Capitolo 16.

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Spesso non c'è un momento giusto...

ma c'è sempre un momento sbagliato

Dicono che la sfortuna non esiste. Dicono che se inciampi davanti al più figo della scuola è un caso, se succede due volte è una coincidenza, e se succede tre volte o hai dei seri problemi di equilibrio o c'è qualcuno nascosto dietro l'angolo che ti lancia l'incantesimo Gambemolli.

Io so solo che quando giochi ai dadi e c'è un numero che non deve venire fuori i dadi, fregandosene altamente di tutti gli studi compiuti sulla probabilità, due volte su tre scelgono di far saltar fuori proprio quel numero. E che quando decidi di non fare i compiti di Storia della Magia, perché tanto il professore non li controlla mai, hai un buon ottanta per cento di probabilità che quel giorno il professor Ruf decida di ritirare i temi per casa. Non vogliamo chiamarla sfiga? Chiamiamola la perversa dinamica del cosmo secondo cui se una cosa può andare male, lo fa.

Perché se una volta nella vita c'è un momento sbagliato, puoi star certo che la gente sceglierà proprio quello per venire a disturbarti.

***

La festa dello zio Harry, com'era prevedibile, fu un fiasco. Non che Draco avesse creato problemi: al contrario, si era comportato estremamente bene per i suoi standard, passando tutta la sera fingersi il simpatico animaletto da compagnia di mia madre. Il problema era che gli altri non avevano intenzione di comportarsi bene, ed essendo gli altri più o meno una trentina di persone, le cose non potevano che andare a rotoli. Più precisamente a rotoli sull'erba del giardino, nel bel mezzo di una rissa alla babbana. Ed infatti, tanto per finire in bellezza, la festa si era conclusa con un plateale "vaffanculo, lurido Mangiamorte!" urlato da mio padre. E uno schiantesimo a mio padre lanciato da mia madre. E un "tu! Come ti permetti?" di nonna Molly, accompagnato da un sonoro ceffone sulla guancia di mamma. E... bhe, a quel punto Draco si era sentito in dovere di accorrere in difesa della sua donna, e viste le cose irripetibili che aveva detto a nonna Molly non c'era da stupirsi che papà, George, Charlie e Bill avessero tentato di ucciderlo.

E, suppongo, non c'era nemmeno da stupirsi che il giorno dopo Draco avesse schiavizzato tutta la famiglia per farsi riverire e coccolare, visti i suoi precedenti da malato (o presunto tale). Mamma, verso le dieci, fu costretta ad uscire per risolvere il casino diplomatico che si era creato e per scusarsi ufficialmente con lo zio Harry e con nonna Molly (anche se, per una volta, né lei né Draco avevano molto di cui scusarsi) e così io e Scorpius restammo da soli a fare da crocerossini all'uomo sottiletta (lo avevo ribattezzato così dopo che papà, George, Bill e Charlie gli si erano buttati addosso in contemporanea, spiaccicandolo a terra).

Gli stavo appunto portando la borsa del ghiaccio, quando un irritante scampanellare mi annunciò la presenza di Al: solo lui era così rompipalle da suonare Jingle Bells con il campanello anche in piena estate. Roteai gli occhi e andai ad aprire, premurandomi di lanciargli un'occhiataccia. « Al, che vuoi? » grugnii.

Albus mi rivolse un sorrisetto astuto che non mi piacque per niente. « Ciao, c'è Scorpius? »

« Certo che c'è. » risposi, vagamente esasperata « Dove vuoi che sia, se non chiuso in casa a sbavare su qualche libro? »

Albus mi rivolse un'espressione compiaciuta e, senza chiedere niente a nessuno, entrò in casa. Draco, che se ne stava steso sul divano davanti ad una vecchia puntata di "The OC", non gli risparmiò un'occhiata infastidita.

« Buongiorno, Draco. » lo salutò Al, educatamente « Come stai? »

« Mpf. » fu l'unica risposta che ci fu dato di avere. Scorpius, che se ne stava seduto sul tavolo della cucina con un libro appoggiato sulle ginocchia, alzò lo sguardo sul suo migliore amico.

Perchè sul campanello di casa mia c'è scritto Weasley-Malfoy?!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora