Capitolo 11

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Lorenzo pov.

-Come va?- chiedo richiudendo lo sportello della macchina.
-Meglio... - risponde con una punta di amarezza.
-Se ci muoviamo saremo a Milano tra un paio d'ore... non contando il traffico- ribadisco a bassa voce.
-Ascolta... hm... Lorenzo? -
-Si è il mio nome, dimmi Margo-
-Non me la sento di rientrare in macchina... potremmo rimanere qui per qualche altra ora prima di ripartire?- chiede esitando.

Volto lo sguardo verso di lei e le guardo il volto, gli occhi brillanti, le labbra rosee, i lineamenti così sottili, la pelle così chiara.
-Che stupido!- dico colpendomi la testa.
-Andiamo a prendere qualcosa da mangiare, e dei vestiti per te, prima o poi qualcuno si accorgerà che quel l o che indossi è un pigiama, partiremo tra un paio d'ore...-
Lei sorride imbarazzata.

-Ho visto un supermercato stamattina, dovrebbe essere negli intorni, non dovrebbe accadere nulla alla macchina, dunque possiamo allontanarci tranquillamente-
Annuisce e mi segue lungo il marciapiede consumato.

Rimaniamo in silenzio per un po', io cammino avanti scrutando ogni angolo attentamente, lei è dietro con il capo abbassato e le mani in tasca, intenta a calciare i sassi.
-A cosa pensi?- le chiedo infine.
-Ai miei genitori... saranno preoccuparti, avranno sicuramente esposto denuncia, i carabinieri ti staranno sicuramente cercando-
Non posso fare altro che pensare al messaggio di Favij, lui lo sa.

Questo complica le cose.

-Perché non li chiami?-
-Per dirgli cosa? Ciao mamma, ciao papà, non preoccupatevi il tizio che mi ha rapito la scorsa notte non è uno stupratore o un serial killer, è solo il tipo che pensavo fosse Favij rivelandosi in seguito una specie di imitazione mal riuscita?-

Rimango un po' offeso dalle sue parole.
Ma decido di non mostrarlo, abbozzando un mezzo sorriso.
-Non sono un'imitazione mal riuscita... - sussurro ironicamente.

-Uh guarda il supermercato- risponde cambiando argomento.
-Dove?-
-Se insisti ci sbatti contro-
Indietreggio di qualche passo e guardo verso l'alto, dove una piccola insegna di legno segna la parola "Mini market".
Lei mi guarda in cagnesco, mentre io rimango con un'espressione compiaciuta.
-È sempre meglio di niente no?-

-Ripetimi quello che dobbiamo prendere- chiede Margo una volta dentro.
-Cracker, cibo in scatola... roba che non ha bisogno di un frigorifero o un congelatore -
-Come le patatine- risponde lei.
Io rido sottovoce, ignorando il commesso del piccolo market che ci guarda annoiato.
-Si Margo, come le patatine-
Guardiamo gli scaffali ricchi di cibo di ogni genere ma privi di qualsiasi capo d'abbigliamento.
E capisco che ci saremmo dovuti arrangiare.

Usciamo dal negozio con un sacchetto pieno di cibo confezionato.

Margo si tortura le mani mente io rimango immerso nei miei pensieri.
Ci metto qualche minuto a capire che Margo inizia a sentire freddo.
Poso il sacchetto nella macchina e mi levo la felpa.
Lei mi guarda incuriosita.
Le porgo la felpa ma lei rifiuta.
-Prenderai un malanno-
-Ora non esagerare Lorenzo, tira solo un po' di vent..- non finisce la frase che inizia a starnutire.
-Mettila-
Mi sorride ringraziandomi con lo sguardo e accetta.
-Puoi usare le mie magliette se ti va, almeno finché non troveremo qualcosa-
Lei mi guarda, la felpa che le ho prestato è decisamente troppo grande per un corpo esile come il suo.
Le maniche superano di gran lunga le mani, e in quella situazione non posso far altro che pensare che sia tenera.
-Una volta Favij mi prestò una felpa simile-
Il mio sguardo si incupisce e per evitare di rispondere chiudo velocemente la macchina.
-Che ore sono?- chiede.
-Penso le otto, otto e mezza... -
Ma il mio pensiero viene subito disdetto dall'orario del cellulare che segna quasi le dieci.
-COME LE DIECI- urlo tutto un tratto.
-Margo dobbiamo partire subito-
Lei sorride.
-Okay?-
-Non vedo l'ora di rivedere Favij-
-Si anch'io Margo... anche io-

Il viaggio sembra abbastanza tranquillo, io guido ascoltando la radio, Margo guarda fuori dal finestrino.

"E ora ci colleghiamo in diretta con i carabinieri, che sembrano aver trovato la macchina dove solitamente viaggia il delinquente che ha sequestrato la ragazza: Margo Bianchi."

-Cosa?-
Margo distoglie lo sguardo dal finestrino e alza il volume.

"Siamo sulla linea A1 tra Torino e Milano, abbiamo individuato una targa sospetta, preghiamo di avere pazienza".

-Margo... chi cazzo abbiamo dietro?-
Lei guarda fuori dal finestrino e sgrana gli occhi.
-Lorenzo... - sussurra.
-corri-.

Double Sided ||Lorenzo Ostuni/FavijDove le storie prendono vita. Scoprilo ora