Capitolo 40 - E questa sarebbe una bella notizia?

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Ho iniziato un nuovo libro, intitolato #Ask me. Lo trovate sul mio profilo e potrete farmi qualsiasi tipo di domanda.

Madison's POV

"Ok, spara" sbuffo. "Hai avuto un trapianto di cuore. Il primo ha smesso di funzionare perché soffocato dal costato e dai polmoni. L'altro cuore ti è stato donato dalla famiglia di un ragazzo, orami in coma da anni che hanno deciso di staccare la spina che lo alimentava. Poverino." Guardo in basso. "Oh..." sono dispiaciuta per quel povero ragazzo. Veramente. "E la seconda" mi guarda sorridendo. "Tieni la cartellina. Aprila e vedrai cosa c'è lì dentro. Noi non abbiamo detto nulla a nessuno, sei tu che devi saperlo per prima. E...congratulazioni" sorride lasciandomi sola. Ho paura, ma sono curiosa: cosa ci sarà lì dentro? Ha seriamente detto 'congratulazioni'? Mi rigiro la cartellina in mano scuotendola per capirne il contenuto. Sembra vuota! Tolgo piano piano l'elastico. Oh cazzo! Magari è la domanda per la borsa di studio che ho chiesto al college di San Diego! Presa dall'euforia la apro e...un calzino? C'è seriamente un piccolo calzino bianco dentro la cartellina? Sotto di esso ci sono delle fotografie girate al contrario. Mio Dio, se sono foto dell'incidente non mi interessa vederle. La giro cautamente: sono tre. Tre ecografie. È uno scherzo? No, perché se lo è non è affatto divertente. Avranno sbagliato cartellina sicuramente. Premo il bottone e torna la dottoressa. "Allor-" la stoppo. "Credo che abbiate sbagliato cartellina" rido nervosamente e gliela porgo. "Ehm, no. Tesoro, quella è tua" mette le braccia conserte e sorride flebilmente. "Non può essere mia. Se è uno scherzo vi ho scoperto, potete anche smettere ora" divento seria. "Mi dispiace Madison, non so di cosa tu stia parlando. Sei al terzo mese e un incidente come quello potrebbe essere stato fatale sia per te che per la creatura" Dio mio no. Cosa cazzo...? Io non posso. Ho 19 anni e...si sono sbagliati. "Ma io non posso! Non so cos'ho qui dentro, lei non sa di cosa stia parlando" accuso. "Ha un essere che tra meno di sei mesi la chiamerà mamma. Ora calmati, ok? Io ti ho avvertita, non è colpa mia se sei rimasta incinta" fa una faccia dispiciuta. Non ha tutti i torti. "Si...si lo so, mi scusi, è che...i miei mi cacciano di casa, capisce? Ho 19 anni" mi metto a piangere e lei si avvicina in modo materno mettendo una mano dietro la mia spalla. "Almeno sai chi è il padre?" Cazzo. Ovviamente Madison. Solitamente non si rimane incinta con la forza del pensiero. Il padre è Ross. Perfetto. Se le cose si stavano riaggiustando, ora l'ho perso per sempre. "Si lo so. Ma...non stiamo più insieme e se ci potesse essere ancora qualche possibilità di riavvicinarsi, ora è tutto rovinato. Come lo dico ai miei?" Prende ancora la seggiola posizionandola affianco a me. "Lo vuoi sapere a che età sono rimasta incinta io?" nego "Sedici anni. Mio padre ha praticamente ammazzato quello che all'epoca era il mio ragazzo, mentre mia madre ha ceduto. Insomma, sei incinta. Credi davvero che ti abbandonerebbero in mezzo alla strada? Il segreto è dirgli che-" veniamo interrotti da alcune voci provenienti da fuori.
"Ragazzo, non può entrare adesso, quante volte ancora devo riperglielo?!" dice un medico davanti alla porta. "Eddai...sono stato quasi otto ore ad aspettare, me la faccia vedere, lo so che é un uomo buono" riconoscerei la sua voce tra mille. Ha seriamente aspettato qui tutta la notte? Più ci penso e più mi viene in mente che fra poco dovrò rovinargli la vita. "Non posso ragazzo. Questioni mediche, torni più tardi" dice serio il medico. "Non tornerò piu tardi! Senta, io qui ho 2$, un elastico e mezza gomma da masticare. Che mi dice ora, ehh?" Mi metto a ridere seguita dalla dottoressa. "Sta cercando di corrompermi per caso?" Risponde. "Può darsi...perché non cede!" Strilla. "Perché non la posso fare entrare" sbuffa fortemente. "La prego...non posso aspettare un altro quarto d'ora!" Dice. "Appena hanno finito chiedo alla ragazza se vuole vederla, ora vada" se ne va e noi iniziamo a ridere. "E quindi sarebbe lui il padre?" Chiede la dottoressa. "Si, ci sarà molto da lavorare" ridiamo. "Infatti. Glielo dirai?" "Preferirei dirglielo fra poco..." a pensarci bene sarebbe la cosa migliore, infondo lui è il padre, dovrà pur saperlo no? Ormai l'ho perso per sempre. In più papà lo ucciderà strangolandolo, figuriamoci! "Ok, vuoi farlo entrare? No, perché prima hanno la precedenza i tuoi genitori, poi lui" mi consiglia. "No, preferisco lui. Tanto uno o l'altro è uguale no?" Lei concorda con me, mi saluta e sento la dottoressa chiamarlo mentre urla un 'finalmente'. Che dolce. Sento bussare. "Avanti?" LUI apre la porta. LUI è davanti a me, con una camicia bianca sbottonata fino al terzultimo bottone, facendo intravedere il suo petto perfetto, il colletto mezzo alzato, i jeans strappati, i capelli scompigliati e lo sguardo calante dalla stanchezza. Un casino come sempre. Eppure sono innamorata di quel casino. Ha in mano un mazzo di fiori. Sta fermo sulla soglia della sala appoggiato allo stipite. Sento il mio respiro affannarsi. "Ehm...io" si rigira il mazzo di fiori in mano "vuoi che entri o...?" Seriamente lo sta chiedendo? "Entra Shor..." sorrido. Quanto mi mancava il suo fare buffo e imbarazzato. "Mi sono assentato un attimo per comprarti questo bouquet modestamente economico, spero ti piaccia. Sono 5$ di profumi sudamericani (a detta della fiorista)" si gratta la testa e io scoppio a ridere prendendo i fiori. "Sono bellissimi" goditeli Madison, sono gli ultimi che ti offrirà. "Come stai? Hai sete, fame, sonno?" chiede "No, no, no, ma guarda" dico premendo il pulsante e alzando lo schienale del letto alzando un sopracciglio. "Non ci posso credere. Oddio ma quella roba si alza! Non ci credo! Lo voglio anche io in camera mia!" urla girandoci intorno. "Sapevo che ti sarebbe piaciuto" gli sompiglio i capelli e ci guardiamo. "Sei distrutto Ross, che hai fatto?" Si sistema in malo modo la camicia "Sicuramente non ho dormito tutto questo tempo" dice serio. "Quando sei arrivato?" È imbarazzato e dovresti vederlo. Dio quanto è figo. "Sam mi ha chiamato 12 minuti dopo l'incidente. Sono arrivato qui dopo un po' e sono stato circa otto ore in sala d'attesa, le prime tre ore con la tua famiglia e con i miei genitori, il resto con tuo padre" oh mio Dio. Chissà cosa gli avrà detto "Ohhh...ora capisco la tua afflizione ahahaha" scherzo "Dice che sono un bravo ragazzo. Siamo diventati amici, abbiamo parlato di football. Mi ha persino dato del tu, ma io lo chiamo lo stesso sig. Bruce" la mia bocca assume la forma di una 'O'. "Piaci a mio padre? Sei sicuro che fosse lui?" Chiedo, lui scoppia a ridere. "Beh, certo che era lui" si sistema i capelli. "Ross ti posso parlare?" Dico seria dopo un momento di silenzio "Certamente, puoi dirmi tutto, lo sai" si siede accanto a me sul letto "Prima devo capire una cosa. Noi cosa siamo?" Aggrotta lo sguardo non capendo a cosa io mi stia riferendo. Oh Ross, preparati. "Ehm...io credo...amici?" Sospiro. È il momento Mads. Devi dirglielo. "Appunto. Mi prometti che dopo la prossima cosa che ti dirò il nostro rapporto non cambierà?" Spalanca gli occhi. "Mio Dio, è così importante?" Annuisco "Lo so che probabilmente dopo quello che ti dirò, sarai deluso e arrabbiato. E ti capisco, chiunque lo sarebbe. Ti chiedo scusa e dopo la notizia sei libero di andartene o di fare qualsiasi altra cosa. Ti capirò e farà meno male" continua ad avere uno sguardo confuso "Mads, che succede?" Lo fisso attentamente, faccio un respiro profondo e chiudo gli occhi.

"Ross, sono incinta e tu sei il padre"

S/A

Ho iniziato un nuovo libro, intitolato #Ask me. Lo trovate sul mio profilo e potrete farmi qualsiasi tipo di domanda.

Nel primo capitolo parlerò del primo giorno di superiori

Tra l'altro...COME È ANDATA???! CHI HA INIZIATO OGGI?

Bacioniiiii

Ele♡

Mad 2 || R5 FanFictonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora