La Ricerca della Libertà

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Chiara si mise a correre. Voleva fuggire da quella scena orribile,che aveva temuto per ore. Marta era riuscita a farla passare in secondo piano ancora una volta. Perché? Perché continuavano a preferire lei? Quelle domande per Chiara,avevano fin troppe risposte. Risposte che avrebbero fatto male a chiunque. Si buttò nel fiume,sperando che l'acqua gelata la facesse calmare. Ma quella sera in essa c'era qualcosa di strano...era come se volesse mostrarle qualcosa. Una leggera corrente la avvolse,riportandola in superficie. Un tentacolo le faceva da trono,e solo lei aveva il potere di comandarlo. Chiara provò a fare qualche gesto con la mano,portandosi sul pelo del fiume. Poteva camminare su di esso,esattamente come avrebbe potuto camminare sulla Terra. In quel momento,ebbe l'impulso di saltare,e sorprendentemente,al suo minimo tocco essa si trasformò in ghiaccio. Si accorse che ai suoi piedi,ormai,aveva un paio di pattini blu ed argento. Guardò su verso la luna,e sussurrò un "Grazie" più rivolto a sua madre,che a suo padre. Si mise a correre con i pattini,lontano da quel posto che in quei mesi le era sembrato casa sua,ma che ora era diventato il suo peggior incubo. Qualche volta fece qualche Axel,giusto per ricordarsi che era una ex pattinatrice nazionale . Si fermò qualche minuto dopo,rendendosi conto che si era allontanata troppo. Cercò di indietreggiare,ma una luce accecante apparve davanti a lei. Si trattava di una bambina dai capelli ramati. Se non fosse stato per quel diadema,avrebbe detto che fosse un'altra semidea. Dimostrava poco più di tredici anni,ma la piccola guardò Chiara con un'espressione da adulta. E fu lì che lei riconobbe. "Artemide?" chiese,insicura. Era onorata di conoscerla,perché in fondo,era pur sempre sua sorella. "Sì...Chiara. Immagino che ti chiederai perché sono qui....ebbene...tua madre era una mia grandissima amica...come le era di tutti all'Olimpo. Tranne di Era,ovviamente. Lei la odiava. Comunque ognuno di noi da lì,ti osserva,ti studia. Io ho deciso di venire per prima da te. Ho capito,che anche i più forti possono crollare,ma io,ti voglio premiare per aver cercato almeno in parte la libertà..." spiegò lei,e detto questo tirò fuori un piccolo cofanetto d'oro. "Non aprirlo fino a quando non ne avrai uno per ogni dio,Chiara. E ad ogni modo...le mie Cacciatrici ti attendono....se vorrai ed ovviamente se ti sentirai pronta." affermò,sorridendo. Aveva gli occhi lucidi,e Chiara sapeva che era dovuto alla dannata somiglianza con la madre Acquaria. "Arrivederci,figlia delle Maree,e sii forte!" concluse,scomparendo. Il bagliore svanì con la dea,e la figlia di Zeus,si accorse che si trovava esattamente in camera sua. Sorrise al pensiero,in effetti,non aveva voglia di pattinare ancora. Voleva dormire,riposare e nient'altro. Si coricó,ma non si accorse di una lettera nera appoggiata sulla sua scrivania.

Figlia delle Maree|| Percy Jackson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora