Gay, ubriachi e ragazze germaniche un po' troppo perspicaci
Essere la figlia di due Eroi del Mondo Magico, già in partenza, non si prospettava una passeggiata: d'altronde nascere con un albero genealogico così ingombrante sulle spalle non è mai facile. Nulla a che vedere con ritrovarsi Hermione Granger come madre, in ogni caso.
Avete mai provato ad essere perfetti? Beh, vi auguro di no, perché in genere dedicarsi ad un'attività del genere non dà molte soddisfazioni. Soprattutto se ad essere perfetta è già vostra madre, cosa che renderà scontato un vostro eventuale raggiungimento del suo stesso livello di perfezione, mentre renderà deprecabile la vostra molto più probabile inferiorità rispetto al modello con cui siete continuamente costrette a confrontarvi.
La domanda, ora, sorge spontanea: c'è un modo di salvarsi? Beh, a meno di non voler impazzire per diventare più perfette della vostra esageratamente perfetta madre (cosa che in tal caso non salverebbe la vostra sanità mentale), l'unico modo onorevole di venirne fuori è non entrarci nemmeno. Non provare ad essere perfette, in altre parole: sarebbe una causa persa in partenza.
***
Mercoledì mattina svegliarmi tra le braccia di Scorpius non fu il trauma che mi sarei aspettata fino a poco tempo prima: certo, la prima cosa che feci fu controllare che non mi puzzassero le ascelle, ma appurato che non sapevano di gorgonzola andato a male decisi che potevo calmarmi e tornai a posare la testa sulla spalla ossuta che mi aveva fatto da cuscino tutta la notte. Non mi preoccupai nemmeno del torcicollo che mi sarebbe venuto di lì a poco, o dei brontolii sconfortati di Calvin che stava mugugnando qualcosa di molto simile a "la terza notte che dormono nello stesso letto e non hanno ancora sco...". L'ultima parola preferii censurarla.
L'orologio segnava le sei e qualche minuto e ne fui felice, perché significava che avrei potuto restare lì, abbracciata a Scorpius, per almeno altre una o due ore. Sperai con tutta me stessa che non decidesse di alzarsi alle sei e mezzo per suonare Beethoven (o di qualunque altro simpatizzante omosessuale imparruccato si trattasse) proprio quel giorno.
Mi sentivo felice, ma non euforica (complice anche il fatto che alle sei di mattina difficilmente si ha voglia di saltare giù dal letto e mettersi a correre in giro): ero riuscita a scusarmi con Scorpius, gli avevo fatto capire che mi piaceva e lui mi aveva fatto capire che gli piacevo anch'io. Dominique una volta mi aveva detto che tra farsi capire una cosa e dirsela apertamente e senza timori c'era una gran differenza, ma onestamente a me sembrava che fosse esattamente la stessa cosa: a me piaceva Scorpius, a lui piacevo io, Scorpius sapeva di piacermi ed io sapevo di piacere a lui. Alla fine il risultato era esattamente lo stesso, no? Poco importava, poi, che fosse stata un'impacciata conversazione per metafore, al buio e sotto le coperte, e non la dichiarazione sdolcinatamente romantica (con eventuali risvolti a sfondo sessuale) che si era prefigurato Calvin: avevo capito da tempo che la realtà raramente è in grado di competere con la fantasia e, ora che mi sembrava di aver ottenuto quello che volevo, non avevo la minima intenzione di sentirmi insoddisfatta. Piacevo a Scorpius e me lo aveva detto (o fatto capire, come avrebbe precisato puntigliosamente Dominique), e tanto bastava per farmi ritenere che tutti i problemi che c'erano stati tra di noi si sarebbero dissolti nel nulla di fronte alle confessioni della sera prima: se due persone si piacevano, e lo sapevano, come accidenti a Merlino avrebbe potuto esserci un problema?
Sorrisi, stiracchiando le gambe sotto le coperte: da quel momento in poi sarebbe stato tutto facile. Niente più sguardi in cagnesco sibilando "Weasley" e "Malfoy", niente più conversazioni fredde e distaccate, niente più bugie e niente più malintesi: il mio massimo problema sarebbe stato sopportare i deliri di onnipotenza di Al, che si sarebbe certamente arrogato tutto il merito di aver fatto mettere assieme me e Scorpius.
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Perchè sul campanello di casa mia c'è scritto Weasley-Malfoy?!
FanfictionLeggete anche in fondo, per favore. Hermione Granger, nonostante i suoi quarant’anni, era ancora una bella donna. E, per quanto schifo potesse farmi l’idea di mia madre che si rotolava su un letto con un uomo che non fosse mio padre (beh, anche con...