20/09/2015

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[La foto più bella che io abbia mai fatto nella mia vita. Foto scattata domenica 20 settembre 2015 all'Alcatraz di Milano. Nella foto, Ryland Lynch alla consolle]

Come avrete capito, non è un capitolo e di questo mi dispiaccio. Ma questa volta non vi parlerò dei miei inutili problemi sociali, di come non riesco ad adattarmi, o a qualche altra inutile cosa, anzi. Oggi vorrei parlarvi dei giorno migliore della mia vita. Avete presente, no? Quel giorno in cui tutto sembra andare per il verso giusto, quel benedettissimo giorno in cui ti senti la ragazza più fortunata di tutto l'universo. Ecco, a me finalmente è arrivato. Quel giorno era ieri, domenica 20 settembre 2015. Per molti potrebbe essere una semplice data, per altri il proprio compleanno, per altri ancora il giorno peggiore di tutta la sua esistenza. Ma ragazzi, credetemi se vi dico che quello è stato il giorno in cui tutto quello che era ormai andato perso, è ritornato sulla giusta strada, e proseguirà per tutto il resto della mia vita.
Sto parlando di un concerto. Un cazzo di concerto. Il mio cazzo di concerto. Si pensa sempre 'quanto siano stupide le ragazzine che piangono per il proprio idolo. È una semplice persona'. Lo dico, perché anche io l'ho sempre pensato. Eppure, come capisci quanto sia importante una persona dopo averla persa, io ho imparato anche che non capisci quanto tieni ad una persona fino a quando non la vedi come i tuoi occhi. Ho sempre considerato gli R5 come delle leggende. Non sto scherzando, dico davvero. Erano persone cartacee, 50×70, belle da morire: si potevano vedere solo ed esclusivamente dietro ad uno schermo. Eppure, come cita un meraviglioso film loro erano 'l'amore avversato dalle stelle della mia vita'. Mai avrei creduto di poter avere il privilegio di partecipare al loro concerto. Poi il 19 giugno del 2015 noto un piccolo pacchettino infilato nel mio zainetto. "So che urlerai, assicurati di essere a casa :P" diceva la busta. Sicché andai a casa e lo aprii pian piano. Eccolo lì, tutto giallino con le scritte nere. Ed è da li che iniziai a piangere a dirotto. Ho desiderato quel biglietto con tutta me stessa per due lunghi anni. I miei non erano per nulla d'accordo e io questo lo sapevo, per questo sono andata insieme a lei.
Passano i mesi, fino ad arrivare a domenica. Si parte alle 13, destinazione: Milano, discoteca Alcatraz. Per le 15 siamo in coda. Ho preso la mia bandana, la maglietta e il cappellino. Ogni due minuti le ragazze urlavano e sentivo l'adrenalina a mille.
Ore 17:03: un tipo in divisa arancione mi strappa il biglietto minacciandomi di togliermi la Coca Cola. Pezzente.
Il primo in scaletta è Ryland. Dio mio, Ryland, che cazzo hai combinato?! Era bellissimo. Stupendo. Con la sua magliettina rossa e bianca, i jeans, le sneakers nere e il cappellino dell'Adidas ha fatto ballare una delle discoteche più famose al modo e sono orgogliosa di lui. Il fatto è che dopo essersene andato, pensavo fosse finita, invece tutto il contrario. Entra dall'entrata principale del capannone e con passo svelto entra alla consolle: ok, voi non avete idea di cosa io abbia provato quando la mia migliore amica mi ha urlato "Ele, ma quello non è Ryland?" mezzo giro del capo ed è lì davanti con le sue cuffiette a 20 centimetri dalla mia faccia. Sorride! Lo chiamo ma vengo fermata da Mark che con il suo tono paterno e un sorriso sul volto che stava a significare che anche noi eravamo tanti piccoli figli suoi, ci fa segno di aspettare, perché non mi avrebbe sentito avendo le cuffiette, ma che dopo sarebbe tornato. Mi metto a piangere a dirotto, quasi automaticamente. Averceli di fronte a me (vedi foto in alto, fatta ASSOLUTAMENTE da me, anche se mi dispiaccio per la definizione, ma tremavo e piangevo) mi sembrava così surreale, che non ho potuto farne a meno. Ho scoperto che il bello di questa famiglia è la disponibilità.  Il fatto che Mark aiutasse le ragazze a riprendere meglio con i loro cellulari, che Ryland consolasse noi che piangevamo, un bel complimento da Riker...

La volete sapere la cosa che mi è piaciuta di questo concerto? La voce. Mamma mia, la loro voce dal vivo è stupefacente. Ti colpisce dritta al cuore, te lo graffia, lascia un segno indelebile che nessuno è capace di toglierti. La voce principale di Ross era perfetta, le armonie di Riker, Rocky, Rydel e Ellington erano altrettanto perfette. Altro che cuffiette e cellulare su un pulman mezzo vuoto alle 7:05 del mattino. Ero a metà pista, non li vedevo molto vicino, non posso vantarmi di essere capitata nel posto migliore, ma di una cosa sono certa: quello era il posto migliore per me. Sono arrivata alla conclusione che se trenta persone mi hanno sorpassato in fila per l'entrata, allora c'era un fottutissimo motivo. Non ero schiacciata, anzi, un po'lo ero, ma a Ryland e il che non mi dispiaceva affatto. I ragazzi li vedevo perfettamente: ho potuto notare il codino di Rocky, i folti capelli di Rydel, le bacchette di Ellington e i suoi capelli che svolazzavano ad ogni battito del rullante, i centinaia di plettri lanciati da Riker sulla folla e Ross. Dio mio, Ross era stupendo. Sono una Rosser, ma questo non giustifica il fatto che quel biondino ossigenato sia il ragazzo più carino che io abbia mai visto in tutta la mia vita. Con la sua giacchetta di pelle (morivo io per lui...ma non aveva caldo?), la camicia bianca allacciata solo per i primi bottoni, i suoi assoli con Riker e Rocky, i capelli svolazzanti, gli anellini sempre al loro posto, lo sguardo a Mark e Ryland che non mancava mai e poi il suo modo buffo di parlare l'italiano. Era dolcissimo quando cercava di dire un semplice 'grazie' o anche solo un 'vi amo'. La cosa più tenera è stata quando abbiamo fatto a gara a chi parlasse meglio l'italiano: noi urlavamo "VI AMIAMO" e loro cercavano in vano di ripetere. Anche Ellington ci ha urlato un "siete bellissime!". La cosa che mi ha deluso un po' è stata ovviamente la shirtless mancata di Ross.
A fine concerto ci siamo avvicinate tutte al palco e, tra spintoni e piccole risse, sono riuscita ad andare a vederli da vicino. Fu lì che Ellington mi ha salutato (almeno spero...ceh, era un saluto generale, ma rientravo anche io in quel generale, no?).

Ho firmato poi sul muro, per completare la serata. È stato bellissimo. Loro sono bellissimi.

Un bacione e a tutte quelle che non ci sono andate, ripeterò fino all'infinito che se è arrivato il mio momento vuol dire che anche il vostro arriverà presto. Siate pazienti. La pazienza è la virtù dei buoni.

Elena ♡

Mad 2 || R5 FanFictonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora