Capitolo 2

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Saluto mostrando il mio sorriso migliore e appoggio la borsa sulla cattedra. L'aula è spaziosa , ha delle enormi finestre che danno sul cortile . Le pareti sono di un bianco semplice , rovinato dagli anni, infatti lo si può notare da piccole crepe negli angoli , da punti ricoperti di matita e disegni fatti da alunni , o anche aloni di gomme da cancellare strofinate sui muri per cercare di rimediare alle scritte fatte precedentemente . Attaccati ad esse ci sono una serie di cartelloni ed un planetario . Alle spalle della cattedra c'è una LIM e una lavagna tradizionale . Prendo un gessetto e scrivo il mio nome...Ho addirittura paura della mia scrittura da studentessa ...insicura.

-Sono Vittoria James , la vostra nuova insegnante di storia e geografia ...Sono di origini inglesi da parte di padre , ma ormai sono anni che vivo in Italia.- dico tutto d'un fiato, ho ancora tanta tensione. Ho paura di essere sopravvalutata , sono giovane anch'io e mi sembra strano non stare tra quei banchi , quindi vorrei dare una buona impressione .
-So di essere giovane , ma non pensate di potermi spaventare , per me l'educazione è la base e solo con quella riusciremo ad avere un buon rapporto ...- alzo lo sguardo verso di loro .Scruto i loro occhietti spaventati , sono tutti seduti nei banchi a coppie di due , tranne uno.
Noto infondo alla classe un paio di stivali appoggiati sul banco , e un ragazzo , dai capelli lunghi e ricci , intento a scrivere sul suo IPhone... Figlio di papà, sicuramente .Mi avvicino .
Ma dove crede di essere , al bar?

-Ci vuole degnare di un suo sguardo ?- Il ragazzo con aria scocciata alza gli occhi , mi scruta un paio di volte , dal basso verso l'alto ....
-Magari assumendo anche una posizione un pò più composta ...- continuo . Con un sorrisino beffardo abbassa i piedi dal banco ...lo guardo meglio e ...che botta di culo, è il ragazzo del parcheggio , l'egocentrico che occupa due posti. Cominciamo davvero bene .

Ritorno alla cattedra e decido di fare l'appello per cercare di abbinare dei nomi a tutti quegli occhietti . Scorro lo sguardo tra l'elenco e noto che c'è un nome straniero ...Harold ...Nemmeno mio nonno aveva un nome così .
-Chi è Harold , Edward Styles? Vedo che non sono l'unica ad avere un cognome non italiano ..- non finisco nemmeno la frase che c'è un boato di risate generali .
- Cosa c'è da ridere ?-
Il ricciolino mi guarda -Preferisco Harry - mi dice ridendo ...Non è possibile , ancora lui!
-Preferirei vedere gli occhi della persona con cui parlo - gli dico. Finalmente toglie gli occhiali e mi guarda con i suoi occhi verde intenso , profondi e scuri come il mare in tempesta .Mi sconvolge , mi inquietano, sono infastidita e non capisco il perché . Rimango qualche secondo senza parlare...
-Ti piace quello che vedi...- mi dice con un sorriso malizioso , e tutta la classe ride .Sento che le mie guance prendono fuoco ...
-A lei piacerá un pò meno quello che sto per fare .La mando dalla preside così vediamo se ha ancora voglia di fare lo spiritoso -Dico alzando un pò troppo la voce.
-Come se fosse una novità ..- si alza e con un sogghigno esce fuori sbattendo la porta .

Sono sconvolta , mi irrita , lo odio ...Ed è solo il primo giorno .

18-[h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora