventano due macchie sfocate argentee.

Lentamente iniziano a prendere forma.
Da due i carabinieri diventano quattro.
Due coppie di cloni, perfettamente identici.

I cloni mostrano un enorme sorriso mentre io, riprendo le sembianze di Lorenzo, e li guardo.

-Ora eseguirete i miei ordini-

Loro continuano a sorridere senza mostrare alcuna reale emozione.

-Mi occuperò io dei corpi- dico infine.
-Voi trovate Lorenzo Ostuni, e uccidetelo-

Double Sided ||Lorenzo Ostuni/FavijDove le storie prendono vita. Scoprilo ora