Capitolo 33.

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Epilogo

Benvenuto in famiglia

La banchina del binario 9 e ¾ era gremita di maghi e streghe, come accadeva il primo settembre di ogni anno. Erano solo le dieci e quaranta, ma si vedeva già una calca di nanerottoli elettrizzati e terrorizzati in egual misura – molti dei quali erano già vestiti di tutto punto, con divisa e cappelli a punta – che si spintonavano attorno alle porte dei vagoni per accaparrarsi un posto negli scompartimenti migliori. Trattenni a stento un sorrisetto compassionevole.

« Non hanno ancora capito che gli scompartimenti migliori spetteranno sempre e comunque a quelli degli ultimi anni » osservai, sistemandomi la cravatta rosso-oro che avevo indossato sopra la maglietta Babbana tanto per indispettire Draco di prima mattina.

Scorpius si frugò nella tasca dei jeans e ne estrasse la spilla di Prefetto, che si appuntò sulla polo scura in previsione del turno di sorveglianza che gli sarebbe toccato di lì a poco.

« Dici che dovremmo essere così vili da sfrattarli? » chiese.

Aggrottai le sopracciglia, mentre individuavo tra la folla quello che era senz'ombra di dubbio James, a giudicare dal modo in cui teneva il baule caricato in spalla e rischiava di stendere un paio di primini ogni volta che si girava. Un ragazzino moro e paffuto protestò a gran voce e Fred, che come al solito era l'ombra di James (ammesso che non fosse viceversa), si chinò su di lui e gli disse qualcosa con aria terribilmente seria. Mi sembrò di leggergli sulle labbra le parole "Harry Potter". Il ragazzino ammutolì, arrossì violentemente e si affrettò a scappare, mentre James e Fred se la ridevano di gusto. Molly, di passaggio accanto a loro assieme ad una pila fluttuante di libri che non era riuscita a stipare nel baule, li redarguì con un'occhiataccia.

« Sì, fate i bulli finché potete. Tanto appena metteranno piede nel castello si renderanno conto che voi due non avete un briciolo di dignità ».

Fred le scoccò un bacio nell'aria.

« Ora ci toglierai dei punti, Caposcuola? »

Ridacchiai, mentre Molly – che apparentemente non trovava la faccenda altrettanto divertente – lo mandava al diavolo. Tornando a voltarmi verso Scorpius, commentai: « Non credo che ce ne sarà bisogno: i miei cugini provvederanno a svuotare un vagone intero, se li conosco. Ci sediamo con loro? »

Scorpius non parve troppo entusiasta della prospettiva.

« Non che non ami alla follia i tuoi parenti » rispose, con una certa vena d'ironia. « Ma non è che potremmo sederci nello scompartimento dei Serpeverde con Al, Marshall e Mort? I tuoi cugini di Grifondoro mi guardano sempre in cagnesco... »

« Oh, non ti preoccupare, vuol dire che ti considerano uno di famiglia » lo rassicurai. « Se stessero davvero tramando contro di te si comporterebbero in modo da non farti sospettare nulla ».

Scorpius parve se possibile ancora più spaventato, ma si limitò ad annuire debolmente.

« Me ne ricorderò, nel caso in futuro qualcuno di loro mi offra dei pasticcini sospetti ».

« Quello lo faranno a prescindere » precisai, accompagnando le parole con gesto noncurante della mano. « Ora che fai parte della famiglia, aspettati di venir trasformato in un canarino gigante o di ricoprirti di pustole verdi almeno un paio di volte a settimana ».

Le labbra di Scorpius si storsero in un'espressione alquanto malfoyesca.

« Non è molto incoraggiante, sai... » commentò.

Dopo essermi assicurata che non ci fossero genitori o zii nei paraggi, intrecciai furtivamente le mie dita alle sue.

« Ci farai l'abitudine: fa parte dell'essere un Weasley » spiegai con una scrollata di spalle.

Perchè sul campanello di casa mia c'è scritto Weasley-Malfoy?!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora