Capitolo 26

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Favij pov.

Il suono di una voce familiare mi trapassa i timpani; cerco di alzarmi o di aprire le palpebre, invano.

Un tipico rumore di passi invade la stanza, lasciando una leggera eco nella casa.

Lentamente, un po' per difesa, un po' per paura, apro gli occhi iniziando a distinguere due figure sfocate.

Due persone.

La prima sembra più giovane; guida l'altra lungo la stanza, fino al letto alla quale è legata la ragazza dai capelli dorati.

Quando le figure iniziano a definirsi, riconosco i gelidi occhi del bambino che per tutto questo tempo, sembrava avermi aiutato, e che all'ultimo momento invece mi si è rivoltato contro, pugnalandomi letteralmente alle spalle.

Neal sorride, e mi accorgo che è la prima volta che lo vedo sorridere per davvero; mi fissa con la testa leggermente incrinata, con aria curiosa.

Probabilmente si aspetta di vedermi esalare l'ultimo respiro.

La seconda figura è più alta, non mi da il tempo di distinguerla che si precipita verso la ragazza, abbracciandola.

Ciuffi scuri ribelli, si confondono con morbidi capelli biondi.

Ed è da quest'immagine che capisco chi ha appena portato Neal nella stanza.

-Hei Lorenzo sussurro con voce roca sforzando di mettermi sui gomiti -ci si rivede-

Si allontana dalla ragazza senza dire nulla, lentamente, si avvicina a me sedendosi a terra, e con le dita mi solleva il viso verso di lui.

-Si Favij, ci rivediamo, ma noto che le cose sono leggermente cambiate, non sembro io quello bisognoso d'aiuto ora eh?-

Lo osservo per qualche secondo stringendo i denti.

Dalla ferita, liquido argenteo continua a macchiare il pavimento, fino a bagnare la punta delle scarpe di Lorenzo.

-Hai fatto un grande sbaglio- continua lui -ti sei messo contro chi ti ha creato, contro chi ti ha sempre controllato, credendo di poter vincere. Sei solo un ammasso di difetti, non una persona, non ho bisogno di te per andare avanti-

Respiro affannosamente, mentre vedo il mio corpo prendere lo stesso colorito del liquido a terra.

Lorenzo porta entrambe le mani intorno al mio collo iniziando lentamente a stringere.

-Ora dimmi Favij, come vuoi morire?-

Continua stringendo la presa.

-Non così Lorenzo. È davvero così che vuoi far finire tutto? Somigliando a me?-

Lui allenta la presa aprendo e chiudendo un paio di volte le palpebre.

-Cosa intendi?-

-Dici che rappresento i tuoi difetti, dici che sono solo la parte più cattiva di te, e allora Lorenzo, perché mi stai strozzando?-

Lui si alza e si allontana impaurito dalla mia riflessione.

Riprendo le forze, ed estraggo il coltello buttando ai suoi piedi.

Dopodiché sorrido.

-Grazie Lorenzo-

Appiccicose ragnatele bianche escono da sotto il letto, imprigionandolo in una rete e trascinandolo accanto a Margo.

La mia pelle riprende il suo solito color carne.

Inizio a ridere divertito.

-Ingenuo- dico raccogliendo il coltello e passando la lama tra le dita.

Double Sided ||Lorenzo Ostuni/FavijDove le storie prendono vita. Scoprilo ora