Facile chiedere scusa... in teoria
La gerarchia della famiglia Weasley-Malfoy era piuttosto semplice. Sul gradino più basso della scala sociale c'ero io, Rose, la figlia piantagrane, quella stupida, che cercava di sotterrare la pagella in giardino per non farla leggere alla madre, quella che rompeva le palle al fratello e rispondeva male ai genitori. Il mio ruolo era fondamentalmente di disturbo. Un po' più in alto di me c'era il gufo di mamma, che si era rotto un'ala a maggio e da allora passava il tempo sul suo trespolo a non fare un cazzo. Fondamentalmente era inutile. Poi, sul gradino più in alto, c'era Scorpius, il figlio modello, quello che teneva in ordine la stanza, sparecchiava la tavola e portava a casa voti imbarazzantemente alti. Il suo ruolo era quello di compiacere i genitori e mettere in ombra la sorella stupida. Infine, a contendersi il gradino più alto, c'erano mamma e Draco. Draco era il patrigno stronzo, quello che avrebbe buttato palate di concime sul tappeto del soggiorno pur di trovare qualcosa da fare a Cenerentola. Il suo ruolo non avevo ancora ben capito quale fosse, a parte tirannizzarmi. E poi c'era lei. Hermione Granger. Studentessa perfetta, Auror perfetta... madre tutt'altro che perfetta. Il suo ruolo era uno e uno solo: fare il Discorso. E quando arrivava il Discorso, erano cazzi amari.
***
Non avevo la più pallida idea di cosa dire o di cosa fare per consolarlo e così, semplicemente, mi alzai e me ne andai in cucina.
Due minuti dopo tornai a sedermi accanto a lui, con il barattolo di Nutella in una mano e due cucchiaini nell'altra. Scorpius si passò velocemente una mano sugli occhi, asciugandosi le ultime lacrime, e mi rivolse un'occhiataccia.
« Non ti aspetterai che mangi quella roba, spero. »
"Scorpius Malfoy è tornato" pensai, e per una volta fui contenta di sentire la sua voce altezzosa da Malfoy: almeno ora potevo essere certa che non mi si sarebbe messo a piangere su una spalla.
Alzai gli occhi al cielo, e tuffai il mio cucchiaino nel vasetto. « Non disdegnare la Nutella: potrebbe salvarti dal suicidio, prima o poi. »
« Mi sfugge il motivo per cui vuoi che la mangi, allora. » sbuffò Scorpius, tornando a fissare i tasti del pianoforte.
« Per quanto ancora hai intenzione di fare il melodrammatico depresso? » m'informai « Perché, sai, è piuttosto irritante. » Scorpius voltò leggermente il capo nella mia direzione, con una scintilla di perplessità dipinta negli occhi. Sbuffai. « Nessuno vuole che ti suicidi, Malfoy, tantomeno io: se proprio devi morire, voglio almeno togliermi la soddisfazione di ammazzarti con le mie mani. E fidati, lo farò, se non mangi questa Nutella. »
Scorpius parve parecchio impressionato dal mio discorso, perciò si affrettò a prendere in mano il suo cucchiaino. Leccai il mio, e spinsi il vasetto di Nutella verso di lui. Scorpius arricciò il naso, con aria schifata.
« Non è molto igienico... »
« Sono tua sorella. » replicai « E non ho nessuna malattia contagiosa. »
« Io volevo una sorellina piccola. » grugnì il biondastro, con un'espressione scontenta da bambino lagnoso stampata in faccia.
« E invece ti tocca una sorella maggiore. » dissi, tirandogli una spintarella giocosa « E devi anche obbedirle. »
Sollevai il cucchiaino e glielo posai sull'avambraccio, sporcando la sua pelle chiara di Nutella. Scorpius sussultò e spostò immediatamente il braccio.
« Merlino, che schifo, Weasley! »
Si mise ad agitare il braccio in aria, come se sperasse di far evaporare la macchiolina di crema marrone, ma alla fine, imprecando, accostò il braccio alle labbra e leccò via la Nutella. Sorrisi e gli scompigliai i capelli con la mano.
« Bravo, vedo che hai capito. »
Aveva i capelli morbidi e sottilissimi, che mi scivolavano tra le dita leggeri come la stoffa del mantello dell'invisibilità di zio Harry. Toccarli era una sensazione così bella che avrei potuto continuare a farlo per tutta la notte, se lui non si fosse ritratto con una smorfia infastidita.
« Detesto che la gente mi tocchi i capelli. » mugugnò, passandosi una mano sulla nuca con stizza.
« E io detesto dividere la Nutella con qualcuno che non sia me, me stessa ed io. » ribattei « Perciò sentiti onorato e non rompere. »
Scorpius aprì la bocca per rispondere a tono, ma quando incontrò il mio sorriso la richiuse, e rimase a guardarmi con aria dubbiosa. Gli tirai uno schiaffetto affettuoso sulla spalla.
« Avanti, vieni. Ora ti insegno come ci si deprime con stile. » Mi alzai, raccolsi il barattolo di Nutella e gli tesi una mano.
Scorpius esitò per un secondo, ma poi fece scivolare le sue dita tra le mie, e strinse la presa con decisione.
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Perchè sul campanello di casa mia c'è scritto Weasley-Malfoy?!
FanfictionLeggete anche in fondo, per favore. Hermione Granger, nonostante i suoi quarant’anni, era ancora una bella donna. E, per quanto schifo potesse farmi l’idea di mia madre che si rotolava su un letto con un uomo che non fosse mio padre (beh, anche con...