Capitolo 14

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Favij pov.

Accendo la telecamera e respiro profondamente.
-Bella a tutti ragazzi io sono Favij e oggi... -
un forte capogiro mi fa perdere la concertazione.
-Merda- urlo portando le mani alla testa.
Chiudo gli occhi per qualche secondo, pensando che raggomitolandomi su me stesso la sensazione di movimento passi.
Ma è tutto inutile.
Le idee nella mia mente si confondono, si uniscono, si separano, si mischiano.
E in questo momento sento solo una sensazione: dolore.
Urlo al nulla tutto ciò che ho da urlare.
-PERCHÉ?- chiedo a me stesso.
Mi lascio andare sulla sedia, e rimango immobile a fissare il soffitto, finche non perdo conoscenza.

Sono su un elicottero.
Non distinguo il pilota e il passeggero, ma una persona posso distinguerla: Margo.
I suoi capelli biondi.
I suoi lineamenti delicati.
Le sue labbra rosee.
Mi accovaccio affianco a lei, e solo in quel momento mi rendo conto che sta dormendo beatamente.
Le accarezzo il viso, esaminando ogni piccolo dettaglio del suo volto, come se fosse l'ultima volta.
-Ti amo... - le sussurro.
Lei rimane immobile, quieta nei suoi sogni.
Inconsapevole che io sono qui, e inconsapevole che la sto guardando.
-Solo pochi giorni e sarai mia-

Qualcuno dal posto del passeggero ride.
Quella maledetta risata.
Quella che conosco perfettamente.
Ineguagliabile, inconfondibile.
La sua risata, e la mia.

Scatto sull'attenti, avvicinandomi cautamente al posto del pilota.

-Lorenzo sta zitto che svegli Margo-
-Ma quella non si sveglia neanche con le cannonate!-
-Smettila-

Al comando un Lorenzo Casadei sorride compiaciuto.
Gli inconfondibili capelli biondi.
I tipici occhiali viola posati sul sedile.

-Non pensavo t'interessasse così tanto quella ragazza!- continua Casadei.
-Beh sì, si m'interessa, e molto.- gli risponde il mio dolce, piccolo, esile, timido clone.

-Calmati Lorenzo! Non la voglio mica prendere un giro, non preoccuparti, piuttosto, stiamo per arrivare vai a svegliarla o le verrà il voltastomaco all'atterraggio-
-Da quanto non guidi un elicottero?-
-Da mai-
-Vado a svegliare Margo, e a prendere un paio di paracadute-.

Si alza lentamente e si dirige verso la ragazza addormentata nell'angolo.

La scuote lentamente sussurrandole parole dolci finche lei non apre gli occhi.
-Lorenzo... -
-Buongiorno- le risponde sorridendo.
-Lorenzo... ho... -
-Tranquilla- la rincuora lui -stiamo per atterrare, il tempo di prendere le provviste e di medicarci e saremo a Milano-
-Lorenzo ho sognato Favij-
Sorrido, riesco a vedere il sorriso di Lorenzo cambiare, fino a tramutarsi in una smorfia.
Mi avvicino lentamente e la guardo.
-Non lo so... in quel momento ho provato davvero qualcosa per te, ma forse, Lorenzo, ero solo stremata, o avevo bisogno di qualcuno.
Non so se provo davvero ciò che ti ho fatto credere di provare per te...
E mi dispiace di averti quasi preso in giro, dopo tutto quello che hai fatto per tirarci in salvo-
-Intendi dire che...- chiede Lorenzo con le lacrime agli occhi.
Lacrime invisibili, ma che io posso percepire, perché so cosa sente.
-Che sono ancora innamorata di Favij? Sì, penso di si-

Apro gli occhi.

Sono nella mia stanza, con la testa rivolta verso l'alto e il corpo completamente abbandonato sul sedile.
-Un sogno?- dico ad alta voce.
Scuoto la testa.
Non è possibile.
Lorenzo ha rapito Margo e quando ha iniziato a sentire le conseguenze delle sue azioni sulle spalle! Casadei è andato a salvargli il sedere.
Come sempre.
Ma da adesso è diverso.
Ora so cosa sta facendo.
Con chi è.
E dove.
Sarà più facile arrestarlo con i carabinieri dalla mia parte.
In caso contrario ho sempre Margo.
Se per altri cinque giorni rimarrà innamorata di me, il gioco finirà.
Cinque giorni.
Troppo tempo.

-Pronto?
Si? Carabinieri?
Posso dare la precisa posizione di Lorenzo Ostuni accusato di plagio e sequestro di minore, viaggia su un elicottero, accompagnato da un complice.
Lo potrete trovare sulla statale che collega Torino e Milano.
Tenetemi aggiornato.

Arrivederci-

Double Sided ||Lorenzo Ostuni/FavijDove le storie prendono vita. Scoprilo ora