Capitolo 3

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Lorenzo pov.

Chiudo l'applicazione di Skype e rimetto il cellulare in tasca.
E in questo momento, la paura prende il sopravvento, ed io per la prima volta scoppio in lacrime.
Rimango adagiato al muro finché non sento la voce di mia madre provenire dalla cucina.
-Lory tutto okay? Vieni a fare colazione-
Mi asciugo le lacrime velocemente e raggiungo mia madre.

Esco da casa di corsa e mentre mi dirigo al parco più vicino, nella mia mente realizzo una piantina precisa di tutto quello che devo fare, che dovrò fare, per riavere la mia vita.

Primo: Mantenere la calma.
Secondo: Parlare con Margo
Terzo: Spiegarle la situazione
Quarto: Provarci con lei
Quinto: Farla innamorare di Lorenzo Ostuni.
Sesto: Trovare Favij
Settimo: Tornare alla normalità

Ma quella era normalità?
Dormire tre ore a notte per montare un video è normalità?
Parlare con pochi amici a telefono per paura di essere intercettato è normalità?
Viaggiare da una città a un'altra senza sosta è normalità?
Ma io voglio tornare davvero ad essere Favij?
O provo solo gelosia nel vedere un'altra persona avere tutto quello che avevo io?
Tutto quello che ho io.
Io sono geloso di me stesso.
Non apprezzavo ciò che avevo, e ora che l'ho perso, lo rivoglio indietro.
Per non lasciarlo mai più.

Un fortissimo dolore al naso interrompe i miei pensieri.
E il motivo mi si rivela un attimo dopo: un enorme pino, che si era magicamente materializzato davanti a me facendomi sbattere violentemente.

Le mie imprecazioni non servono a nulla, tranne che ad attirare l'attenzione delle persone intorno a me.
-Hey ti sei fatto male?- mi urla una voce familiare.
Mi volto lentamente.
Una ragazza sui diciannove anni, dai lunghi capelli biondi legati in una coda, e gli occhi azzurro cielo mi raggiunge correndo.
-Lorenzo...- sussurra infine Margo spostandosi una fastidiosa ciocca di capelli.
-Ti lascio solo mezz'ora e tu finisci in faccia agli alberi-
-Ero sovrappensiero scusami- le dico sorridendo.
-Ma guardati! Hai il sangue che ti esce dal naso! Vieni a casa mia a ripulirti, abito qui vicino, mia madre è un'infermiera potrebbe darti un'occhiata- mi risponde porgendomi la mano.

Qual era la prima cosa nella lista? Ah si mantenere la calma.
Beh sicuramente sbattere in faccia agli alberi non è il modo migliore...

Accetto volentieri e la seguo lungo il sentiero.

Arriviamo in un piccolo appartamento, Margo mi fa accomodare sul divano riposto al centro del salotto e mi dice di aspettare, mentre lei va a chiamare sua madre.

Rimango sovrappensiero per qualche secondo, con una mano sul naso e l'altra sul cellulare.
Quando esso inizia a vibrare rimango abbastanza sorpreso.
Apro l'applicazione di facebook messanger e leggo il messaggio.

Favij
Rompersi il naso non è la mossa migliore
per conquistare il cuore di una ragazza eh?


Per un attimo mi chiedo come faccia a saperlo, poi capisco.
Deve aver provato dolore anche lui, essendo me...

Tu:
Quanti giorni abbiamo?

Favij
Per romperci le ossa?
Anche tutta la vita!

Tu:
...

La vera risposta alla mia domanda non tarda ad arrivare però.

Favij
Chi lo sa, le ragazze sono così complicate!
Io sono in grado di portarmela a letto anche tra due giorni.
Tu?

Tu:
Dammi una settimana

Favij
D'accordo, d'altronde ho già vinto in partenza.
Se tra una settimana non riuscirai a conquistare il
suo cuore, la tua vita apparterrà a me.

Spengo il cellulare e Margo torna nel salottino con dell'ovatta e qualcos'altro di cui, però, la mia mente non conosce il nome.

Esco dall'appartamento con Margo al mio fianco, lei vorrebbe riaccompagnarmi a casa, ma io insisto nel voler tornare nel parco.
Dunque alla fine lei accetta.

-A cosa pensavi prima di sbattere contro l'albero e romperti il naso?- mi chiede sorridendo.
-Ad una domanda che volevo porti- mento.
-Sono qui-

Prendo a raccolta il coraggio dentro di me, e mi butto.

-Margo, so che stiamo insieme da sette mesi, ma non ho mai capito una cosa-
-Dimmi- risponde mettendosi le mani in tasca.
-Tu sei innamorata di Lorenzo Ostuni o di Favij?-
Lei mi guarda interrogativa, sembra ci stia pensando...
Dopo qualche minuto apre la bocca con una sicurezza che svanisce un attimo dopo e che la costringe a rimanere in silenzio.

-Non lo so... siete così diversi, anche se siete la stessa persona, vi completate l'un l'altro, tu senza Favij perderesti il tuo coraggio, Favij senza te perderebbe la sua gentilezza.
Favij è solo un altro modo di chiamare l'altra faccia di te stesso, non so se mi sono spiegata.
-Ho capito... - rispondo.

Lei mi da un pugno sul braccio e mi sussurra all'orecchio:
-Ma perché una domanda così, infondo sei sempre tu, non siete due persone diverse, e a me tu basti-

Una chiamata inaspettata da parte di sua nonna, interrompe questo momento magico e lei è costretta a tornare a casa velocemente.
-Sei sicura di voler tornare da sola?- le chiedo.
-Sicurissima- dice lasciandomi un bacio a stampo.
-D'accordo allora-

Lei mi abbraccia.
Ricambio il suo abbraccio e mi perdo nel profumo dei suoi capelli.

-Ricorda che ti amo, mio piccolo Favi Lori-
Si scioglie dall'abbraccio e corre via, salutandomi con la mano.
E l'ultima cosa che sento prima di perderla di vista è la notifica del suo cellulare.


Double Sided ||Lorenzo Ostuni/FavijDove le storie prendono vita. Scoprilo ora