Capitolo 28.

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Come imparare a voler bene a Draco Malfoy in tre semplici passi

È curioso come nella vita le cose riescano ad andare secondo i piani e, allo stesso tempo, prendere strade totalmente imprevedibili. È curioso come mi guardi allo specchio e non riconosca gli occhi che restituiscono il mio sguardo. È curioso che io non li voglia riconoscere.

Silente è morto. L'assassinio del Ministro della Magia è stato pianificato nei minimi dettagli. Piton è stato designato come nuovo preside di Hogwarts. I Mangiamorte sono tornati al potere.

Se c'è un momento per essere orgoglioso di quello che sono – quello che mi hanno costretto ad essere – e di quello che ho fatto – quello che mi hanno costretto a fare – allora il momento è questo. Ed è proprio questo che mi fa riflettere. È proprio il fatto che io, orgoglioso, non lo sono nemmeno un po'.

Non mi sono sporcato le mani con il sangue di Silente. Ma la verità è che le mani si puliscono, la coscienza no. La verità è che qua non si tratta più di uccidere i Babbani e far salire al potere i Purosangue. La verità è che questa è una guerra civile, di maghi contro altri maghi. La verità è che sono tutti dei fottuti assassini.

E io sono solo un fottuto codardo.

***

« Mamma? »

La linea era parecchio disturbata. Mi chiesi se fossero all'estero e di colpo realizzai di non avere la più pallida idea di dove fossero andati in viaggio di nozze.

« Mamma? » ripetei, a voce più alta.

La cornetta del telefono crepitò come se la stesse per friggersi. Poi la voce di mia madre, distorta e quasi irriconoscibile, mi risuonò nell'orecchio.

« Rose, che succede? »

Non avrei saputo dirlo con certezza, visto il rumore da sciame di vespe inferocite che copriva la conversazione, ma sembrava parecchio preoccupata. Se avevo rotto il mio solenne voto di non rivolgerle mai più la parola doveva immaginare che fosse una cosa piuttosto grave.

Lanciai uno sguardo a Scorpius, che si contorceva sul divano, tenendosi la pancia. Hugo, accucciato accanto al bracciolo su cui era appoggiata la sua testa, gli batté una pacca compassionevole sulla spalla.

« È stata una gran bastardata, in effetti. » ammise « Su, vedrai che passa. Ora ti portiamo al San Mungo. »

Scorpius sibilò un paio di parolacce che non avrei mai sospettato conoscesse. Calvin, nella mia testa, me ne rivolse anche di peggiori. Ignorai entrambi i biondini, facendo del mio meglio per ignorare anche gli enormi sensi di colpa che mi imbrattavano la coscienza. Fu un po' più difficile, con questi ultimi.

« Mamma, è... è successa una cosa. » balbettai, sfoderando le mie insospettate qualità di attrice « Io e Hugo volevamo fare uno scherzo a Scorpius con una Merendina Marinara non ancora messa in commercio e... beh, ecco... forse non era ancora stata testata su esseri umani... »

Feci una pausa, mentre una voce di sottofondo – probabilmente quella di Draco, a giudicare dal tono aristocratico – diceva. « Ah, ora si degna di parlarti. Gentile da parte sua. »

Lo squittio atterrito di mia madre mi perforò il timpano.

« D'accordo, d'accordo, non faceva ridere. » ritrattò Draco « Avanti, non fare quella faccia. Sembra che sia morto qualcuno. »

Dopo una pausa, in cui immaginai che la faccia di mia madre si fosse fatta ancora più apocalittica, la voce di Draco apparve assai meno gioconda.

Perchè sul campanello di casa mia c'è scritto Weasley-Malfoy?!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora